Come liberare il respiro con l’aiuto della nafazolina
Con l’autunno tornano i malanni stagionali, tra cui il raffreddore, a disturbare il riposo e a rendere più faticose le giornate
Il virus del raffreddore, ma anche allergie, smog e agenti irritanti possono causare una congestione nasale: in questi casi spesso viene usata la nafazolina, un principio attivo presente in molti farmaci da banco come spray e gocce nasali. Ma quali sono i casi in cui può apportare un beneficio e quelli in cui invece è controindicata?
Cos’è e come funziona la nafazolina
La nafazolina è un principio attivo vasocostrittore: ciò significa che rallenta l’afflusso del sangue. Se usata in caso di naso chiuso, fa sì che la muscolatura liscia dei vasi sanguigni della mucosa interna al naso si contragga. La riduzione del flusso sanguigno che ne consegue riduce il senso di gonfiore.
È per questo che i medicinali contenenti nafazolina o principi simili, come fenilefrina o efedrina, danno un rapido sollievo quando, soprattutto in concomitanza con l’arrivo dell’influenza stagionale o in caso di rinite allergica, il sintomo del raffreddore impedisce di respirare liberamente.
La sua funzione decongestionante è utile anche se ad essere gonfi e arrossati sono gli occhi. Per il trattamento topico del naso chiuso è di solito disponibile in forma di spray o gocce, per gli occhi viene somministrata in forma di collirio.
Nafazolina e raffreddore
Da un punto di vista scientifico, gli studi in merito non rilevano un’efficacia della nafazolina nel curare la causa della congestione nasale. Nonostante questo, l’uso di farmaci che contengono nafazolina o principi attivi simili è molto comune.
Il beneficio che la nafazolina presente in spray o gocce nasali dà è transitorio, ma anche se non porta alla completa guarigione costituisce una soluzione temporanea per migliorare la qualità della vita quotidiana e del sonno, che potrebbe essere disturbato dal russamento.
La popolarità di questo genere di farmaci è quindi dovuta al sollievo che danno, ma possono essere assunti solo in casi specifici, sempre meglio se dietro consiglio del proprio medico:
- rinite allergica;
- rinite catarrale;
- sinusite acuta.
Come si vede, sono tutte condizioni che hanno fra i loro sintomi la congestione nasale; la causa può essere un virus, una reazione allergica o un’irritazione dovuta alla polvere e allo smog.
Controindicazioni all’uso di nafazolina
I medicinali decongestionanti contenenti nafazolina, per quanto come abbiamo visto molto diffusi, non dovrebbero essere usati da tutti in modo indiscriminato.
La nafazolina potrebbe infatti influenzare l’azione di altri medicinali assunti contemporaneamente, ma è sconsigliata anche in specifiche condizioni di salute per la sua natura di vasocostrittore.
La nafazolina non andrebbe quindi assunta in caso di:
- diabete;
- ipertiroidismo;
- ipertensione;
- patologie vascolari;
- patologie ai reni;
- patologie al fegato;
- prostata ingrossata;
- assunzione di medicinali come antidepressivi, perché potrebbe causare un aumento della pressione arteriosa;
- allergia al principio attivo;
- assunzione di medicinali come antistaminici o antipiretici: se sono presenti anche nel medicinale con nafazolina questo potrebbe amplificarne gli effetti.
Infine, in generale i medicinali decongestionanti contenenti nafazolina non andrebbero utilizzati per più di quattro giorni di seguito, e al massimo per una settimana.
Nafazolina nei bambini
I bambini, soprattutto quelli molto piccoli, sono probabilmente la fetta di popolazione che presenta più spesso congestioni nasali. Ma somministrare a bambini sotto i 10-12 anni (in relazione alla quantità di principio attivo presente) spray o gocce nasali con nafazolina è fortemente sconsigliato.
Questo perché fra i suoi effetti indesiderati c’è anche un’azione depressiva del sistema nervoso centrale, che si traduce in sonnolenza e torpore. I bambini piccoli risultano più esposti agli effetti sistemici del farmaco, cioè agli effetti su tutto il corpo, non solo sulla sintomatologia specifica.
Un’alternativa naturale per dare sollievo ai più piccoli da una congestione nasale potrebbe essere quella di fare i suffumigi, ma è anche molto comune somministrare farmaci o una soluzione fisiologica attraverso l’aerosol.
Nafazolina in gravidanza e allattamento
In caso di raffreddore durante la gravidanza o l’allattamento, è sconsigliato assumere medicinali contenenti nafazolina o principi attivi simili con una funzione vasocostrittrice.
Questo perché l’effetto vasocostrittore, positivo per la congestione nasale, potrebbe avere conseguenze indesiderate sulla circolazione utero-placentare, impedendo un corretto apporto di ossigeno al feto. In alternativa ai medicinali, possono essere usati dei rimedi naturali adatti alla gravidanza.
Nella fase di allattamento, invece, sono soprattutto sconsigliati i medicinali con nafazolina da assumere per via orale, come le polveri da disciogliere in acqua.
Effetti collaterali della nafazolina
Gli effetti collaterali che l’uso di nafazolina può dare di solito sono lievi e scompaiono una volta interrotto il farmaco. Fra questi ricordiamo:
- sonnolenza;
- tachicardia;
- pressione alta;
- mal di testa;
- irritazione del naso;
- peggioramento dei sintomi.
Si rischia di incorrere in questi effetti indesiderati (soprattutto gli ultimi due) quando la somministrazione è fai-da-te e il principio attivo potrebbe interagire con altri medicinali che si assumono o con patologie preesistenti, ma anche in caso di un uso prolungato.
Come già ricordato, gli spray e le gocce nasali a base di nafazolina non curano la causa della congestione nasale, ma servono per migliorare temporaneamente la situazione e dare quindi sollievo. Il loro uso, di conseguenza, deve essere limitato alla loro funzione.
Anche il tempo di utilizzo influisce sulla possibilità di presentare effetti indesiderati: dovrebbe limitarsi a pochi giorni consecutivi, in nessun caso più di sette. Lo stesso foglietto illustrativo riporta delle avvertenze sui rischi di una somministrazione ripetuta e prolungata di medicinali contenenti nafazolina.
La nafazolina è utile?
Ci si potrebbe quindi chiedere se è utile assumere nafazolina, visto che i suoi benefici effettivi continuano a essere discussi in ambito medico e viste le controindicazioni e gli effetti indesiderati.
Come qualsiasi medicinale, quelli contenenti nafazolina vanno utilizzati secondo le indicazioni, sia per la sintomatologia che per le dosi e la durata. Solo quando la nafazolina è in associazione ad alcuni principi attivi, come il betametasone (un corticosteroide), è necessaria la ricetta, ma è sempre utile chiedere un consiglio al proprio medico prima di utilizzarli: conoscendo la storia clinica, le condizioni di salute attuali e le terapie in corso saprà consigliare al meglio il principio attivo e la posologia più adatti.