Perché non dobbiamo sottovalutare la sindrome premestruale
Non è un’invenzione: la sindrome premestruale esiste e può trasformarsi in un problema clinico grave chiamato disturbo disforico premestruale
Per alcune è un problema psicologico, per altre fisico. Altre ancora, più fortunate, non ne soffrono. La sindrome premestruale è una condizione che interessa la maggior parte delle ragazze e delle donne in età fertile: una serie di sintomi che compaiono i giorni precedenti all’arrivo delle mestruazioni, generalmente dai 7 ai 10 giorni prima, e con il primo giorno di ciclo scompaiono.
La causa della comparsa della sindrome premestruale è tendenzialmente legata ad uno squilibrio ormonale. Può trattarsi di una diminuzione improvvisa di serotonina, uno squilibrio tra estrogeni e progesteroni, o ancora un’alterazione dei valori di alcuni nutrienti come le vitamine o il magnesio. Sappiamo che l’intero ciclo mensile in una donna comporta delle variazioni fisiologiche: in almeno il 25% della popolazione femminile, questo scompenso si manifesta anche sotto forma di sindrome premestruale. Intanto, per capire se se ne soffre, è utile tenere un diario, prendere di volta in volta appunti sul proprio stato psico-fisico e se compare una regolarità dei sintomi passare all’azione curativa.
I sintomi premestruali
Poiché la sindrome si presenta sia come disturbo psicologico sia fisico, la sintomatologia è molto varia.
Un generale stato di stanchezza, sonnolenza e scarsa concentrazione che porta con sé cambi improvvisi di umore: prima la donna è irritabile, poi si sente depressa, poi di nuovo aggressiva e di punto in bianco può avere una crisi di pianto, scatenata da un fatto magari apparentemente insignificante. La ragazza che soffre di sindrome premestruale si sente inspiegabilmente agitata ed è colta da attacchi di fame.
Dal punto di vista più specificatamente medico, i sintomi più comuni sono:
- cefalea
- ritenzione idrica che causa gonfiore, tensione mammaria e aumento momentaneo del peso
- vertigini
- stipsi
- nausea
- dolori diffusi tra la zona pelvica e lombare
Spesso accade anche, nelle donne più giovani, che la sindrome premestruale si trasformi in vera e propria dismenorrea all’inizio delle mestruazioni.
Nei casi più gravi di sindrome si parla di disturbo disforico premestruale: viene diagnosticato dal punto di vista clinico ed è una condizione che seriamente impedisce lo svolgimento normale della giornata.
Disclaimer: non scambiarla per gravidanza
Alcuni sintomi della sindrome premestruale potrebbero essere scambiati per indizi di gravidanza. La ritenzione idrica, la nausea, la tensione mammaria, l’aumento del peso sono fattori caratteristici che compaiono anche agli albori dello stato interessante e se recentemente c’è stato un rapporto sessuale non protetto potrebbe sorgere il dubbio.
La cosa più importante da fare, in generale ma soprattutto in questo caso, è tenere tracciato il proprio ciclo, compresa la sintomatologia: conoscendo le date precise delle mestruazioni precedenti e i fattori psicofisici che le accompagnano, ogni donna o ragazza può calcolare con una certa accuratezza quando le mestruazioni dovrebbero arrivare il mese successivo – esistono anche diverse app per il diario mestruale. Se le mestruazioni non arrivano, fare un test di gravidanza potrebbe essere utile per fugare ogni dubbio.
Inoltre, bisogna ricordare che i sintomi della sindrome premestruale sono tutti transitori. L’aumento di peso della sindrome premestruale è causato dalla fame e dalla ritenzione idrica momentanee, mentre se si è incinta diventa una condizione permanente perché il ventre si prepara gestire il feto accumulando strati protettivi.
Curare la sindrome premestruale
Essendo un disturbo che si presenta in modo diverso per ogni donna, è impossibile individuare un unico trattamento che funzioni sempre. Per risolverlo, serve un po’ di pazienza e ogni donna che ne soffre può tentare più strade differenti: buone pratiche, farmaci oppure metodi contraccettivi.
Per prima cosa, avere un bioritmo regolare: veglia e sonno, attività fisica e riposo. Durante il periodo di sindrome, fare esercizi o praticare yoga aiuta ad alleviare lo stato di agitazione.
A livello di alimentazione, aumentare l’apporto di proteine, carboidrati complesso e fibre ma in quantità misurate aiutano a tenere sotto controllo la fame improvvisa; evitare bevande eccitanti e cibi grassi previene la nausea.
Come spesso accade con i problemi legati a fattori ormonali, anche assumere vitamine, in particolare E e B6, è di ulteriore aiuto.
In ambito farmacologico, i FANS sono i medicinali più indicati per alleviare i sintomi fisici della sindrome, anche nel caso del disturbo disforico premestruale. Altri farmaci utili sono gli inibitori della serotonina che agiscono sui sintomi emozionali: fluoxetina, paroxetina, citalopram, sertralina. Importante è non esagerare, l’assunzione di queste medicine deve essere circoscritta ai 10 giorni di durata della sindrome premestruale.
Per alcune donne e ragazze, la soluzione migliore si è rivelata essere la contraccezione: pasticche di progesterone assunte per via orale. Specialmente in questo caso, è necessario fare prima un approfondito esame clinico perché la terapia ormonale ha ricadute sull’intero andamento del ciclo mestruale e non deve essere iniziata con leggerezza.