Sbalzi di temperatura e difese immunitarie
In molti credono che un “colpo di freddo” possa causare malanni stagionali, come gola infiammata e naso che cola. Siamo sicuri che sia proprio così?
«Ho preso un po’ d’aria»: quante volte abbiamo usato questa espressione per motivare un raffreddore o un mal di gola? Ma il freddo e gli sbalzi di temperatura fanno veramente ammalare o si tratta solo di leggende metropolitane? Se da un lato è innegabile che con l’autunno e l’inverno ci si ammali più spesso, con sintomi che interessano le prime vie respiratorie – naso e gola – dall’altro l’associazione fra freddo, sbalzi di temperatura e raffreddore e influenza non è così scontato e lineare. Scopriamo qual è il vero legame fra temperature esterne e salute!
Come reagisce il nostro corpo agli sbalzi di temperatura?
Il nostro organismo mette in atto vari processi per mantenere un equilibrio fra la temperatura interna e quella dell’ambiente esterno. L’insieme di questi processi è la termoregolazione, che coinvolge molti sistemi e apparati, in particolare:
- il sistema cardiocircolatorio
- i polmoni
- il sistema nervoso
- la secrezione degli ormoni
Interessando organi e sistemi così diversi, affinché il meccanismo di termoregolazione funzioni a dovere e ci protegga dal freddo, serve un tempo di adattamento che è spesso troppo breve, a causa degli sbalzi di temperatura molto bruschi come quelli dall’esterno a un interno riscaldato o quelli dovuti ai cambiamenti climatici.
La difficoltà dell’organismo ad adattarsi in modo ai cambiamenti di temperatura fa sì che il meccanismo di termoregolazione sia meno efficiente, permettendo a virus e batteri di penetrare quasi indisturbati.
In particolare, quando si passa dal caldo al freddo, il corpo reagisce con:
- vasocostrizione cutanea, allo scopo di trattenere il calore e diminuirne la dispersione
- termogenesi: il corpo produce calore in modo endogeno (cioè internamente), grazie all’attività muscolare e scheletrica e andando a intaccare le riserve di energia sottoforma di adipe
Gli effetti degli sbalzi di temperatura sulle vie respiratorie
Nella vita quotidiana entriamo continuamente in contatto con agenti patogeni presenti nell’ambiente, dai quali ci proteggono le barriere fisiche del corpo, come la pelle e le mucose presenti nelle vie respiratorie. Il ruolo di queste ultime è fondamentale affinché il sistema immunitario si attivi contro i microrganismi patogeni.
Le vie aeree superiori, infatti, sono dotate non solo del muco, una sostanza vischiosa con la funzione di intrappolare ed espellere i patogeni, ma anche di cellule ciliari che possiamo immaginarci come minuscole ciglia con il compito di “spazzare via” i microrganismi.
Il freddo, per quanto improvviso, di per sé non influisce sull’efficienza di questi meccanismi, ma è piuttosto l’aria calda data dal riscaldamento artificiale degli interni (e quindi gli sbalzi improvvisi di temperatura) a renderli meno funzionanti: secca infatti le mucose, impedendone la funzione protettiva. In questo modo diventiamo più vulnerabili a virus e batteri.
Gli sbalzi di temperatura fanno ammalare?
Sfatiamo subito il mito che siano gli sbalzi di temperatura a causare raffreddore, mal di gola e sintomi influenzali; affinché si verifichino, è necessario che il nostro corpo entri a contatto con un microrganismo patogeno, ovvero un virus o un batterio. I sintomi che caratterizzano queste condizioni indicano infatti una risposta infiammatoria messa in atto dal sistema immunitario, e non una reazione al freddo.
Il raffreddore, in particolare, è causato nella maggior parte dei casi da virus – ne esistono più di duecento – e il ceppo più diffuso è quello del rhinovirus.
È però sotto gli occhi e nell’esperienza di tutti il fatto che in inverno, con il freddo, ci si ammala più frequentemente: si calcola che gli adulti in media contraggano il raffreddore 3-4 volte l’anno, mentre i bambini addirittura 7-8.
Questo accade principalmente per tre motivi:
- alcuni virus (fra cui quello del raffreddore) sopravvivono e si diffondono meglio a basse temperature
- cambi improvvisi di temperatura rendono il meccanismo di termoregolazione meno efficiente
- con il freddo trascorriamo più tempo al chiuso, dove la scarsa ventilazione rende più facile il contagio sia diretto (attraverso i droplet, ovvero le particelle di saliva che espelliamo starnutendo o tossendo), sia indiretto (ovvero attraverso il contatto con superfici infette)
È importante sottolineare come non solo gli sbalzi di temperatura stagionali (un giorno è ancora estate e il giorno dopo è praticamente inverno, per intendersi), ma anche quelli ai quali siamo sottoposti nel corso di una stessa giornata possono creare condizioni tali da farci ammalare.
E questo avviene sia in estate che in inverno: pensiamo a quando entriamo in un supermercato con l’aria condizionata mentre fuori c’è un clima canicolare o, al contrario, quando saliamo su un treno eccessivamente riscaldato mentre fuori fa freddo.
In questi casi l’aria secca impedisce la corretta funzione protettiva alle mucose, mentre lo sbalzo repentino rende il meccanismo di termoregolazione parzialmente inefficace.
Ne possiamo concludere che non sono né il freddo né gli sbalzi di temperatura a causare malanni come raffreddore, tosse e mal di gola, ma possono creare condizioni nocive per il nostro organismo, che diventa così più vulnerabile ai microrganismi patogeni.
Come proteggersi dal freddo e dagli sbalzi di temperatura
Se possiamo fare poco contro le temperature eccessivamente alte o basse che si possono trovare nei luoghi pubblici, come in ospedale, nei supermercati o in treno, possiamo innanzitutto regolare la caldaia di casa su una temperatura compresa fra 18 e 22°C.
Un altro accorgimento da seguire per proteggersi dai virus è quello di areare le stanze con frequenza: nonostante l’aria esterna in inverno sia più fredda di quella in casa, la giusta ventilazione abbassa la concentrazione dei microbi. Questo è ancora più importante proprio in inverno, quando trascorriamo più tempo al chiuso.
La strategia migliore per affrontare gli inevitabili sbalzi di temperatura fra interno ed esterno, ma anche fra un giorno e quello dopo, è poi quella di vestirsi a strati, da togliere o aggiungere in base a dove ci troviamo.
Particolare attenzione va posta poi nei confronti di:
- neonati
- persone anziane o non autosufficienti
- donne in gravidanza
- cardiopatici
- chi soffre di patologie croniche o è immunodepresso
Queste fasce della popolazione sono infatti più vulnerabili, e freddo e sbalzi di temperatura possono essere più pericolosi per loro, soprattutto in concomitanza con il picco di influenza stagionale, dal quale proteggersi (in accordo con il proprio medico) con il vaccino antinfluenzale.