L’importanza delle fonti: la metà dei post social sui vaccini sono fake news
Come difendersi dalle bufale online e cercare info in fonti attendibili
Il Bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità non lascia dubbi: il 51% dei post riguardanti i vaccini contiene disinformazione tra Facebook, Twitter e Instagram. Anche nei video su YouTube riguardanti malattie infettive emergenti si evince che il 20-30% di questi diffondeva informazioni imprecise o erronee. Come mai questo fenomeno delle fake news è sempre più esponenziale? E come si combatte?
L’importanza delle fonti
Ormai da qualche anno le notizie false hanno iniziato a diffondersi in modo sempre più facile e veloce grazie ai social media; le fake news legate al Covid sono state molte, spesso rallentando anche il processo di limite del contagio e di guarigione legato ai vaccini. La diffusione delle fake news ci porta diretti a un altro argomento: l’importanza delle fonti. Leggere e informarsi da fonti attendibili, come il Ministero della Salute e altri siti istituzionali, è una buona base di partenza per informarsi in modo costruttivo e condividere così notizie verificate.
Come cercare notizie attendibili
Giornalisti, dottori, professionisti della salute: se all’interno di una redazione sono presenti figure del settore, sarà meno probabile riscontrare bufale. Inoltre, è molto più attendibile una testata o un magazine online che cercano di essere sempre trasparenti, citando fonti o richiedendo interventi di professionisti, come fa anche A Good Magazine, rispetto a siti di cui non si conosce la fonte.
Un altro modo per capire se l’informazione è corretta e non una fake news è controllare su più siti e confrontare la notizia.
Perché questi consigli? Perché per contrastare il diffondersi delle bufale, è importante saper usufruire delle informazioni che circolano online per poter distinguere le fake news dalle notizie reali e utili, soprattutto da quando la pandemia e il Covid hanno riempito pagine di giornali e di siti.
No Fake News, grazie
Le bufale si concentrano spesso sulle notizie che più interessano il grande pubblico in determinati momenti: durante la pandemia, le fake news sul Covid sono state tantissime proprio perché argomento d’interesse, le persone si informano e condividono notizie, generando visualizzazioni.
Covid e fake news: le più assurde girate online
Durante la pandemia da Covid-19 le notizie false e prive di fondamenta sono rimbalzate sui social. Dare notizie false, condividerle, fino a portarle a un livello tale di autorevolezza credibile può aumentare esitazioni e dubbi su vaccini e cure, incrementando non solo un livello di disinformazione, ma anche un ritardo nella somministrazioni di cure efficaci. Ci sono state delle fake news legate al Covid veramente assurde e fantasiose… eccone alcune:
- Bere molta acqua evita il contagio da Coronavirus
Non serviva il Covid per scoprirlo: bere acqua fa bene all’organismo… ma non è vero che berla ogni 15 minuti evita il contagio; non vi sono prove scientifiche a riguardo. - Radersi la barba protegge dal Covid
Circolata soprattutto negli Stati Uniti, questa notizia si è diffusa dopo che è apparsa una infografica del centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, che raccomandava agli uomini di radersi la barba per evitare il contagio. Ma la realtà è che l’infografica faceva riferimento ai lavoratori che indossano respiratori per protezione e risale al 2017. - La vitamina C è un trattamento efficace contro il Covid
Come abbiamo visto, le bufale online possono partire da uno stralcio di realtà e verità per poi amplificare e ingigantire, magari da siti autorevoli a caccia di clic, per diffondere informazioni false sulla salute. È il caso della vitamina C contro il Coronavirus. È vero che in Cina era in corso uno studio per verificare se e come la vitamina C potesse difendere dal virus, ma non vi era alcun riscontro scientifico; alcuni siti hanno diffuso la notizia affermando che la vitamina C protegge contro il Coronavirus e si è così diffusa questa info erronea. - I vaccini per il COVID-19 modificano il DNA umano
Questa notizia ha iniziato a circolare online con l’arrivo dei vaccini, ma non è vera! Come suggerisce il sito dell’Istituto Superiore di Santità il vaccino RNA non modifica il codice genetico: i vaccini hanno l’mRNA, “messaggero” che trasporta le istruzioni per produrre le proteine utilizzate per attivare il sistema immunitario e produrre anticorpi. Ma l’RNA nelle cellule sopravvive poche ore, quindi non c’è modo che modifichi il DNA.
E come ultimo suggerimento: non fermarsi mai a leggere solo i titoli! Spesso sono fatti ad hoc per invogliare una persona a cliccare, ma nella realtà dei fatti la notizia non è assolutamente quella che sembrerebbe dal titolo, anzi spesso la notizia proprio non c’è.