Come prevenire il rischio di soffocamento da cibo

Per i bambini, specialmente quelli più piccoli, alcuni alimenti possono rappresentare un pericolo: ecco alcuni consigli per evitare di mettersi nei guai

Uno degli incubi ricorrenti dei neogenitori che si approcciano allo svezzamento dei propri bambini è il rischio di soffocamento da cibo. Non è purtroppo una paranoia infondata di mamme o papà troppo apprensivi: il soffocamento causato da corpi estranei è una delle cause principali di decesso nei bambini da 0 a 3 anni ed è comune anche in età maggiore, fino a 14 anni. È lo stesso Ministero della Salute a fornire i dati del fenomeno: “viene stimato che, in Europa, ogni anno, 500 bambini muoiono soffocati (…) e gli alimenti costituiscono una delle cause principali di soffocamento in età pediatrica: tra il 60% e l’80% degli episodi di soffocamento è imputabile al cibo” si legge in un documento ufficiale. Anche se i dati descrivono una situazione abbastanza preoccupante, non importa farsi prendere dall’ansia ma solo prestare attenzione e seguire le linee guida stilate proprio dal Ministero che abbiamo riassunto in quest’articolo.

Perché il rischio soffocamento è più comune nei bambini?

Ci sono motivi fisiologici e comportamentali dietro l’alto rischio di soffocamento a cui sono esposti i bambini tra gli 0 e i 14 anni:

  • le vie aeree, dal diametro piccolo e la forma conoide;
  • la poca coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi (che non è innata come per i liquidi);
  • la dentizione incompleta (i molari, necessari per ridurre il cibo in un bolo liscio, crescono solo intorno ai due anni e mezzo);
  • la frequenza respiratoria elevata;
  • la tendenza a svolgere più attività contemporaneamente (ad esempio, mangiare mentre corrono).

Gli alimenti pericolosi

Per classificare gli alimenti in base alla loro pericolosità bisogna considerare tre aspetti che coincidono con altrettanti fattori di rischio: le caratteristiche della forma, la consistenza e le dimensioni. Gli alimenti dalla forma tonda (ciliegie, olive ed uva, ad esempio) e dalla forma cilindrica (carote, salsicce e wurstel) non solo sono difficili da gestire durante la masticazione ma sono anche tra i più insidiosi perché, se aspirati, possono bloccarsi nell’ipofaringe ostruendo completamente il passaggio dell’aria. Per quanto riguarda le consistenze, invece, si annoverano tra le più pericolose quella dura, quella appiccicosa, quella fibrosa e infine quella comprimibile. Gli alimenti duri e quelli fibrosi (esempio, il sedano) sono di difficile masticazione per la fisiologica mancanza di denti del bambino. Gli alimenti appiccicosi (si pensi, ad esempio, al burro d’arachidi) risultano difficili da rimuovere se rimangono bloccati nelle vie aeree, una volta aspirati. Gli alimenti comprimibili (di nuovo il wurstel o i marshmallow) possono scivolare nelle vie aeree prima che il bambino li mastichi e adattarsi alla forma dell’ipofaringe (grazie alla loro consistenza), ostruendo il passaggio dell’aria. Infine, sia gli alimenti piccoli (noccioline e semi) che quelli troppo grandi (grossi pezzi di frutta e verdura cruda) possono risultare pericolosi, in quanto, i primi rischiano di finire nelle vie respiratorie e i secondi sono di difficile gestione durante la masticazione.

Come ridurre il rischio?

Per ridurre il rischio, la via più semplice potrebbe sembrare quella di eliminare dalla dieta del bambino gli alimenti pericolosi. In realtà, tranne poche eccezioni che vedremo, si può continuare a proporgli di tutto, ammesso che sia opportunamente preparato in modo tale da arginare il pericolo. Si modificherà, quindi, la forma (tagliando gli alimenti cilindrici a listarelle, quelli tondi in quarti), la consistenza (eliminando nervature e filamenti, e/o cuocere i cibi fino a quando diventano morbidi), e si ridurranno le dimensioni (tagliando, tritando, grattugiando) degli alimenti pericolosi. Tuttavia, abbiamo detto che ci sono delle (poche) eccezioni: no a frutta a guscio e semi (sconsigliati fino ai 4 anni di età per il loro elevato rischio di aspirazione), caramelle e gomme da masticare. È importante considerare anche il modo in cui il bambino si comporta quando è a tavola: la sua sicurezza, infatti, passa anche dal giusto atteggiamento da osservare quando si mangia. E quindi:

  • Il bambino deve mangiare a tavola, seduto composto;
  • Il bambino non deve mangiare mentre gioca, è distratto da tv o videogiochi, corre o se è in automobile;
  • E’ necessario creare un ambiente rilassato e tranquillo;
  • Evitare distrazioni e non dare alimenti al bambino mentre sta piangendo o ridendo;
  • Incoraggiare il bambino a mangiare lentamente, a fare bocconi piccoli e a masticare bene prima di deglutire e, al contrario, mai forzarlo a mangiare;
  • Somministrare sempre alimenti appropriati al grado di maturazione del bambino.

Alimenti pericolosi: preparazione raccomandata

Secondo le linee guida del Ministero della Salute, gli alimenti di forma tondeggiante (es. uva, ciliegie, olive, mozzarelline, pomodorini, polpettine) devono essere tagliati in pezzi piccoli (circa 5 mm), prestando  attenzione nel rimuovere i semi e i noccioli. Gli alimenti di forma cilindrica (es. wurstel, salsicce, carote), invece, non vanno mai tagliati a rondelle: prima, si tagliano in listarelle e poi in pezzi ancor più piccoli (sempre di circa 5mm). Prestare attenzione nel rimuovere eventuali budelli o bucce. Arachidi, semi e frutta secca a guscio (che comunque fino ai 4 anni è sconsigliato somministrare), cereali in chicchi (es. orzo, mais, grano) e muesli, alimenti che si rompono in pezzi duri e taglienti (es. cracker e biscotti di consistenza molto dura) vanno sbriciolati, ridotti in farina (dopo l’anno, però, i bambini non dovrebbero più mangiare farine). Per burro di arachidi e altri alimenti della stessa consistenza il consiglio è di spalmarne uno strato sottile su una fetta di pane. Carne, pesce, verdura a foglia, frutta e verdura a consistenza dura, infine, vanno cotte fino a quando raggiungono una consistenza morbida, oppure grattugiati finemente. Prestare attenzione nel rimuovere eventuali semi, noccioli, filamenti e bucce.

Conclusioni

Essere al corrente della pericolosità di determinati oggetti di uso comune nonché di alimenti che comunemente portiamo sulle nostre tavole è la più efficace forma di prevenzione contro questo tipo di incidenti. Mentre imparare le importanti manovre di disostruzione pediatrica – la diffusione dei corsi organizzati per questo rientrano in un progetto di educazione sanitaria che si rivolge a genitori, insegnanti, nonni, babysitter e a tutti coloro che quotidianamente si rapportano con dei bambini – può rivelarsi un’importante arma per fronteggiare situazioni di pericolo.