Perché non dimagrisco?

Non è semplice come lo fanno sembrare gli spot: ecco le possibili cause mediche per cui non riesci a perdere peso

Non è mai troppo tardi per iniziare ad avere un occhio di riguardo nei confronti della propria forma fisica, l’importante è non esagerare. Spesso il primo passo di questo percorso si chiama dimagrire: attuare un regime alimentare e di attività motoria che faccia diminuire la riserva di grasso e di conseguenza la massa corporea generale. Ci teniamo a specificare che “dimagrimento” e “buona salute” non sono sempre sinonimi e far diventare la bilancia un’ossessione è tanto dannoso quanto pericoloso, ma è innegabile in cui ci siano casi in cui è importante perdere del peso in eccesso.

Succede però, alle volte, che nonostante gli sforzi non si hanno i risultati sperati, il nostro corpo non cambia e il peso non scende. Al di là delle possibili cause psicologiche, che pure non vanno sottovalutate, potrebbero esserci delle patologie alla base del motivo per cui non si riesce a dimagrire. In questi casi si parla di obesità secondaria, una forma di sovrappeso derivante da altri problemi medici.

Vediamo di seguito le più frequenti di queste condizioni mediche di partenza. Scopriremo che, al contrario di quello che generalmente si pensa, la maggior parte di queste possono riscontrarsi sia nella donna sia nell’uomo perché collegate alla fisiologia di entrambi i generi.

Disordini ormonali

Questa è la causa principale di qualsiasi forma di obesità; nel caso della secondaria, le malattie più frequenti alla base del problema sono due:

  • Sindrome da ovaio policistico. Nota anche come sindrome di Stein-Leventhal, l’ovaio policistico si caratterizza per la presenza di ovaie ingrandite e ripiene di cisti di varie dimensioni, che inducono generalmente almeno 3 sintomi: assenza di mestruazioni, peluria anormale e, appunto, obesità. Lo scompenso ormonale è dovuto alla carenza di mestruazioni e al conseguente malfunzionamento di tutto il ciclo biologico normale. Ne derivano valori alti di glicemia e insulino-resistenza, il glucosio non viene smaltito a dovere, per cui, anche assumendo pochi zuccheri con la dieta, il dimagrimento è più lento.
  • Ipotiroidismo. Deficit di ormoni tiroidei che provoca il malfunzionamento di tutto il sistema endocrino, si collega all’obesità secondaria quando lo scompenso tocca o l’ipotalamo o l’ipofisi.

Nel primo caso, non vengono gestiti bene gli ormoni che regolano fame e sazietà e per questo una persona ha difficoltà a capire quando smettere di mangiare. Nel secondo caso, gli ormoni della crescita invece di sfruttare l’alimentazione per l’energia corporea, accumula grasso.

Sedentarietà indotta

Con sedentarietà indotta intendiamo una serie di condizioni patologiche legate alle ossa e ai muscoli del corpo: quando si scatenano, rendono doloroso e difficile il movimento per la persona che ne soffre, la quale, per non soffrire ulteriormente, è costretta ad una vita per lo più sedentaria rischiando il sovrappeso se non presta assoluta attenzione alla dieta alimentare:

  • Artrite. Gonfiore, rigidità e diminuzione della mobilità sono i sintomi più noti di questa malattia che colpisce le giunture ossee, infiammandole, alcune volte a tal punto da rendere impossibile qualsiasi movimento con la parte del corpo interessata.
  • Fibromialgia. Dolore e tensione di fibre muscolari come tendini e legamenti che portano con sé una generale sensazione di stanchezza e affaticamento; difficile pensare di fare una giusta e salutare attività fisica in queste condizioni.

Colpa del sonno

È meglio dormire tanto o dormire poco? Ognuno ha la sua personale risposta a questa domanda, ma quando parliamo di obesità e dimagrimento il più sfortunato è chi ha problemi a dormire la notte. Così come lo stress tende a far salire i livelli di colesterolo, così la carenza cronica di sonno stimola il senso della fame, ci fa “stuzzicare” più del dovuto rendendo vani i tentativi di dieta bilanciata. Per poter dimagrire in santa pace sarebbe bene essere in una condizione mentale positiva, e regalarci le giuste ore di sonno ogni notte.

Più che farmaci, serve pazienza

Abbiamo capito che la difficoltà nel perdere peso, quando non è dovuta alla malattia vera e propria dell’obesità, deriva da altre malattie e condizioni fisiche che hanno a loro volta le origini più disparate. Si va dagli scompensi ormonali che agiscono direttamente a livello fisiologico fino a problemi muscolari o scheletrici che rendono dolorosa un’attività di norma salutare, il movimento.

In questo caso una terapia farmacologica non è la prima soluzione che viene in mente. Per meglio dire, posto che alcune tipologie di farmaci, soprattutto quelli ormonali, possono a loro volta portare ad un aumento di peso non voluto, è bene assumere medicine per curare eventualmente le patologie da cui ha origine l’obesità secondaria; il dimagrimento, semmai, è una conseguenza della cura primaria.

Se una persona vuole agire subito sulla perdita di peso, l’unica arma che gli rimane è la pazienza: diete controllate e bilanciate, integratori alimentari specifici, attività motoria più o meno mirata sono i tre principali alleati, vanno accompagnati dalla consapevolezza di dover aspettare un po’ più di tempo di altri per vedere con i propri occhi i risultati degli sforzi messi in campo. Anche in questo caso insomma dimagrire è possibile, bisogna solo non perdersi d’animo.