Bambini 2-6 anni a casa: come sviluppare la creatività attraverso il gioco
Lo yoga, i giochi teatrali, i travasi, creare una bambolina, giocare alla tombola: tante sono le attività che si possono fare con i più piccoli per tenerli impegnati in maniera stimolante e curare il loro benessere psicofisico
Sviluppare l’immaginazione e la fantasia dei bambini attraverso il gioco è la chiave per aiutarli a diventare futuri individui creativi, cioè capaci di rispondere creativamente alle nuove sfide che si troveranno davanti. La continua evoluzione del bambino e le sue possibilità creative nascono dal continuo ampliamento della conoscenza in ogni campo: la fantasia è quella facoltà umana che permette di pensare a cose nuove, che non esistevano prima.
Lo stesso grande artista Bruno Munari soleva sempre dire “Non dire cosa fare, ma come”: il bambino deve esprimersi da solo ed essere lasciato libero di fare senza l’intervento dell’adulto. Solo così potrà diventare un bambino indipendente, responsabile e pertanto capace di risolvere i problemi in modo autonomo.
Dello stesso pensiero, la celebre pedagogista Maria Montessori che ha messo la libertà come uno dei principi cardini della sua pedagogia: il piccolo scopre se stesso solo quando è lasciato libero di esprimersi e di creare.
Un esempio di Munari è il Disegno Matto: una tecnica operativa per mantenere il pensiero elastico, in modo che non si cristallizzi su formule statiche, infatti mentre il bambino disegna, il significato cambia in continuazione.
Giochi per bambini 2-6 anni
Tante sono le attività che si possono fare con i più piccoli: giochi sulle emozioni, pittura con materiali naturali, fare semplici esercizi teatrali o di yoga o i classici travasi, sempre apprezzati.
«La capacità del bambino di gestire le proprie emozioni e di stabilire buoni rapporti interpersonali è un importante prerequisito per una crescita serena, per questo vorrei presentare le attività “Identikit emotivo” e “Storytelling emotivo”» afferma Federica Vannoni, Psicologa-Psicoterapeuta Familing. «Trasmettere abilità sociali ed emotive a bambini che sono a rischio a causa di fattori biologici e temperamentali o a causa di svantaggio familiare ed esperienze di vita stressogene può aiutare a limitare il consolidarsi di reazioni emotive e comportamentali disadattive. Ecco alcune attività che possono favorire lo sviluppo di competenze socio-affettive nei bambini, partendo dal riconoscimento dell’espressione facciale delle emozioni che secondo Paul Ekman (1973) utilizza un repertorio innato.»
Identikit emotivo
Età: a partire dai 2 anni
Parola d’ordine: creatività
Finalità: Riconoscimento visivo delle emozioni e labeling delle proprie e altrui emozioni
È un’attività che influisce in modo benefico sull’abilità di riconoscimento delle espressioni facciali delle emozioni. Si possono aiutare i bambini a riconoscere le espressioni delle emozioni a loro più familiari, normalmente si parte dalle emozioni di base: gioia, paura, rabbia, tristezza, ma anche sorpresa e disgusto. Si possono utilizzare sinonimi per indicare emozioni appartenenti alla stessa famiglia, con lo scopo di arricchire la stringa lessicale.
Storytelling emotivo
Età: a partire dai 3 anni
Parola d’ordine: narrazione di storie
Finalità: Aiutare il bambino a collegare azione-pensiero-emozione-comportamento
Dopo aver costruito delle piccole bambole emotive relative a storie o fiabe che piacciono al bambino, ad esempio “I tre porcellini” oppure “Il lupo e i sette capretti”, si può mettere in scena la storia accentuando l’attenzione sulle emozioni dei personaggi e sul loro punto di vista della realtà utilizzando delle domande che possano sollecitare il dialogo del tipo “Come si sente?” oppure “Secondo te cosa sta pensando adesso?”. Questo modo di interazione con il bambino, sempre facendo riferimento al livello di sviluppo cognitivo del bambino con il quale si interagisce, permetterà di comprendere il collegamento che lega il pensiero, l’emozione e l’azione.
Giochi teatrali 2-6 anni
Anche fare giochi teatrali serve a creare degli spazi di interazione per stimolare la creatività del proprio bambino.
«Si può fare il gioco Travestimenti e gioco di ruolo» suggerisce Luana Gramegna, regista della Compagnia Teatrale Zaches Teatro «Attraverso l’interpretazione dei personaggi genitore e figli possono “mettersi nel panni” dell’altro e scoprire dinamiche relazionali, emozioni, difficoltà e responsabilità inaspettate. I genitori possono interpretare i figli, mentre quest’ultimi osservano e viceversa. Oppure costruire un azione insieme: l’importante è dopo parlarsi e dirsi cosa si è provato, pensato, fare commenti, ecc. L’azione deve essere equilibrata sull’età del bambino, prediligere azioni semplici che esplorano una dinamica o un’emozione alla volta. Lo stesso gioco può essere fatto con pupazzi o burattini o marionette costruite insieme e poi usate. L’utilizzo dell’oggetto consente di spostare il proprio carico emozionale “fuori da sé” e così permettere maggiore libertà di espressione. In entrambi le modalità, il gioco di ruolo aiuta a capire le ragioni degli altri e imparare a mediare, osservare il proprio e altrui comportamento, cambiare il punto di vista, aiuta a percepirsi in maniera più realistica, crea unione familiare nell’affrontare le situazioni, sviluppa le capacità comunicative. Dà la possibilità di sperimentare emozioni senza esserne travolti e allena la capacità di essere flessibili. Sopra ogni altra cosa è uno dei tanti modi di passare del tempo insieme che è la cosa più preziosa e importante che ci sia.»
Giochi creativi 2-6 anni
«A supporto della creatività» spiega Irene Martini, Pedagogista Clinico Familing «per sostenere l’espressione artistica di ogni bambino, propongo due attività la “Pittura con la Natura”, o pittura con le foglie, e la “Tombola dell’Alfabeto”.»
Pittura con la natura
età: 2/6 anni
parola d’ordine: creatività
finalità: esperienza di materiali diversi
«Questa esperienza si struttura in due tempi: quello della raccolta di elementi naturali all’esterno, e quello della pittura, segno, impronta in questo caso specifico» afferma Irene «si rivela utile perché accoglie il comune desiderio dei bambini di fare raccolta e tesoro di elementi che possono essere trovati e custoditi, che in un secondo momento diventano strumenti di comunicazione, nell’atto espressivo del dipingere, sperimentando la possibilità di creare piacere, lasciare traccia, produrre immagini. Questa attività è anche di stimolo per imparare a differenziare i colori, guidando i bambini nell’osservazione dei particolari e promuovendo il processo di produzione artistica. Serviranno elementi naturali, colori a tempera carta o cartoni come tele.»
Tombola dell’alfabeto
età: 4/5 anni
parola d’ordine: gioco (perché giocando si sperimenta, quindi si impara!)
finalità: riconoscere le lettere dell’alfabeto
«Le regole del gioco sono le stesse della Tombola classica, ma al posto dei numeri troveremo le lettere dell’alfabeto italiano» spiega Irene Martini «È uno stimolo ad associare i suoni ai simboli individuali delle lettere: con questo gioco ci si esercita sui suoni delle singole lettere e non sulla sequenza dell’alfabeto che può però essere già conosciuta dai bambini, spesso attraverso filastrocche e canzoncine. Lo scopo del gioco è quello di completare la propria cartella prima degli altri partecipanti, facendo ambo, terno, o cinquina per chi realizzerà cartelle contenenti file di 5 e chiaramente la Tombola!»
«Anche la realizzazione di questo gioco è essa stessa un’attività» conclude Irene «noi abbiamo optato per esercitarci anche nella manualità fine e nella percezione dello spazio piegando più volte il foglio su se stesso, fino ad ottenere otto rettangoli uguali, stimolandoli così anche in precisione e concentrazione. Altrimenti le lettere potrebbero essere individuate su giornali e ritagliate e incollate, dando vita ad attività di riconoscimento del segno grafico, manualità e coordinamento oculo-manuale. La tombola è di per sé un gioco auto-correttivo, perché chi gestisce il tabellone e pesca il simbolo da riconoscere, lo legge, lo fa vedere a i partecipanti e quindi li sostiene nella ricerca e nel riconoscimento della lettera affinché sia individuata sulla propria cartella.»
Giochi con il cibo 2-6 anni
Anche il cibo e le attività con gli alimenti possono rivelarsi creative e utili alla motricità, come le attività di “Food Art” e i “Travasi” che propone Stefania Mancini, Dietista Familing.
Food Art: il cibo come capolavoro
età: 4/6 anni
parola d’ordine: creatività
finalità: esperienza sensoriale e assaggio di nuovi cibi
occorrente: frutta, verdura, legumi secchi e qualsiasi alimento si possa trovare in casa
Questa tecnica nasce come strumento per stimolare la curiosità dei bambini verso la scoperta e l’assaggio di alimenti sani e spesso poco apprezzati come la frutta e la verdura, ma non solo» Stefania Mancini, Dietista Familing «Attraverso l’esplorazione diretta e la condivisione dell’esperienza ( con i genitori per i più piccini o in autonomia per i più grandi ) verranno realizzate delle rappresentazioni artistiche che conquisteranno anche i più diffidenti.»
Il progetto si divide in due fasi:
- Ideazione del Progetto
Prendendo spunto da immagini trovate sul web (qui ve ne suggeriamo alcune, ma ne troverete tantissime ) si sceglie quale figura riprodurre e si disegna una bozza più o meno fedele all’originale
- Realizzazione dell’opera
In base ai colori e alla forma della figura selezionata potremo scegliere quali ingredienti utilizzare: una fetta di cocomero si trasforma nella vela di una barca, dei chicchi di uva in zampette di tartaruga, una banana nel tronco di un albero e così via… Coinvolti nell’esperimento i bambini assaggeranno nuovi cibi o quantomeno ne scopriranno l’esistenza!
Travasi
età: 2/4 anni
parola d’ordine: manipolazione
finalità: aumento della concentrazione e sviluppo della motricità fine
occorrente: pasta di vari formati, legumi secchi, semi vari
«Questa tecnica nasce come strumento per stimolare lo sviluppo della motricità e la conoscenza di alimenti basilari della nostra alimentazione» Stefania Mancini, Dietista Familing.
Il progetto si divide in due fasi:
- Preparazione dell’ambiente
In uno spazio piuttosto ampio ( sopra un telo o su un tavolo) distribuire recipienti di diverse misure e utilizzo come imbuto, zuppiera, ciotoline, bicchieri, cucchiai , mestoli e altri oggetti di uso domestico che possono servire per rovesciare e mescolare.
- Travasi
I bambini potranno manipolare e travasare gli ingredienti liberamente guidati dai loro sensi. Soffermandosi sui suoni dei vari movimenti e sulla logica degli incastri e delle proporzioni trarranno divertimento dalla scoperta dei singoli oggetti. Se lo desidera il genitore potrà creare un vero e proprio percorso guidato indicando al bambino la relazione tra i vari oggetti ad es. dal più grande al più piccolo.
Dulcis in fundo, per rilassare gli animi e trovare un’armonia che spesso ci sfugge a causa della freneticità e dello stress in cui viviamo e vivono i bambini, perchè non proporre delle posizioni di yoga, da fare con loro?
L’importanza dello Yoga per i bambini
«Lo yoga nei bambini è principalmente un gioco, un’esperienza che favorisce lo sviluppo armonico della mente e del corpo e che permette di aumentare la confidenza nelle risorse relazionali, come l’espressione di sé, l’autostima e l’aiuto reciproco. Sensibilizza inoltre all’osservazione attenta dei diversi stati d’animo e migliora le capacità di autoregolazione» Francesca Campigli, artista indipendente e formatrice.
Per praticare yoga con i bambini si può far riferimento, in particolare, alle posizioni legate alla natura come l’albero, il fiore e alcuni animali come la farfalla. I bambini si sentono ispirati da questi elementi e svolgono le “asana”, o posizioni yoga, in modo spontaneo seguendo la loro naturalezza.
«In questi giorni possiamo allenare il corpo, la mente e il cuore con esercizi semplici e divertenti, lo yoga favorisce lo sviluppo armonico nei bambini e la condivisione della pratica porta benessere, poiché crea un clima di gioia e serenità» commenta Francesca «Lo yoga è ricerca della comodità, le posizioni sono un modo per sperimentare l’equilibrio e si mantengono respirando e ascoltando il nostro corpo.»
- La farfalla: da seduti, ispirando si piegano le gambe e si uniscono le piante dei piedi, avvicinandole il più possibile. Espirando si lasciano cadere le ginocchia a terra. Gli occhi si chiudono e si immagina di essere una farfalla, si immagina la forma delle sue ali, i suoi colori. Si immagina il suo volo respirando fino a trovare un equilibrio nel respiro.
- L’albero: sono i polmoni del mondo. In piedi, fissate un punto davanti a voi. inspirando, portate il peso sulla gamba sinistra e piegate la gamba destra appoggiando il piede destro all’interno della gamba sinistra. Quando vi sentite in equilibrio espirate e portate le braccia in alto con le mani giunte. Quando la posizione si fa meno comoda, cambiate lato e ripetete.
- Il sasso: mettetevi nella posizione della “scatolina chiusa” e cercate la vostra comodità. Mettete l’attenzione al respiro e all’equilibrio tra inspirazione ed espirazione. Sentite la schiena che si allunga e si distende, state raccolti e in ascolto.