Medicinali donati per chi non se li può permettere
Sono farmaci a favore delle persone che non possono permettersi di acquistarli. Nel solo 2021 ne sono stati donati oltre due milioni
Nel nostro Paese le persone indigenti sono quasi sei milioni (cinque milioni e seicentomila per essere precisi) e per molti di loro anche l’acquisto dei farmaci può rappresentare un problema.
Per questo motivo il Banco Farmaceutico si fa carico della raccolta delle confezioni di medicinali che sono stati donati per poi destinarli ad enti caritatevoli, sia laici che religiosi, strutture volte all’assistenza sanitaria gratuita per coloro che risultano essere bisognosi.
Dati del 2021 alla mano sono due milioni e cinquecentomila i medicinali donati e circa mille e ottocento i suddetti enti caritatevoli presso cui sono stati distribuiti, mentre a risultare maggiormente consegnati sono i classici farmaci da banco.
Quali sono i medicinali più richiesti e come ottenerli?
In base alle informazioni note i farmaci più richiesti in assoluto gli analgesici, gli anestetici locali, gli antiacidi, gli antifebbrili, gli antimicotici, i cortisonici in crema, i colliri, i disinfettanti antisettici e le soluzioni fisiologiche nasali, mentre tra i farmaci di fascia A ci sono gli antidepressivi, gli antibiotici, gli antidiabetici, gli antinfiammatori, gli antipertensivi, i cortisonici, i farmaci per le malattie croniche, i preparati per la tiroide, prodotti per le patologie dermatologiche ed infine le vitamine.
‘Per distribuire le medicine – spiega Franco Lo Mauro, direttore generale del Banco Farmaceutico, sulla pagine del Corriere della Sera – l’ente deve disporre di personale sanitario autorizzato, cioè di medici e farmacisti. Circa 200 farmacie, tra quelle aderenti alla giornata di raccolta del farmaco, si sono messe a disposizione per la distribuzione diretta delle confezioni donate, essendo l’organizzazione di volontariato locale sprovvista di figure competenti. Questo servizio sostitutivo è presente soprattutto a Udine, Pordenone, Ravenna, Palermo, Palermo, Trapani, Olbia e Sassari’.
Per trovare le realtà assistenziali più vicine a casa è sufficiente consultare sul sito del Banco Farmaceutico, alla voce Enti grf, la mappa disponibile, mentre per il ritiro in realtà, ad esempio, come l’Opera San Francesco di Milano, serve la prescrizione medica per le categorie A, C e da banco, anche se come spiega il suo responsabile dello sportello farmaceutico Alfredo Cavenaghi ‘può essere fatta direttamente dagli specialisti che visitano nel nostro poliambulatorio oppure da medici esterni’.
‘Gli utenti’, spiega inoltre Cavenaghi, ‘vengono registrati nel nostro sistema informatico e ognuno di loro ha diritto ai farmaci in base alle esigenze’ e ‘per evitare l’abuso di psicofarmaci, chi li richiede deve sottoporsi a un colloquio clinico’.
Come avvengono le richieste?
Se il numero massimo di confezioni che un paziente, annualmente, può ritirare è illimitato, chi sono però gli utenti effettivi di questo servizio?
‘Nel 2021 abbiamo consegnato farmaci a 278 utenti’ e ‘solo dopo dopo una visita ambulatoriale e nella dose necessaria, una o più confezioni o solo un blister’ ha dichiarato Daniele Cerbo, medico volontario dell’associazione romana Medicina e assistenza, mentre sempre lo scorso anno sono stati 4.472 gli utenti effettivi a livello nazionale con un’età media di sessant’anni. I farmaci maggiormente distribuiti sono stati quelli antinfiammatori, cardiologici, gastrici, ipoglicemizzanti e neurologici, con percentuali minori per quanto riguarda gli antistaminici, i circolatori, i colliri e i farmaci ginecologici.
Richieste che sono valutate in maniera scrupolosa. ‘Non eroghiamo psicofarmaci.’, spiega il farmacista al Centro la tenda di Napoli, Bruno Variselli, ‘Se l’utente chiede un prodotto non soggetto a obbligo di ricetta lo rimandiamo ai nostri medici, che ne valuteranno il bisogno. In alcuni casi, se lamentano la febbre per esempio, verifico io con il termometro’.
La storia di Banco Farmaceutico
Il Banco Farmaceutico è nato ormai vent’anni fa, nel 2000, quando (come riportato sul sito ufficiale) ‘un gruppo di giovani farmacisti riconosce e sente la necessità di rispondere ad un problema, fino ad allora, sottovalutato: chi ha povero ha bisogno di un lavoro, di un letto, di cibo, di vestiti, ma anche (e spesso in misura superiore) di medicine’.
‘Con l’aiuto di Cdo Opere Sociali e Federfarma, tale gruppo getta le fondamenta dell’Organizzazione’ per arrivare, nel dicembre del 2000, ad organizzare nella città di Milano ‘la prima GRF- Giornata di Raccolta del Farmaco, durante la quale sono raccolte, in 250 farmacie, 15.000 confezioni di medicinali’.
Un inizio che ha portato Banco Farmaceutico ad estendersi su tutto il territorio italiano e, ad oggi, ‘conta sul sostegno di 4.944 farmacie, oltre 17.000 farmacisti e 22.000 volontari’ che durante la settimana dal 4 al 10 febbraio del 2020, in occasione delle celebrazioni del vent’anni dalla nascita, ha permesso di raccogliere ‘541.175 confezioni di medicinali da banco, pari a un valore di 4.072.346 euro, che sono state consegnate a 1.859 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus (costituita nel 2008)’.
Il Banco, inoltre, è presente dalla fine del decennio scorso in Spagna e in Portogallo, in Argentina è arrivato nel 2012 e ha messo in piedi numerose attività come il Banco Farmaceutico Research, per la gestione del sistema delle Donazioni Aziendali, il Recupero Farmaci Validi non scaduti, cooperazioni internazionali con Afghanistan, Libano, Niger, Libia, Kosovo, Gibuti, Somalia, Venezuela, Sud Sudan e Siria.
Inoltre nel 2013 è nato l’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria e durante l’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid-19, nel marzo 2020, Banco Farmaceutico si è impegnato nella ‘realizzazione di progetti destinati a fornire medicinali e attrezzature a medici e infermieri degli ospedali e delle strutture sanitarie coinvolte nell’emergenza. Perché, oltre ad un carico di responsabilità senza precedenti, non debbano far fronte anche alla carenza di mezzi per poter svolgere il proprio essenziale lavoro’.
Centralità della persona, educazione, sussidiarietà e professionalità sono i 4 valori fondamentali di Banco Farmaceutico, le basi per un servizio che racconta di un’Italia solidale e vicina alle persone più bisognose.