Perché la respirazione migliora la salute
La respirazione diaframmatica è la soluzione giusta per combattere ansia e stress: ecco la tecnica
Alcune volte, quando c’è bisogno di essere particolarmente performanti sul lavoro o in una situazione sociale, sentirsi stressati è utile. Non è un dato nuovo: il corpo, quando si prepara ad affrontare un pericolo, che può essere anche un’importante riunione di lavoro, attiva un meccanismo noto come “combatti o fuggi”. Si tratta della risposta allo stress provato per la situazione, una scarica adrenalinica che ci rende per un momento estremamente lucidi a livello mentale al fine di prendere la decisione migliore sul da farsi. Il meccanismo “combatti o fuggi” è importante, ci aiuta a superare molte sfide quotidiane, ma se questa risposta adrenalinica viene provocata per un tempo prolungato si rischia di iniziare a risentirne dal punto di vista della salute psicofisica.
Sintomi da troppo stress
Ipertensione, problemi cardiaci, sbalzi di pressione: sono tutti problemi che possono essere scatenati da un eccessivo stato di tensione. Ma non solo, anche scompensi immunitari, influenze e forme di depressione possono essere il risultato di una vita passata in costante stato di stress. Per evitare che questo accada possiamo sviluppare modi più sani per rispondere agli imprevisti della vita: la respirazione diaframmatica, nota anche come “risposta di rilassamento”, è uno di questi. È stato un cardiologo statunitense, il dottor Herbert Benson, a studiare approfonditamente questa tecnica per la prima volta: erano gli anni ‘70 alla Harvard Medical School e da allora la respirazione diaframmatica è diventata imprescindibile per le terapie di rilassamento progressivo.
Cos’è la respirazione diaframmatica
Chiamata anche respirazione profonda o addominale, la respirazione diaframmatica non è altro che una serie consecutiva di movimenti di inspirazione ed espirazione con i quali si sfrutta tutta la capacità polmonare possibile della persona. Quando respiriamo normalmente ci limitiamo a riempire solo la parte alta dei polmoni (respirazione toracica), mentre con il respiro diaframmatico coinvolgiamo anche la parte bassa. Nonostante le prime volte possa sembrare innaturale, la tecnica di respiro profondo è semplice: al momento di inspirare, cioè buttare aria dentro i polmoni, dobbiamo aprire il diaframma, il muscolo posto ad altezza stomaco, in modo da far arrivare l’ossigeno su tutta l’area polmonare. Ripetendo questo esercizio un po’ di volte, noteremo presto la differenza rispetto alla respirazione toracica: tanto questa alimenta uno stato di tensione corporale, tanto l’altra permette di rilassare i muscoli grazie al maggior rilascio di anidride carbonica, il rallentamento del battito cardiaco e la stabilizzazione della pressione sanguigna.
Esercizi pratici
Servono, di base, concentrazione e un ambiente tranquillo. Se possibile, stendiamoci e poggiamo una mano ad altezza dello stomaco. A questo punto, inspiriamo ed espiriamo lentamente, sollevando e abbassando il diaframma – capiremo se stiamo sbagliando nel caso in cui la mano appoggiata sullo stomaco non si muove. Prima di espirare, lasciamo espandere l’addome al massimo e poi buttiamo fuori l’aria completamente. Una volta finito un ciclo, ricominciamo e ripetiamo la serie per qualche minuto. La chiave per la riuscita dell’esercizio è spostare l’attenzione dai fattori di stress al ritmo del respiro. Ripetendo la respirazione diaframmatica un paio di volte al giorno, ad esempio la mattina e la sera prima di andare a letto, per circa 10 minuti, scopriremo di sentirne i benefici molto presto.