Cancro al seno, un algoritmo calcola il rischio di metastasi e recidive
Un altro punto messo a segno contro la lotta ai tumori: un algoritmo permette di prevedere il rischio individuale di metastasi per le donne con tumore al seno.
Un altro punto messo a segno contro la lotta ai tumori: un algoritmo permette di prevedere il rischio individuale di metastasi per le donne con tumore al seno. Questa scoperta importante, nata dalla collaborazione tra matematici e clinici, è stata fatta nell’ambito del Programma di Novel Diagnosis dell’Istituto Europeo di Oncologia (leo) di Milano. Il nuovo modello prende in considerazione la combinazione di dati genetici e clinici e permette di orientare gli oncologi nella scelta della terapia personalizzata.
Verso una medicina ‘su misura’
Ogni paziente risponde allo stesso tumore e alle stesse cure in modo diverso da un altro. Il nuovo modello permette ai medici di evitare i trattamenti in eccesso non indispensabili e cure troppo poco aggressive nell’iter terapeutico post-chirurgico. L’algoritmo è stato testato su oltre 1800 donne. Il risultato? E’ stata dimostrata una stima superiore del rischio di sviluppo di metastasi fino a 10 anni, rispetto ai parametri clinici comunemente utilizzati. Il biomarcatore indica anche il numero e l’aggressività delle cellule staminali del cancro e si applica sia alle pazienti con linfonodi negativi che positivi.
Il tumore al seno: cosa c’è da sapere
Una donna su otto nel corso della vita viene colpita dal cancro alla mammella.
Si tratta infatti del tumore più frequente per le donne ed è anche la prima causa di morte per cancro. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è in moderato aumento da anni grazie allo screening e al miglioramento delle terapie. Fra i fattori che condizionano l’insorgenza del cancro al seno, sono pochi quelli influenzati dalle abitudini personali, ma alcuni accorgimenti come l’esercizio fisico, il controllo del peso (dimagrire diminuisce l’incidenza) e l’assunzione moderata di alcolici sono buoni alleati per la prevenzione.
La corretta alimentazione è molto importante sia per il benessere generale, ne parliamo nell’articolo Frutta, verdura e pesce di stagione, perché ci fa bene? che per rafforzare il sistema immunitario come vediamo nell’articolo Rafforzare il sistema immunitario: gli ingredienti naturali
L’importanza dell’autopalpazione
E’ importante tenere sotto controllo l’aspetto delle proprie mammelle. Ogni donna dovrebbe, almeno una volta al mese, ricorrere all’autopalpazione per controllare l’insorgenza di qualche anomalia. Il primo segnare a cui prestare attenzione è l’aumento di consistenza alla palpazione dovuto alla presenza di noduli. Anche l’osservazione dei capezzoli è fondamentale: secrezioni o lesioni possono essere un segnale della patologia.
Prevenzione prima di tutto
Tra i consigli dell’Airc, la Fondazione per la ricerca sul cancro, è fondamentale sottoporsi frequentemente a controlli di routine. Ecco quali esami non dovrebbero mai mancare per controllare lo stato del seno:
- Mammografia: è il metodo più efficace per la diagnosi precoce. Il consiglio è di fare un controllo ogni 2 anni, dai 50 ai 69 anni di età, ma la cadenza può variare a seconda delle considerazioni del medico. Nelle donne che hanno avuto una madre o una sorella malata in genere si comincia prima, verso i 40-45 anni.
- L’ecografia: è un esame utile per esaminare il seno giovane. Si consiglia di farvi ricorso, su suggerimento del medico, in caso di comparsa di noduli.
- La risonanza magnetica: viene riservata ai seni molto densi o ai dubbi diagnostici, sebbene possa essere di grande aiuto in casi specifici.
- La visita: è buona abitudine fare una visita del seno da un ginecologo o un medico esperto almeno una volta l’anno, indipendentemente dall’età.
- L’autopalpazione: è una tecnica che consente alla donna di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno. La sua efficacia in termini di screening è però molto bassa.
- I test genetici: per la ricerca dei geni BRCA1 e 2, responsabili di alcune forme ereditarie di cancro del seno, sono strumenti di prevenzione utili in situazioni particolari, in cui lo studio della genealogia di una persona evidenzia specifiche caratteristiche di trasmissione della malattia. Prima di sottoporsi ai test genetici è necessario rivolgersi a un genetista che confermerà o smentirà l’utilità dell’esame.
Quali sono gli esami e i controlli consigliati per le donne ogni anno? Ne abbiamo parlato nell’articolo Un check up annuale per lei? Una buona abitudine!