L’anestesia spinale: cosa aspettarsi
Un'efficace tecnica anestesiologica che prevede l'infusione di farmaci direttamente a livello del midollo spinale: ecco cosa aspettarti se stai per afrontare un'anestesia spinale
L’anestesia spinale è una pratica anestesiologica caratterizzata dalla somministrazione di sostanze analgesiche direttamente a livello del midollo spinale, con l’effetto di arrestare qualsiasi tipo di ricezione dolorifica proveniente dagli arti inferiori e della parte inferiore della schiena.
Alternativa localizzata all’anestesia totale, viene usata in un numero molto alto di pratiche chirurgiche, soprattutto per interventi ortopedici. Approfondiamo insieme l’argomento.
Il midollo spinale
Il midollo spinale forma insieme all’encefalo il sistema nervoso centrale, la componente più complessa del sistema nervoso, oltre che l’organo più sconosciuto del nostro organismo.
Mentre l’encefalo è contenuto nel cranio, il midollo spinale si diparte da quest’ultimo tramite le zone del bulbo e del ponte, abbandonando la base cranica attraverso un foro prominente chiamato forame magno: da questa sede il midollo corre parallelamente alla colonna vertebrale protetto da una struttura formata dagli archi vertebrali impilati gli uni sugli altri così che essi possano formare un canale, il canale vertebrale appunto.
All’interno del midollo spinale, così come dell’encefalo, vi è un piccolo canale all’interno del quale scorre un liquido acquoso, particolarmente puro e trasparente, chiamato liquido cefalorachidiano, o cefalorachideo, o semplicemente Liquor, che viene prodotto da cellule specializzate del cervello e scorre lungo tutto il nostro sistema nervoso centrale: al suo interno, durante l’anestesia spinale, viene perfuso il mix di farmaci anestetici.
Una sezione trasversale del midollo mostra le sue organizzazioni tissutali interne:
- Una regione più esterna, di materia bianca, ossia neuroni dotati di guaina
- Una regione interna, con la tipica forma ad H, formata da materia grigia, cioè da neuroni non rivestiti.
A interporsi tra il midollo spinale e le pareti interne del canale spinale, ci sono tre membrane sovrapposte, con funzione protettiva, chiamate genericamente meningi.
- la dura madre; la meninge più esterna
- l’aracnoide; la meninge centrale
- la pia madre, la meninge più interna
Da varie regioni del midollo spinale si staccano nervi che inviano impulsi elettrici ai numerosi distretti anatomici, oltre che riceverli in input come portatori di ricezioni sensoriali.
Tra queste informazioni percettive c’è ovviamente anche il dolore, che nel caso di una pratica chirurgica deve essere bloccato.
Come funziona l’anestesia spinale?
L’anestesia è una tecnica farmacologica con la quale si blocca la ricezione dello stimolo dolorifico; i farmaci anestetici sono caratterizzati da una farmacodinamica che riguarda spesso l’elettrofisiologia dei neuroni; andando a interferire con uno dei fattori coinvolti nella generazione dell’impulso elettrico permettono di arrestare l’evocazione dello stimolo doloroso da parte delle terminazioni sensoriali.
L’anestesia spinale è caratterizzata dall’infusione di sostanze analgesiche direttamente a livello dello spazio sub aracnoideo del midollo spinale: questi potenti farmaci antidolorifici anestetici determinano una latenza dei nervi che convogliano sensazioni di dolore, determinando un arresto delle sensazioni dolorifiche provenienti dalla parte bassa della schiena e dagli arti inferiori, oltre che la loro completa immobilizzazione.
L’anestesista inizia con l’inserimento di un ago-cannula a livello della seconda vertebra lombare: questa serve come canale per la penetrazione successiva del catetere, un piccolissimo tubicino attraverso il quale scorre e perfonde il farmaco.
Il restante tratto della colonna vertebrale non è adatto per l’applicazione di questa tecnica, in quanto è troppo rischioso per eventuali danni al midollo.
L’iniezione del farmaco a livello dello spazio subaracnoideo è la caratteristica principale di questa anestesia, che in questo modo riesce a diluire il farmaco nel liquido cefalorachidiano, ossia quel fluido acquoso che scorre nel sistema nervoso: in questa maniera è possibile anestetizzare tutte le componenti nervosa che si trovano dal livello di iniezione in poi; l’anestesia epidurale, un altro tipo di anestesia che si avvale di iniezioni di analgesici a livello del midollo spinale, invece prevede l’iniezione del farmaco solo sotto la dura madre, così da anestetizzare solo i nervi che escono dal livello di perfusione.
L’anestesia spinale viene praticata in tutte quelle operazioni in cui si interviene dalla zona lombare in giù, quindi:
- Interventi alla tibia
- Interventi al femore
- Interventi al sistema circolatorio degli arti inferiori
- Operazioni a livello dei sistemi genitali
- Operazioni a livello del sistema urinario
- Parto cesareo
- Interventi alle anche
I farmaci usati per l’anestesia spinale
I farmaci più usati sono quelli che derivano dalla cocaina, che agendo come bloccanti dei canali al Sodio, determinano un arresto della segnalazione elettrica nervosa dai distretti anatomici verso il sistema nervoso centrale così da impedire la percezione del dolore.
Oltre ai derivati della cocaina, si aggiungono anche farmaci oppioidi che permettono di implementare l’effetto antidolorifico, e permettono un recupero maggiore durante la fase post operatoria.
Rischi ed effetti indesiderati
In generale possiamo dire che si tratta di una tecnica usata da molti anni, con protocolli largamente rivisti e controllati, quindi tutto sommato molto sicura; in alcuni casi però possono esserci delle risposte avverse dell’organismo, talvolta anche abbastanza spiacevoli e dolorose, d’altronde si va pur sempre a disturbare uno degli organi tanto delicati, quanto fondamentali per la nostra vita: il sistema nervoso centrale.
- Ipotensione; è l’effetto avverso più frequente: i farmaci usati oltre ad agire sulla conduzione elettrica spinale, possono anche raggiungere i canali al sodio presenti a livello della muscolatura dei vasi sanguigni, determinando una loro dilatazione e quindi una diminuzione della pressione sanguigna
- Ritenzione urinaria: per le stesse dinamiche del fenomeno precedente, i muscoli della vescica possono rimanere impossibilitati a contrarsi e quindi a permettere lo svuotamento della vescica.
- Forte emicrania: è stato osservato che con un’incidenza del 1 caso su 300, l’inserimento dell’ago cannula può danneggiare la dura madre procurando un danno che si manifesta con una forte cefalea.
- Danno permanente al midollo a causa delle lesioni: si verifica una volta su 50 000
- Allergie all’anestetico che possono provare una forte infiammazione a livello spinale, con severe complicazioni per la motilità
L’anestesia spinale è sconsigliata e solitamente non viene eseguita in alcune categorie precise di pazienti, caratterizzati dalle seguenti condizioni:
- Severa artrite alla colonna
- Malattia congenita della coagulazione
- Malformazioni del midollo spinale