La compagnia di Babbo Natale, fare del bene non solo a Dicembre
La compagnia di Babbo Natale è oggi un’associazione onlus tra le più importanti dell’area fiorentina: nel corso degli anni, sono stati molte le attività e i risultati ottenuti da questa compagnia, e tante le nuove iniziative in cantiere per continuare a fare del bene non solo a Dicembre, ma anche tutto l’anno. In questa intervista diamo voce a Silvano Gori, presidente dell’associazione.
Qual è la storia della vostra associazione? Come Nasce?
L’associazione nasce nel 2007, da un’idea di Roberto Giacinti, che riunì un gruppo di persone e amici con l’idea di fare qualcosa di goliardico per beneficenza, andando in giro per la città di Firenze vestito da babbo natale.
A quel tempo c’era un giorno soltanto che occupava la compagnia, poi le occasioni sono aumentate sempre di più, così come i luoghi di incontro. Ad esempio durante l’accensione dell’albero l’8 dicembre in centro, una mattinata al four season che la domenica metteva a disposizione un mercatino, l’ospedale degli innocenti, una giornata al mayer…
Un cambiamento importante è arrivato quando con la mia entrata in carica, circa 3 anni fa, abbiamo deciso di trasformare l’associazione in fondazione e renderla operativa tutto l’anno.
Quest’anno abbiamo anche potenziato il coro con le voci femminili, elevando il valore di ciò che facciamo quando cantiamo: l’anno scorso e anche quest’anno abbiamo anche cantato al teatro del Maggio Fiorentino. A proposito, siamo circa 50 persone nel coro, una ventina a rotazione, ma quando andiamo a cantare al maggio o in piazza della Signoria, siamo almeno 60, e la partecipazione è molto attiva.
Tornando a noi, quando sono entrato in carica tre anni fa eravamo un po’ meno di 10 babbi natale, ora siamo circa 280.
Quali sono gli obiettivi principali dell’associazione?
L’obiettivo principale è pensare ai bambini, perché Babbo Natale è il babbo di tutti i bambini, ai quali porta regali e dona gioia. Noi pensiamo in particolare ai bambini delle famiglie che hanno bisogno, i bambini che rischiano di non ricevere alcun regalo.
Poi, durante l’anno, portiamo avanti progetti molto importanti: ad esempio andiamo nelle scuole a parlare di disturbi alimentari (anoressia e bulimia); dell’amore sicuro, e ai ragazzi maschi di 18 anni spieghiamo che cosa sia la visita andrologica e perché è così importante farla.
Dopo il covid, invece, abbiamo pensato che i bambini delle elementari potessero avere dei grossi problemi di socializzazione, e quindi abbiamo creato tre gruppi di teatrali di circa 100 classi per riunire i bambini e trovare dei momenti di condivisione diversi dal solito.
C’è solo una cosa che non possiamo fare: a oggi, essendo sempre di più conosciuti, riceviamo tante richieste a livello individuale. Noi non possiamo agire individualmente, va fatto tutto a livello di progetto.
Come riuscite a mantenere un alto livello di partecipazione dei babbi natali?
Quest’anno nel 2023 si è rinnovato il consiglio di amministrazione. Io l’ho portato da 16 persone a 24, perché lo chiamo “partecipato” e voglio che sia così, per dare voce a tutti. Poi abbiamo un collegio di 10 persone, 5 revisori, e via dicendo
Oltre a questi, a ogni consiglio di amministrazione (che si tiene più o meno una volta al mese) io faccio intervenire almeno un’altra decina di babbi, quindi facciamo delle specie di assemblee, di almeno 50 persone, così da riuscire a mantenere un alto livello di partecipazione.
Poi ci sono persone più adatte a distribuire i regali, altri per andare a cantare allo zecchino d’oro (lo abbiamo fatto pochi giorni fa il 3 dicembre, con 18 babbi in televisione), e soprattutto avendo un numero così ampio di babbi natale riusciamo a organizzarci, senza richiedere sempre per ogni attività l’impegno di tutti.
Poi è chiaro, se l’associazione agisse solo il mese di dicembre, la gente si dimenticherebbe di noi, mentre invece così siamo impegnati tutto l’anno: anche in estate lavoriamo nei centri estivi, portiamo i bimbi del mayer a gardaland, e molto altro.
L’associazione collabora con altre organizzazioni?
Noi aiutiamo altre associazioni, non solo ci collaboriamo. Diamo una mano a tutti, e poiché a differenza di altre onlus non abbiamo un monotema, e avendo questo gran numero di babbi natale, abbiamo la capacità di poter andare a livello personale a fare molte attività. Per raccontarne qualcuna: Per AISLA, associazione italiana per la SLA, andiamo a fare la partenza della maratona in piscina a San Marcellino con i costumi di babbo natale tipici degli anni 90, e gli diamo un contributo; alla fondazione Bacciotti diamo un contributo per mandare i bambini oncologici del mayer a Gardaland, poi facciamo un mercatino vicino alla mostra a Palazzo Corsini dove mettiamo un banco e quello che vendiamo lo doniamo completamente all’associazione FINE (leniterapia); all’ANT diamo un contributo, ad esempio cantando l’11 dicembre in Santa Maria Novella, e molte altre ancora sono le iniziative in collaborazione con altre organizzazioni.
Qual è l’ultimo progetto realizzato dalla compagnia?
Siccome abbiamo notato che ci sono tante “gang” a giro per Firenze, abbiamo pensato che sarebbe stato bello far fare uno sport a questi ragazzi “di strada”. Dunque, siamo andati nei quartieri, e grazie alle persone e ai parroci abbiamo individuato già circa 150 ragazzi e li abbiamo mandati a fare sport di tutti i tipi, anche pugilato, così si sfogano in modo corretto. A questo progetto, chiamato “Esci dalla strada ed entra in campo”, teniamo molto.
Questa settimana invece, andiamo al carcere minorile a portare attrezzature sportive, scarpe, palloni, perché ci hanno contattato e abbiamo aderito al progetto.
Come si diventa babbo natale?
Normalmente funziona così: passaparola. Ci vogliono almeno due persone che presentino un candidato, poi il nome viene portato in consiglio e presentato. Di solito viene quasi sempre accettato, perché si sa essere una persona per bene e conosciuta da qualcuno dei nostri. È prevista poi una quota di 500 euro l’anno, da pagare all’inizio quando ci si iscrive.
In qualche occasione qualcuno di non noto ci ha chiesto di diventare un babbo natale, ma bene o male conosciamo sempre tutti anche indirettamente. Dopodiché non ci sono obblighi di presenza fissa, c’è qualcuno che non si è mai visto proprio, l’importante è comunque il contributo dei 500 euro a sostegno dell’associazione.
Infatti, ognuno dei babbi paga una quota, anche colori che non partecipano, e poi il 5x mille. Raccogliamo anche dei fondi in alcune situazioni, tipo la raccolta fondi allo stadio, scendendo in palco a fare il girotondo.
Abbiamo anche donatori come aziende, che magari vedono il libro che pubblichiamo ogni anno in cui si vede ciò che facciamo e ciò che spendiamo per i bambini.
Sia chiaro che noi non abbiamo delle spese personali previste: ci paghiamo tutto, cene, viaggi di volontariato, divise etc. Nei soldi donati all’associazione non ci sono spese di un centesimo per noi.
Quali sono i prossimi progetti in programma
Per l’anno prossimo, abbiamo in progetto di mandare dei ragazzi al mare o in montagna, per cui stiamo cercando delle strutture e vedere di creare delle convenzioni per farli uscire dalla zona di Firenze.
Bisogna far qualcosa per i bambini meno fortunati come società e questo è il nostro contributo. E poi, i frutti noi li vediamo: qualche evento fa, alla partita della coppa dei campioni al Palavanni, una bambina ci ha spiazzato con un gesto meraviglioso! Ci ha donato tutti i suoi risparmi in monetine contenute in un sacchetto di plastica. Questo è quello che ci colpisce di più, la fiducia che molti ripongono in noi, soprattutto i bambini.