Il mercato farmaceutico a dicembre. Come si chiude l’anno?
La fine del mese vede il canale farmacia al -1%, l’etico perde il 3%, il commerciale a valori ha crescita zero
Il mese di dicembre in farmacia non si discosta dall’andamento generale di questo anno così particolare, nonostante le brevi e labili speranze date dal periodo natalizio. La fine del 2020, infatti, ha visto arrivare una nuova ondata di contagi, con conseguenti limitazioni che hanno inciso sia sulla stagione influenzale che sugli accessi in farmacia.
Nonostante la riduzione degli ingressi, secondo New Line RDM pari al -9,2% rispetto allo stesso mese del 2019, sono da considerare però i dati sul singolo scontrino, che segnano invece un +10,5% a valori e un +9,9% a confezioni. Le modalità di accesso diverse da quelle che abbiamo sempre conosciuto incidono inevitabilmente su acquisti come quelli del segmento commerciale, che tengono solo grazie alla patient care e ai prodotti correlati all’emergenza Covid, come i dispositivi di protezione individuale. Come riporta il report IQVIA, se fino a inizio mese, infatti, il commerciale aveva retto con un +1% a valori, sulla conclusione dell’anno è arrivato a crescita 0%. L’etico non va certo meglio, con una perdita sull’anno precedente di 3 punti percentuale a valori e del -4% in termini di volumi di vendita.
Prodotti per tosse e raffreddore non salgono
Mascherine e distanziamento sociale hanno impedito ai malanni stagionali di prendere piede tra la popolazione come fatto comunemente invece gli anni scorsi. Per questo motivo stentano a reggere le vendite dei rimedi per tosse, raffreddore e altre patologie dell’apparato respiratorio, come il mal di gola. Nel mese di dicembre la perdita sul 2019 si è andata a fare sempre più definita, passando da un -6% a -8% di fine periodo. Non va meglio neppure per altri rimedi correlati a queste patologie, come probiotici e antibiotici.
Scende la richiesta per immunostimolanti e vitamine
Immunostimolanti contro raffreddore e influenza, insieme a vitamine e sali minerali, sono tra quei prodotti che nel 2020 hanno saputo non solo reggere a un periodo incerto, ma anzi hanno visto crescere le vendite rispetto al 2019. Per IQVIA gli immunostimolanti chiudono appunto in positivo, con un +66%, mentre le vitamine in generale si fermano a un pur sempre buono +43%, con un particolare +54% per i prodotti con vitamina D e un +154% per la vitamina C. La richiesta nelle ultime settimane, però, è scesa, tanto da aver ridotto di qualche punto la crescita segnalata a fine novembre.
Calmanti e prodotti per il sonno chiudono bene
Anche per i prodotti per il riposo e il benessere mentale è stato un anno positivo, complice una quotidianità non facile e piena di incertezze per molti. Nell’ultimo periodo, però, la richiesta si è fatta meno marcata, in particolare per i calmanti, che nella penultima settimana di dicembre hanno frenato con un -23% sulla settimana precedente. Il fine anno ci lascia in ogni caso con un +33% dei prodotti per il sonno e con +8% dei calmanti rispetto allo stesso periodo del 2019.
Continua il decremento dei termometri
Continua ormai da più di due mesi il decremento delle vendite dei termometri, che, nonostante l’anno eccezionale in termini di valori, con i cali settimanali hanno perso diversi punti sul progressivo annuo rispetto a quelli di qualche settimana fa. Se infatti a fine novembre ci eravamo lasciati con un +153%, dicembre al suo compimento ci fa vedere per questo prodotto, considerato tra quelli Covid correlati, al +141% rispetto allo scorso anno.
Uno stop per i pulsossimetri
Il progressivo annuo di questi dispositivi collegati all’emergenza da coronavirus vede numeri enormi: il 2020 finisce con un +1057% rispetto al 2019, con una crescita che è stata costante nonostante qualche rallentamento cominciato a metà novembre. La prima settimana di dicembre hanno perso il 24% su quella precedente, il 18% nella terza rispetto alla secondo.
In continuo calo anche mascherine e gel igienizzanti
Se a ottobre prodotti come le mascherine e i gel igienizzanti per le mani avevano tenuto testa, complice anche l’impennata dei contagi, a novembre ci sono stati i primi decrementi significativi: inizialmente di pochi punti, poi con numeri a due cifre. Dicembre è stato un’altalena tra il proseguimento della flessione verso il basso (specialmente a inizio mese) e qualche segno di ripresa o comunque di caduta meno significativa, grazie anche al periodo delle festività in cui probabilmente ha contribuito l’accaparramento.
Creme mani perdono rispetto a novembre
Novembre aveva visto i dati sul fatturato per le creme mani subite una vera e propria impennata, molto sostenuta a fine mese, quando la differenza sulla settimana precedente era arrivata addirittura al +94%. Dicembre invece non va bene, il calo è dell’8% a inizio mese, per arrivare intorno al -25% alla fine, senza però troppo inficiare sul progressivo annuo, che registra un +26% sul 2019.
Personal care la grande malata
Personal care e dermocosmetica sono ancora in grande sofferenza, quasi ogni categoria di prodotto mostra segno negativo sul progressivo annuo e neppure momenti come le promozioni del black friday o le spese natalizie sembrano aver ridato fiato al segmento che forse più ha sofferto nel 2020. A perdere di più rispetto al 2019 sono i solari (-19%) e i prodotti per il viso (-8%), mentre resistono timidamente i prodotti corpo (crescita 0%) e i prodotti per i capelli, con un tenue +1%.