Fecondazione assistita, cos’è e come funziona
Oggi il 15% delle coppie ha problemi a avere figli, tra queste più di 80mila hanno deciso di ricorrere procreazione assistita.
Infertilità in Italia, un problema reale
I numeri che riguardano i dati sull’infertilità in Italia oggi sono piuttosto allarmanti: secondo l’ISS il 15% delle coppie ha problemi a avere figli, tra queste sono più di 80mila le coppie di italiani che nel 2017 hanno deciso di ricorrere procreazione assistita.
Secondo le ricerche svolte in Italia, nel 41% dei casi viene diagnosticata l’infertilità femminile, nel 23,6% quella maschile, nel 18,9% la fertilità è causata da entrambi i partner e nel restante 16,6% non è possibile risalire alla causa.
Al di là di questi dati indicativi, sono molti i fattori per cui si possono riscontrare difficoltà ad avere figli e per molte coppie che si ritrovano a dover affrontare questo tipo di problematica, una delle soluzioni che oggi è possibile adottare è la fecondazione assistita.
Che cos’è la fecondazione assistita
Con fecondazione assistita, o PMA (Procreazione Medicalmente Assistita), si intende tutto l’insieme delle procedure mediche che una coppia può adottare se non riesce a concepire un bambino in modo naturale.
Oggi esistono diverse opzioni tra cui scegliere, diverse tecniche specifiche di cui poter usufruire a seconda del tipo di problema che si è riscontrato nel concepimento e il tasso di successo delle diverse metodologie cambia a seconda di diversi fattori; tra questi incide in particolar modo l’età del partner femminile.
In Italia è possibile ricorrere alla fecondazione assistita dal 2004, dopo l’approvazione della legge 40/2004, poi modificata con diverse sentenze nel corso degli anni, poiché inizialmente poneva una serie di limiti che piano, piano stanno scomparendo.
Sono molti i temi che hanno acceso dibattiti in merito alla PMA, primo tra tutti la possibilità per le coppie omosessuali di avere un bambino e il limite d’età per l’accesso al programma che varia moltissimo a seconda del territorio e da regione a regione.
Le principali tecniche di fecondazione assistita
Negli ultimi anni la fecondazione assistita ha avuto un forte incremento in termini di richieste. Come anticipato, sono quasi 80 mila le coppie di italiani che nel 2017 sono ricorse alla PMA per cercare di avere un bambino.
Oggi ci sono diverse tecniche di fecondazione assistita tra cui scegliere:
- Inseminazione artificiale
- Fecondazione in vitro
- Fivet
- ICSI
Inseminazione artificiale
Tra le tecniche di fecondazione assistita è una delle più semplici e meno invasive, sostanzialmente consiste nell’introduzione del seme maschile (trattato in laboratorio) direttamente nella cavità uterina, in modo da facilitare l’incontro dei gameti.
L’inseminazione artificiale è consigliata soprattutto se la donna ha problemi di ovulazione o l’uomo presenta problemi di concentrazione dello sperma e uno dei due o entrambi hanno problemi più rilevanti, spesso si opta per la fecondazione in vitro.
Sono diverse le variabili che incidono sulla probabilità di successo dell’inseminazione artificiale: prima tra tutte l’età e lo stato di salute dei pazienti; in generale comunque le chance di intraprendere una gravidanza variano dal 10 al 15%.
Ovviamente questa tecnica, come anche tutte le altre tecniche di fecondazione assistita è consigliata solo nel caso in cui sia accertata l’infertilità di uno dei due partner o di entrambi e che quindi non possano ricorrere a altre terapie per il risolvere il problema.
Fecondazione in vitro
La fecondazione in vitro è una na delle tecniche più diffuse in Italia che consiste nel prelievo di ovociti per via vaginale che poi vengono fecondati in laboratorio con gli spermatozoi del partner o di un donatore anonimo. È possibile procedere con la fecondazione in vitro anche tramite ovuli di una donatrice esterna e spermatozoi del partner.
Una volta avvenuta la fecondazione gli embrioni fecondati (il cui numero può variare da 1 a 3) vengono inseriti nell’utero.
In generale, le coppie che ricorrono alla fecondazione in vitro sono quelle in cui la donna ha problemi di ostruzione delle tube, cosa che rende molto difficile l’incontro tra la cellula uovo e gli spermatozoi, per questo si effettua la fecondazione in laboratorio.
Fivet
Se l’inseminazione artificiale e la fecondazione in vitro non hanno funzionato viene consigliato alle coppie di ricorrere alla FIVET, soprattutto se le pazienti hanno rilevanti problemi alle alle tube di falloppio o sono affette da endometriosi.
La Fivet come prima cosa prevede una stimolazione ovarica che può variare da 10 a 20 giorni, solo dopo verranno prelevati gli ovuli (in sala operatoria) e poi posizionati sulla piastra di coltura, circondati dagli spermatozoi, per poi procedere con la fecondazione.
Gli embrioni ottenuti verranno poi analizzati in laboratorio e i migliori verranno impiantati nell’utero della paziente. Gli embrioni fecondati possono anche essere vetrificati per un secondo ciclo di FIVET qualora il primo non dovesse avere successo.
ICSI
ICSI è una tecnica che rientra nella gamma della fecondazione in vitro, e consiste nell’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI).
I primi step sono gli stessi della fecondazione in vitro: stimolazione ovarica e prelievo degli ovuli, in questa seconda fase però il contatto fra l’ovocita e gli spermatozoi è iniettato direttamente nell’ovocita attraverso una piccola cannula.
Come nella FIVET, gli embrioni che si ottengono vengono classificati e i migliori trasferiti nella cavità uterina.
L’ICSI può essere particolarmente indicata per quelle coppie in cui gli spermatozoi non sono adatti alla fecondazione o qualora il partner maschile avesse difficoltà a raggiungere l’eiaculazione.
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