Digital Therapeutics: di cosa stiamo parlando?

Software e algoritmi sono la nuova frontiera della salute

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    Il digitale è entrato prepotentemente nella nostra vita quotidiana: basti pensare alla musica, alla visione di un film, ai pagamenti… quindi perché il digitale non potrebbe (e dovrebbe) essere presente anche nella salute e nella sanità?

    Ecco che, infatti, negli ultimi anni si sono aperti dei mondi nuovi sulla salute digitale, attraverso servizi sul Pharma 4.0, Digital Health e i Digital Therapeutics.

    Cosa sono i Digital Therapeutics?

    In italiano Terapie Digitali (e abbreviato DTx) sono software e applicazioni legate al mondo della salute. Questi app e software, validati da studi e prove cliniche, integrano e, in alcuni casi, sostituiscono le terapie tradizionali.
    Si va dal monitoraggio di una particolare malattia alle terapie (usate come telemedicina), dal prevenire (ad esempio alcuni inalatori intelligenti per chi soffre di asma possono avvertire la persona stessa quando vi è una forte concentrazione di inquinamento e polline, come un campanello d’allarme) all’intervento effettivo contro una malattia. In questo caso, il software diventa principio attivo del farmaco, cioè il componente principale da cui dipende l’azione curativa del farmaco stesso. 

    Come funzionano le Terapie Digitali?

    Gli interventi terapeutici in grado di migliorare la cura della malattia avvengono attraverso lo smartphone, una app sul tablet o realtà virtuali. 

    Ovviamente, a seconda di come si sviluppano le varie Terapie Digitali, queste ultime possono essere utilizzati in concomitanza di farmaci, affiancate a terapie più tradizionali, oppure essere utilizzate come unici farmaci della cura della malattia. I pazienti sono, così, guidati da programmi di alta qualità in grado di prevenire, gestire o curare un’ampia gamma di condizioni fisiche, mentali e comportamentali, riprendendo la definizione della Digital Therapeutics Alliance (DTA), che si occupa di Terapie Digitali dal 2017.

    Quindi esistono due modi di funzionamento dei Digital Therapeutics:

    • Indipendente, senza l’utilizzo di farmaci o altro, e si parla di Terapia Cognitivo Comportamentale, con una stretta correlazione tra emozioni, comportamenti e pensieri (compreso il training autogeno e la mindfulness)
    • In concomitanza con un intervento terapeutico più canonico, quindi con un farmaco

    Alcune delle agevolazioni dell’utilizzo delle Terapie Digitali con i farmaci possono essere:

    • Miglioramento della salute del paziente
      L’uso congiunto di terapie e DTx aumenta il valore terapeutico
    • Aumento del ciclo di vita del farmaco
      Se un farmaco a brevetto scaduto viene sviluppato con le Terapie Digitali, si consente così la realizzazione di una nuova terapia, che potrebbe ottenere un rimborso addizionale per la componente digitale
    • Informazioni real time
      Previa autorizzazione del paziente, i dati della terapia, compresi i farmaci utilizzati, se ce ne sono, possono essere condivisi in forma anonima con l’impresa farmaceutica che avrà così la possibilità di quantificare i dati e migliorare l’efficacia del proprio farmaco

    Ricordiamoci che, nel momento in cui i Digital Therapeutics entrano nel mercato farmaceutico, sono a tutti gli effetti valutati come farmaci.

    Dove possono collocarsi le Terapie Digitali

    Le DTx sono utili per correggere alcuni comportamenti disfunzionali e hanno un loro principio attivo, ovvero il software, l’algoritmo, appunto. Questo ha permesso di creare accordi tra varie case farmaceutiche e imprese tecnologiche.

    Il canale di distribuzione utile si suddivide soprattutto in:

    • Malattie cardiovascolari
    • Malattie metaboliche
    • Malattie del sistema nervoso centrale
    • Malattie respiratorie
    • Smettere di fumare
    • Malattie muscolo-scheletriche
    • Malattie renali

    Alcune DTx sono già state approvate, come quelle legate ai problemi di diabete e alle vie respiratorie, ma anche depressione, dipendenza da droghe, obesità e i disturbi dello spettro autistico. Mentre tra quelle in fase di sviluppo, tra le altre, ci sono le Terapie Digitali legate all’insonnia e all’ipertensione arteriosa.

    E in Italia?

    Se ne parla spesso, ma ancora non ci sono vere e proprie Terapie Digitali, anche se iniziano a esserci delle start up che hanno iniziato a lavorare in questa direzione.

    Sono gli Stati Uniti i primi a utilizzarli, molto meno in Europa e negli altri continenti.

    Sicuramente alcuni ostacoli, soprattutto nel nostro paese, possono riguardare:

    • La formazione dei pazienti su questo tema (cioè sul corretto utilizzo delle tecnologie digitali)
    • Il livello di privacy e sicurezza dei dati per la diffusione delle Terapie Digitali
    • La conoscenza di tali meccanismi e novità da parte dei medici

    Tutte le Terapie Digitali hanno software sottoposti alle valutazioni dell’Health Technology Assessment (HTA), devono poi essere prescritte dal medico e rimborsate dai servizi sanitari.

    Siamo all’inizio di questo lungo viaggio… non possiamo che augurare un complessivo Ad Maiora! per il futuro della sanità digitale.

    Fonti

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