Babbi Natale speciali per gli anziani delle case di riposo

Con l'iniziativa I nipoti di Babbo Natale tutti possono mandare un regalo agli ospiti delle RSA, che vivono così l’attesa del Natale e guardano ancora al futuro

Il 2020 è stato per molti aspetti un anno terribile, un anno che ci ha costretti a ridurre i contatti fisici, gli abbracci, i sorrisi, per noi che siamo animali sociali una limitazione che ci addolora, talvolta in maniera silente e pericolosa. Il rischio di rimanere ancora più feriti in maniera irrimediabile da questa situazione lo hanno avuto (e lo hanno) gli anziani, specialmente quelli che vivono una condizione di isolamento.

Per fortuna, però, il 2020 è anche l’anno che ha visto un progetto come I nipoti di Babbo Natale avere un successo che fa sperare nel buono, nel futuro e più semplicemente nella gentilezza. Grazie alla complicità di operatori come educatori e animatori delle RSA, persone da tutta Italia possono scegliere di diventare nipoti “adottivi” e far avere un dono di Natale a un anziano ospitato in una casa di riposo. Il tutto quest’anno si fa online, purtroppo, ma lo spirito è lo stesso di sempre, quello che nel 2018 ha spinto Katerina, originaria della Repubblica Ceca, a proporre un’iniziativa del suo Paese all’associazione Un sorriso in più, che nel comasco si occupa di scongiurare la solitudine di persone fragili attraverso la compagnia di volontari con passeggiate, letture e chiacchiere.

Il sistema è semplice: si va sul sito dell’iniziativa e come veri Babbo Natale si scorre la lista dei desideri dei nonni coinvolti per poi scegliere quale esaudire. E bisogna fare in fretta, perché i nipoti sono tanti e si rischia di trovare (per fortuna) tutti i desideri realizzati. C’è chi ha chiesto un cerchietto per capelli, chi dei gomitoli per lavorare a maglia, chi un rasoio per farsi trovare ordinato dai familiari in visita. Laura, referente dell’associazione che cura la piattaforma online, ci racconta che “è il profumo il regalo più richiesto, il profumo di una vita, quello che veniva indossato in gioventù, che cattura la memoria in modo più diretto, qualcosa di personale, che restituisce un’identità”.

Un sorriso in più mette a disposizione la piattaforma online, che funziona da spazio per l’incontro tra il nipote adottivo che vuole effettuare il regalo e la casa di riposo che ospita l’anziano. “Le RSA che vogliono aderire”, ci spiega Laura, “possono contattarci per ricevere le credenziali all’area riservata dove inserire i desideri. C’è un regolamento molto dettagliato, perché teniamo molto alla cura della relazione, al calore che si deve creare. Non a caso facciamo anche formazione agli operatori coinvolti.”

“Poter partecipare a I nipoti di Babbo Natale”, ci confessa, “è importante anche per gli educatori, che sono coinvolti in qualcosa di bello, perché vedono gli anziani rifiorire, persone che pensano di aver concluso con la vita e invece il desiderio e l’attesa diventano qualcosa che li fa guardare al futuro, che ricorda che per loro c’è ancora qualcosa”.

Ce lo conferma anche Arianna, che fa l’animatrice in una RSA toscana e che raggiungiamo al telefono. “L’attenzione di una persona esterna è ciò che più li ha commossi, si chiedono perché proprio io. Per il loro umore ha significato tanto, ma anche per il nostro. I nipoti di Babbo Natale ci ha fatto sentire meno soli, è stata una boccata di ossigeno in quest’anno in cui siamo stati molto chiusi, senza poter fare con loro attività che coinvolgevano associazioni e persone esterne. Ci emozioniamo nel leggere i messaggi che arrivano, nel vederli contenti. Abbiamo stampato le lettere e le abbiamo appese in struttura, così le vedono anche gli altri operatori.”

Ogni storia è speciale, ma alcune inevitabilmente lasciano il segno. C’è per esempio il caso di quel marito che ha chiesto un regalo anche per la moglie, che non può più farlo da sola e che sta in struttura con lui. A rispondere per esaudire il desiderio, in questo caso, è stata una coppia giovanissima colpita dal racconto: si sono appena sposati e sognano di invecchiare proprio così. C’è poi Mario (nome di fantasia), l’anziano burbero e difficile del gruppo, che è stato messo in contatto con una bambina e che ormai si è sciolto e non fa che chiedere di lei, come si fa con una nipote vera.

Anche Alice, educatrice in una RSA lombarda, ci testimonia la buona riuscita e l’importanza del progetto. “La nostra è una casa di riposo con un centinaio di persone non autosufficienti. Di solito a Natale facevamo un grande pranzo con i parenti e quest’anno quindi sarebbe stato ben diverso e triste, per questo ci siamo chiesti cosa potevamo fare. Ora vediamo arrivare regali addirittura da tutta Europa, un cappello di Londra, un maglione da Berlino… Per un operatore è appagante, ritroviamo un lato umano che si era perso in questi mesi. Di tutto questo, la cosa più bella è stata vedere che ancora c’è del bello: persone che si curano di altre persone.”

Seppur a distanza, gli anziani ritrovano con I nipoti di Babbo Natale gesti di affetto, memorie, speranze, ma soprattutto tornano a sentire la loro unicità, fatta di quello che sono oggi e che sono stati in passato, al di là di come vivono adesso. Per partecipare, il sito per trovare i desideri è nipotidibabbonatale.it