La masturbazione maschile, tra piacere ed effetti sulla salute
Come vive l’uomo il rapporto con l’autoerotismo? La quarantena ha sconvolto gli equilibri? Esiste un limite oltre il quale non spingersi?
La masturbazione maschile in quarantena e/o durante i lockdown, come ogni altra attività quotidiana (o quasi) ha sicuramente subito degli stravolgimenti significativi in questi ultimi mesi. Magari non tanto dal punto di vista quantitativo, quanto nei suoi aspetti meno palesi e riguardanti gli effetti della masturbazione maschile sulla salute.
Viene subito da pensare che le ansie vivibili durante una quarantena, unite a una maggiore presenza nella propria abitazione, possano aver influito sulle abitudini sessuali e autoerotiche della popolazione maschile. Andiamo a vedere se e come il mondo della masturbazione maschile è cambiato durante il lockdown.
La masturbazione maschile tra miti e tabù
Il mondo della masturbazione maschile differisce per certi aspetti da quello della masturbazione femminile: alcuni positivi e altri un po’ meno simpatici. Se da un lato, per i maschietti, l’autoerotismo è considerabile come un tabù meno forte, dall’altro lato è anche vero che non è immune da dicerie, leggende e dall’essere biasimato.
Esistono innumerevoli miti sulla masturbazione, smentiti a più riprese sia dalla scienza che dal buon senso, ma che continuano a riproporsi; un po’ per folclore, un po’ perché spesso siamo pigri nel ricercare notizie da fonti attendibili.
Tra gli effetti più devastanti derivanti dalla masturbazione, secondo il folclore popolare (ma smentiti in maniera più assoluta dalla scienza) possiamo trovare:
- palme delle mani pelose;
- impotenza;
- curvatura del pene;
- cecità;
- esaurimento del numero degli spermatozoi;
- debolezza fisica;
- occhiaie;
- calo delle prestazioni sessuali;
- malattie mentali.
Ma da dove derivano tali leggende? Sappiamo per certo che antichi greci, romani, ma anche sumeri, egizi e popoli dell’attuale india avevano un rapporto estremamente tollerante e pacifico con la masturbazione, in alcuni casi addirittura di ammirazione.
Tale serenità nei confronti dell’autoerotismo non era altrettanto comune, invece, intorno al 1700. Tra i maggiori nemici della masturbazione in quel periodo possiamo trovare la paura per la salute pubblica e la religione.
Un pamphlet del 1712 dal titolo “Onania” attribuiva alla masturbazione la colpa riguardo a: “disturbi dello stomaco e della digestione, perdita di appetito o fame vorace, vomito, nausea, indebolimento degli organi della respirazione, tosse, raucedine, paralisi, indebolimento dell’organo della generazione al punto da condurre all’impotenza, mancanza di libido, mal di schiena, disturbi dell’occhio e dell’orecchio, diminuzione totale dei poteri del corpo, pallore, magrezza, brufoli sul viso, declino dei poteri intellettuali, perdita di memoria, attacchi di rabbia, follia, idiozia, epilessia, febbre e, infine, suicidio.”
Chiunque si sia trovato a vivere l’adolescenza ai tempi di Colpo Grosso potrà sicuramente smentire tali credenze, che ad oggi ci fanno sorridere, ma che di fatto sono sopravvissute fino a pochi decenni fa. L’impatto sul sapere popolare di una conoscenza errata non svanisce davanti alle prime smentite, spesso l’ignoranza (nel senso meno offensivo del termine) è ostica da “sgrassare” e molto spesso si trasforma, cambia pelle, sopravvivendo sotto forma di tabù o di battute che, nel dubbio, fanno sorridere.
Masturbazione maschile: dati alla mano
I tabù e le credenze sulla masturbazione, nel 2020 e in periodo di lockdown, sono ancora abbastanza forti da contrastare le esigenze fisiche e psicologiche dei maschietti? Fortunatamente sembra di no, o almeno è così nella stragrande maggioranza dei casi.
Infatti, da un nostro articolo/ inchiesta sulla masturbazione in quarantena, è emerso che le abitudini autoerotiche del campione maschile non siano state stravolte in maniera significativa.
Una buona parte del campione ha ammesso di masturbarsi leggermente di più durante la quarantena, una minima parte di farlo in maniera significativamente maggiore, ma la maggioranza ha dichiarato di non vedere cambiamenti rispetto al periodo pre-lockdown.
Il cambiamento significativo è tutt’al più riscontrabile nelle motivazioni piuttosto che nella quantità. Infatti tra i motivi principali, tolta l’eccitazione, troviamo ansia, stress, noia e bisogno di affetto.
Effetti della masturbazione maschile sulla salute maschile
Per sopperire a bisogni fisiologici e/o psico-affettivi è comune che molti uomini ricorrano alla masturbazione. La pratica autoerotica è infatti sicura e in molti casi può apportare benefici alla salute, salvo esagerazioni. Infatti una stretta eccessiva del pene può provocare una riduzione della sensibilità (momentanea). In caso di eccessiva attività, invece, si può riscontrare un gonfiore al pene (edema), che solitamente tende a sparire in un paio di giorni. Conviene andarci piano in certi casi.
Tolti alcuni piccoli inconvenienti, si può elencare i molteplici effetti benefici della masturbazione sul corpo, come il miglioramento del sonno e il lenimento del dolore. Oltretutto, in uno studio del 2016 è emerso un legame tra l’eiaculazione frequente e un minor rischio di cancro alla prostata. I ricercatori hanno scoperto che gli uomini che eiaculavano 21 volte al mese o più hanno un rischio ridotto di sviluppare il cancro alla prostata.
Astinenza dalla masturbazione e risposta neuroendocrina
Cosa succede a livello neuroendocrino durante un lungo periodo di astinenza dalla masturbazione? Come reagirebbe il corpo se durante la quarantena e/o i vari lockdown gli uomini smettessero di masturbarsi?
Uno studio della durata di tre settimane ci ha fornito tutte le risposte. Ad un campione di dieci uomini adulti e sani sono stati misurati i parametri cardiovascolari e ormonali durante l’eccitazione e l’orgasmo indotto dalla masturbazione.
La misurazione dei parametri avveniva attraverso un prelievo continuo di sangue e un monitoraggio costante dei parametri vitali. Tali procedure sono state ripetute per due volte su ciascun partecipante, sia prima che dopo il periodo di astinenza, con tanto di misurazioni di concentrazioni di: cortisolo, prolattina, ormone luteinizzante, testosterone, adrenalina e noradrenalina nel plasma.
L’orgasmo ha aumentato la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, le catecolamine plasmatiche e la prolattina sia prima che dopo il periodo di astinenza, mentre invece si è notata una maggiore quantità di testosterone dopo il periodo di astinenza. Ciò dimostra che negli uomini, l’astinenza, non modifica la risposta neuroendocrina, ma ne aumenta i livelli di testosterone.
Ormoni ed effetti psicologici della masturbazione maschile
Sono molteplici gli effetti psicologici positivi attribuibili alla masturbazione. Molti di questi effetti sono ricercati proprio dai maschi che in periodi di quarantena si ritrovano ad affrontare situazioni di ansia e stress. Tra i più noti troviamo:
- aumento della concentrazione;
- riduzione dello stress;
- miglioramento dell’umore.
Molti degli effetti positivi della masturbazione sono da attribuirsi al rilascio ormonale che tale attività tende a stimolare. Tra questi ormoni troviamo:
- Ossitocina: “ormone dell’amore”, utile nella creazione di legami sociali;
- Endorfine: antistress, antidolorifiche e amiche del buon umore;
- Testosterone: l’ormone della potenza sessuale;
- Prolattina: migliora l’umore e stimola il sistema immunitario;
- Dopamina: famoso come “ormone della felicità”, insieme all’endorfine e all’ossitocina.
Ovviamente gli effetti e l’utilità dei vari ormoni sono stati semplificati e sintetizzati al fine di semplificarne la fruizione, tuttavia ciò è sufficiente capire come e perché gli uomini ricerchino la gratificazione autoerotica in periodi di stress e/o noia come quelli di una quarantena.
La masturbazione: mezzo di rivalsa personale!
Non è raro che lunghi periodi di reclusione e di convivenza forzata con familiari o partner possano stravolgere anche le abitudini masturbatorie degli uomini. Spesso, conflitti interiori come sensi di colpa dovuti a tabù, a credi religiosi o alla propria vita sessuale possono farsi più forti se obbligati a vivere quotidianamente “soli con se stessi”.
Le mancanze affettive e le separazioni forzate possono diventare nemici ostici, ma anche le convivenze vissute h24 e con esse aspetti della vita sessuale di coppia (e solitaria) possono portare alla luce aspetti più o meno sgradevoli che fino a quel momento non erano contemplati.
Tuttavia è anche vero che proprio da periodi di disagio e difficoltà può nascere qualcosa di raro e fuori dal comune. Possiamo crescere, migliorare, liberarci dalle “fanghiglie” dei nostri tabù e delle nostre cattive abitudini. L’importante è stare bene con noi stessi, con il prossimo e in certe circostanze… chiudere la porta a chiave.