Anemia nel cane e nel gatto: sintomi, cause e cure efficaci

Come riconoscere l'anemia in cani e gatti, individuarne le cause e intervenire con cure efficaci per proteggerli e mantenerli in salute

Vivono con noi e ci seguono ovunque. Dormono ai piedi del letto, ci osservano a tavola, ci aspettano dietro la porta quando siamo fuori casa. Gli animali domestici sono parte integrante della nostra famiglia e come ogni altro membro anche loro possono ammalarsi. Cani e gatti non parlano, è vero, ma comunicano molto. Con lo sguardo, con i gesti, con piccoli segnali che possono essere davvero importanti per comprendere il loro stato di salute tempestivamente. Molte problematiche, infatti, sono molto simili a quelle che colpiscono anche gli esseri umani e una di queste è l’anemia.

Che cos’è l’anemia e perché colpisce i nostri animali?

È fondamentale chiarire che l’anemia in sé non è la malattia, ma il sintomo che qualcosa nell’organismo non sta funzionando come dovrebbe. Una sorta di spia accesa sul cruscotto del corpo. Significa che il sangue non ha abbastanza globuli rossi, oppure che quei globuli non riescono a svolgere bene il loro compito: trasportare ossigeno ai tessuti. Ed è quindi fondamentale, innanzitutto, capire perché sta accadendo.  Quando l’ossigeno non arriva a sufficienza, tutto rallenta. Il cane si affatica. Il gatto perde vivacità. Il corpo inizia a risparmiare energie. E qualcosa cambia, nel loro comportamento. Ecco quindi il primo campanello d’allarme. Gli animali, come noi, sono vulnerabili a molteplici fattori: parassiti, infezioni, malformazioni genetiche e traumi che possono interferire con la produzione e il funzionamento dei globuli rossi. Inoltre, le loro difese immunitarie o l’età avanzata possono compromettere la capacità del corpo di mantenere un equilibrio sano.

I sintomi: quando qualcosa non torna

Riconoscere l’anemia è possibile con attenzione e ascolto. I segnali ci sono, anche se a volte sono sottili. Un cane dal carattere sempre vivace e che, all’improvviso, appare stanco per diversi giorni, si muove meno e non ha voglia di giocare, per esempio. Si sdraia in un angolo e non si alza nemmeno per la pappa. Oppure il gatto che evita i salti, cerca angoli tranquilli. Passa più tempo del solito a dormire. Sembra svogliato, poco reattivo. Certo, questi sintomi possono essere associati ai comportamenti che mettono in atto di fronte a una piccola influenza, ma solitamente quest’ultima in uno o due giorni scompare. Inoltre, ci sono altri campanelli d’allarme più evidenti: gengive quasi bianche, respiro accelerato anche a riposo, battito cardiaco più veloce. Si nota anche la perdita di appetito oppure un calo di peso. In casi più gravi, può arrivare anche lo svenimento. Per questo è importante non ignorare i campanelli d’allarme dal cane che non corre incontro alla porta e del gatto che non si arrampica più sulla libreria da un giorno all’altro.

Da dove nasce l’anemia e quali sono le cause nei cani e nei gatti

Come accennato l’anemia è il sintomo che indica che qualcosa non va nell’organismo. Ciò che è importante è capire da cosa deriva questa condizione, perché solo trattando la causa sottostante si può risolvere il problema.  Spesso a causarla è una perdita di sangue, visibile o invisibile, come nel caso di ulcere, problemi digestivi o infestazioni parassitarie. Sì, è fondamentale proteggere i nostri amici a quattro zampe da pulci, zecche e zanzare in quanto possono sottrarre grandi quantità di sangue facendo scendere rapidamente i livelli di globuli rossi e provocando, dunque, l’anemia. In alcuni casi, si sviluppa a fronte di un sistema immunitario che distrugge i propri globuli rossi, scambiandoli per corpi estranei. E questo è il caso dell’anemia emolitica autoimmune. Inoltre, le cause possono essere le infezioni come la babesiosi nel cane e la haemobartonella nel gatto, non per nulla conosciuta come anemia infettiva felina.  Infine, potrebbero nascondersi le malattie croniche, infezioni virali come la leucemia felina o la FIV o, nei casi più gravi un tumore. Ma anche avvelenamenti da sostanze chimiche o effetti collaterali di alcuni farmaci a causare il malfunzionamento del midollo osseo dell’animale, che è responsabile della produzione dei globuli rossi.

Come avviene la diagnosi?

Come prima cosa, il veterinario effettuerà l’esame dell’emocromo per rivelare la quantità dei globuli rossi, ematocrito ed emoglobina. Dopodiché fondamentale è il controllo delle feci per individuare eventuali presenze di sangue; il test per malattie infettive, fino all’analisi del fegato e dei reni.  In alcuni casi servono radiografie o ecografie. Per le diagnosi più complesse si arriva ad analizzare il midollo osseo. Non sempre è facile e soprattutto consigliamo di stare vicino al proprio peloso per non farlo agitare e rassicurarlo. Ricordiamo sempre che loro non sanno il motivo di ciò che sta accadendo.

Come si cura l’anemia nei cani e nei gatti

Come è facilmente intuibile dal titolo del paragrafo, la buona notizia è che, soprattutto se scoperte in tempo, le anemie si possono curare. Ovviamente dopo aver scoperto il fattore scatentante e agito anche su quello. La più comune, causata da parassiti, si risolve con la somministrazione di antiparassitari e una correzione della dieta. Se è causata da una perdita di sangue, si interviene per bloccare l’emorragia e in alcuni casi si effettua una trasfusione. Sicura, controllata e con donatori compatibili. Nel caso di anemia emolitica, si usano farmaci immunosoppressori come il cortisone che già dopo pochi giorni comincerà a fare effetto. Il discorso è un po’ più complesso quando la problematica è la mancata produzione di globuli rossi in quanto il percorso sarà strutturato con cure di supporto, esami frequenti e attenzione alla qualità della vita. A volte il veterinario riterrà opportuno stimolare il midollo con farmaci, altre volte il contenimento dei sintomi. E il cibo? Inutile dire che un cane e un gatto affetto da anemia ha bisogno anche di una dieta su misura, completa e mirata. Sarà fondamentale, dunque, introdurre cibi ricchi di ferrovitamina B12 e acido folico. È essenziale, anche in questo caso, chiedere consiglio al veterinario o a persone esperte, in quanto integratori sbagliati possono peggiorare la situazione. Serve una nutrizione bilanciata e personalizzata in base alla statura, all’età e anche alle abitudini dell’animale.  Infine, come per noi esseri umani, la salute comincia dalla prevenzione. È quindi consigliato programmare visite veterinarie ed esami del sangue regolari, soprattutto dopo una certa età, e proteggerli costantemente da pulci, zecche, vermi intestinali. E quando notiamo sintomi evidenti, non aspettiamo che passino da soli. Anche una chiamata può fare la differenza.