Ipnosi regressiva: i veri pericoli che nessuno ti dice

L’ipnosi regressiva è affascinante, ma comporta dei rischi. In questo articolo analizziamo i possibili effetti collaterali, i pericoli psicologici e i casi controversi legati a questa pratica.

Il paziente chiede: “Voglio ricordare una vita precedente.” Un collega diceva: “E non le basta lo schifo che fa questa?”. In breve, non è possibile tornare a vite precedenti, sempre che queste esistano. Anche le ricerche del Dr. Brian Weiss sulle vite passate vanno interpretate come una modalità per offrire sostegno e psicoterapia utilizzando canali comunicativi che la paziente può comprendere e beneficiare in modo efficace (Lynn et al., 2020).

Molto più utile è soffermarsi su questa vita e recuperare momenti della nostra storia personale. Questo è possibile attraverso la tecnica della regressione d’età, che attraverso l’ipnosi consente non solo di ricordare, ma anche di rivivere esperienze passate in modo controllato e consapevole.

Questa tecnica orienta l’attenzione della persona verso l’interno, permettendo di ricordare chiaramente memorie di fasi di vita precedenti. Per esempio, a fasi in cui un sintomo (ansia, dolore ecc.) non era presente, permettendo perciò di sentirsi di nuovo liberi da certe difficoltà, recuperando sensazioni di benessere ormai dimenticate. La regressione d’età è una manifestazione osservabile dello stato ipnotico e modifica la nostra percezione del tempo, come accade in momenti quotidiani di coinvolgimento, quando il tempo passa troppo velocemente, o di noia, quando il tempo sembra infinito.

Immagina di percepire ancora il suono della campanella a scuola, o la gioia di un viaggio in cui tutto sembrava nuovo, o la serenità dei pomeriggi trascorsi con una persona cara che magari ora non c’è più. Non solo si possono rivedere certe immagini o ricordi, ma si può tornare a sentirsi immersi in quel momento, con la ricchezza percettiva di quando lo abbiamo vissuto. Immagini, suoni, sensazioni, perfino le emozioni di quel momento passato. Tanto da ritornare anche a quelle capacità cognitive, sentendosi, per esempio, di nuovo bambino (Grogan et al., 2017).

Quello che si prova durante la regressione d’età in stato ipnotico è molto simile a ciò che si prova durante la vita quotidiana, quando si è immersi e concentrati in ciò che sta accadendo. Si è infatti completamente attenti ad ogni elemento che riemerge, potendo perfino interagire con alcuni, in modo da permetterne l’elaborazione e scoprire potenzialità non osservate precedentemente.

La regressione d’età viene utilizzata per il trattamento di numerosi disturbi e difficoltà, mostrando una buona efficacia terapeutica quando guidata da uno psicoterapeuta specializzato. In mani esperte, non presenta rischi né effetti collaterali significativi. Se però la tecnica viene proposta da persone senza qualifiche specifiche, emergono reali pericoli: la gestione emotiva risulta insufficiente e possono affiorare vissuti traumatici non adeguatamente controllati, oppure creare falsi ricordi. Ricordare un evento traumatico è delicato e va affrontato con prudenza; certi ricordi che erano dimenticati, infatti, spesso lo erano per un buon motivo (De Benedittis, G. et al., 2021). Un professionista abilitato orienta l’esperienza in modo sicuro e terapeutico, gestendo gli elementi critici e garantendo benefici reali per il paziente.

Le tecniche ipnotiche, tra cui la regressione d’età, sono strumenti potenti e versatili, capaci di aiutare la persona a superare difficoltà apparentemente insormontabili. Solo attraverso un percorso guidato da esperti si possono regredire a fasi di vita passata con obiettivi di crescita e cura.