YouTube cambia approccio sui disturbi alimentari
YouTube sta ripensando il suo approccio ai contenuti sui disturbi alimentari online. Vediamo in che modo e i benefici che questo cambiamento potrebbe apportare.
I disturbi alimentari, così come quelli di origine psico-emotiva e psico-fisica, possono influenzare negativamente la vita di coloro che ne soffrono, apportando isolamento e stigmatizzazione. La ricerca “bulimica” di contenuti riguardanti i disturbi alimentari, eventuali soluzioni e terapie, si riversa ogni giorno nelle piattaforme online, portando non spesse volte con sé anche disinformazione e solitudine. Capita infatti di imbattersi in realtà che non riconoscono ancora i disturbi alimentari, nonostante siano scientificamente riconosciuti, o che al contrario li promuovano come stile di vita. In altri casi accade che chi è in cerca di un supporto e sostegno si veda negato un aiuto o, peggio, sminuito nella propria difficoltà. YouTube è una piattaforma importantissima per la ricerca di contenuti e dal punto di vista informativo. Questo potere comporta pertanto una notevole responsabilità nei confronti degli utenti che, oltre ad essere informati, necessitano di essere protetti da una disinformazione o da contenuti “bullizzanti”. “Poiché le persone arrivano sulla nostra piattaforma con esperienze uniche, lo stesso video può influenzare le persone in modi diversi. Un video sul percorso di recupero da un disturbo alimentare di un creator può aiutare ad avviare una conversazione essenziale per alcuni che li fa sentire meno soli, ma può essere stimolante per altri. Ciò è particolarmente vero se include dettagli sui comportamenti disordinati” è quanto affermato dal Responsabile Globale della Salute di YouTube, il Dr. Garth Graham. Alla luce di questi fattori, YouTube si è recentemente impegnata nell’aggiornare i contenuti sui disturbi alimentari, supportata dalla collaborazione e confronti con esperti di terze parti e realtà no profit. L’obiettivo? Creare uno spazio sicuro e più informato per tutta la community.
I quattro punti del cambiamento
I punti cruciali di questo cambiamento riguardano:
- le nuove linee guida della community. YouTube è una piattaforma che garantisce la libertà di espressione, ma allo stesso tempo si impegna, attraverso le sue politiche interne, a bloccare la disinformazione, rimuovendo i contenuti che ritiene dannosi e che promuovono i disturbi alimentari, come quelli in cui si suggerisce di rigettare il pasto dopo aver mangiato o vengono contate le calorie, favorendo una vera e propria ossessione nei confronti del cibo, visto più come un nemico che come una fonte di sostentamento. In questa fase di cambiamento, YouTube vuole aggiornare le Linee guida della community, così da definire, supportata da esperti in DCA e salute mentale, quali sono i contenuti informativi “buoni” da quelli che possono invece mettere a rischio lo spettatore.
A tal proposito Youtube si impegna a inviare delle notifiche agli utenti che hanno postato un video che è stato rimosso, spiegando in che modo violino le nuove norme sui disturbi alimentari e dando eventuali consigli su come parlare dell’argomento senza che possano danneggiare l’utente o aiutarlo a farsi del male
- alcuni contenuti che riguardano i disturbi alimentari potrebbero non essere adatti a determinate fasce di età, pertanto YouTube potrebbe limitare alcuni contenuti per gli spettatori al di sotto dei 18 anni, per proteggerli da comportamenti emulativi nei confronti dei creators.
Si pensi ad esempio ad un content creator che nel raccontare il suo percorso di recupero, descriva in buona fede i suoi comportamenti alimentari disordinati. Il rischio è che chi si trova dall’altro lato dello schermo dedica di imitare quei comportamenti sbagliati e dannosi raccontati, danneggiando ulteriormente il suo stato di salute;
- parallelamente agli aggiornamenti delle norme e linee guida, YouTube vuole aggiungere dei banner che indirizzino gli utenti alle risorse di aiuto rivolte a chi soffre di disturbi alimentari, così da raggiungere e informare sempre più persone.
In questo modo, facendo rete, sarà possibile mettere in contatto gli utenti con organizzazioni reali e in ogni dove e metterli quindi nella condizione di poter chiedere aiuto sapendo a chi rivolgersi con maggiore facilità. I pannelli infatti offrono dei collegamenti a informazioni condivise da organizzazioni globali che si occupano di salute mentale e ne offrono supporto (vedi la Vandrevala Foundation in India o il NEDA negli Stati Uniti). Inizialmente i banner saranno disponibili in 9 paesi per poi essere estesi al resto del mondo;
- altro passo importante riguarda la collaborazione con esperti in salute mentale e alimentare, che sappiano offrire, oltre che delle indicazioni teorico-pratiche e informative riguardo l’alimentazione e i disturbi alimentari, un supporto umano e emotivo.
Ad esempio, come posso aiutare una persona a me cara che soffre di DCA? Come hanno vissuto gli altri i loro disturbi e come li hanno affrontati e, questo è l’augurio, superati? YouTube ha annunciato a tal proposito una collaborazione con NEDA (National Eating Disorder Association statunitense), che ha l’obiettivo di produrre una serie di video (la cui durata è di circa 52 settimane) dal titolo “Excerpts from the Experts”: “YouTube ha avuto oltre 1,4 miliardi di visualizzazioni sui contenuti di salute mentale negli Stati Uniti nel 2021 e sappiamo che prima una persona con un disturbo alimentare si rivolge e cerca un trattamento, maggiore è la probabilità di recupero fisico ed emotivo”, afferma infatti la VP di Comunicazione per NEDA, Sarah Chase. “Questo è il motivo per cui NEDA sta collaborando con YouTube per raccontare queste storie, relazionarsi con un pubblico più ampio e abbinare contenuti accattivanti alle risorse vitali di cui le persone hanno bisogno per compiere un passo successivo informato e critico”.
Uno spazio online sicuro
YouTube sta lavorando per garantire a tutti gli utenti uno spazio online sicuro, in cui poter trovare risposte veritiere, basate su studi e fatti e diversificate per esperienza, rivolgendosi a chi è alla ricerca di un supporto, senza giudizio o istigazione al dolore e a comportamenti nocivi per la salute dell’individuo. Lo scopo è quindi che “YouTube crei spazio per il recupero e le risorse della comunità, continuando al contempo a proteggere i nostri spettatori”, è quanto dichiarato da Garth Graham, il Global Head of Healthcare di YouTube, alla CNNI . La sfida che attende YouTube ora è proprio quella di intercettare quei contenuti pericolosi per gli utenti, distinguendoli da quelli che invece vogliono promuovere il recupero dai disturbi alimentari o malattie simili. Il miglioramento delle politiche di utilizzo della piattaforma mira quindi a una maggiore consapevolezza e conoscenza del confine tra libertà di espressione e promozione di una disinformazione tossica e vuole garantire e promuovere la salute degli utenti