Pancia gonfia? Cause e rimedi di un sintomo comune

Tutte le avvertenze, le cure e le buone abitudini da seguire in caso di gonfiore addominale.

Pancia Gonfia

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    Pancia gonfia o gonfiore addominale: di cosa si tratta? 

    Il gonfiore addominale è un sintomo fastidioso che, quando si manifesta, porta con sé altrettante sensazioni poco piacevoli. L’intensità del gonfiore, e la gravità del problema, può variare da uno stato di lieve-moderato disagio ad uno stato di dolore acuto. Quest’ultima condizione, in special modo, è tale da influenzare negativamente la qualità della vita. È bene sottolineare che il gonfiore addominale non significa sempre “pancia piena”, bensì potrebbe riguardare un fattore/elemento sottostante, acuto o cronico che sia. Le sensazioni più comuni sono:

    • dolore 
    • senso di soffocamento/di non respirare bene
    • scarso appetito
    • pancia dura
    • blocco intestinale
    • crampi
    • bruciore di stomaco
    • diarrea
    • flatulenza e gas in eccesso nell’addome
    • sensazione di pesantezza e disagio nell’addome
    • sensazione di pienezza (ventre stretto e pieno, “pancia piena”)

    Questa tipologia di gonfiore è molto comune e problematica per tutte le età, ma fino ad oggi – nonostante i molteplici studi – non è stato compreso a 360 gradi. Il gonfiore addominale è solitamente associato a disturbi gastrointestinali di tipo funzionale o a malattie organiche, anche se può, talvolta, comparire da solo. La fisiopatologia del gonfiore rimane tutt’ora ambigua, sebbene alcune evidenze mediche supportino i potenziali meccanismi, tra cui:

    1. ipersensibilità intestinale
    2. alterazione della gestione del gas
    3. microbiota intestinale alterato
    4. riflessi addominali-frenici

    La conoscenza di tali meccanismi resta, tuttavia, insufficiente. Le opzioni terapeutiche disponibili sono, dunque, limitate. Il trattamento medico e l’intervento dietetico sono fondamentali per alleviare i sintomi nei pazienti. Come sopra citato, il gonfiore è uno dei sintomi gastrointestinali (GI) più comuni ed è un disturbo frequente nei pazienti di tutte le età. È, peraltro, molto comune nei soggetti con:

    • Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): colpisce fino al 24% delle donne e – secondo la Fondazione internazionale per le malattie gastrointestinali funzionali – circa 1 persona su 10 (in generale).
    • Disturbi gastrointestinali funzionali (FGID): piuttosto frequenti (nella popolazione in generale).
    • Disturbi psico-organici

    Nonostante sia tra i disturbi più frequenti e irritanti, il gonfiore addominale richiede ancora molti studi di approfondimento proprio per la varietà di sintomi. Le prescrizioni e i trattamenti medici, per tale motivo, richiedono molta premura e attenzione nella valutazione dei pazienti affetti da gonfiore addominale.

    Quali sono, in generale, le principali cause del gonfiore?

    • poca acqua e poca idratazione quotidiana
    • alimentazione/dieta scorretta (es. “cibo spazzatura”)
    • pasti consumati troppo in fretta
    • intolleranze
    • gastrite nervosa
    • costipazione

    Spesso, come accennato, le cause del gonfiore sono plurime e complicate. Alcuni tra i più probabili fattori per la generazione dei sintomi sopraelencati sono:

    • la produzione e il transito di gas intestinali
    • la microflora intestinale e l’ipersensibilità dell’intestino

    Oltre a ciò, i pazienti che lamentano il gonfiore addominale tendono ad avere la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) o la dispepsia funzionale (FD). Per cui, molti degli approcci medici del gonfiore addominale si basano proprio sui trattamenti di IBS e FD. Ad ogni modo, il medesimo disturbo può anche verificarsi da solo (in assenza di malattie associate).

    Gastrite nervosa: una causa frequente

    Andiamo a vedere più nel dettaglio! La gastrite è l’infiammazione, acuta o cronica, della mucosa dello stomaco. La gastrite acuta può essere caratterizzata da:

    • forti dolori epigastrici
    • nausea
    • vomito
    • sete intensa
    • abusi alimentari
    • intossicazione

    La gastrite cronica è caratterizzata da:

    1. un senso di bruciore allo stomaco
    2. difficile digestione
    3. scarso o nullo appetito

    Inoltre, quest’ultima, si presenta come conseguenza derivata da:

    • una forma trascurata di gastrite acuta
    • ipercloridria (o iperacidità)
    • un’alimentazione disordinata/incongrua
    • disturbi neurovegetativi

    Le altre origini possibili: approfondiamo meglio!

    • Uno dei “sotto-sintomi”, che è anche causa comune di gonfiore addominale, è il gas. Si tratta di un meccanismo di ingestione di aria che diventa un’abitudine nervosa dovuta perlopiù al consumo di cibi ricchi di fibre (che, dunque, può provocare la produzione di gas). È nel momento in cui il gas non viene rilasciato che è facile incorrere in questo tipo di gonfiore.
    • La sindrome dell’intestino irritabile (IBS), disturbo che provoca crampi e dolore allo stomaco, è tra gli altri sintomi e può anche causare gonfiore e gas, che – a loro volta – potrebbero ingrossare l’addome.
    • L’intolleranza al lattosio è un altro fattore. È la condizione tipica che si presenta nel momento in cui il corpo non è in grado di digerire/assimilare il lattosio (disaccaride e zucchero presente nei prodotti lattiero-caseari, ossia latte e derivati quali burro, yogurt, formaggio, gelato, latte condensato ed essiccato ecc.). Anche i tipici sintomi dell’intolleranza al lattosio sono il gonfiore addominale e il gas (specialmente se il gonfiore addominale si verifica entro due ore dall’assunzione di latticini, potrebbe trattarsi di intolleranza al lattosio).
    • Talvolta il gonfiore soggiunge quando il corpo ha difficoltà a digerire gli zuccheri in determinati alimenti. I principali “colpevoli” sono in un gruppo noto come FODMAPs (oligosaccaridi fermentabili, disaccaridi, monosaccaridi e polioli). Sono, dunque, inclusi: grano, segale, cipolle, aglio, legumi (ceci, lenticchie, fagioli), miele, pistacchi, anacardi, asparagi e carciofi.
    • Anche altri alimenti e bevande con fruttosio o dolcificanti artificiali rientrano nell’elenco dei responsabili FODMAP. Certo è che tutti noi avremmo una maggiore quantità di gas nel corpo dopo averli ingeriti/assunti, ma è altrettanto vero che alcuni di noi reagiranno ad essi più severamente rispetto ad altri.
    • Con la menopausa, disturbi come le fluttuazioni/oscillazioni ormonali (quando l’attività ormonale subisce un vero e proprio rallentamento) sono la prima causa della comparsa del ventre gonfio.
    • L’ascite è una condizione patologica che si presenta quando il liquido si accumula all’interno della cavità addominale. Tale accumulo (definito come raccolta o sacco di liquido contenente proteine) è tendenzialmente dovuto a problemi al fegato, come la cirrosi epatica e ipertensione portale. La cirrosi, in particolare, è una malattia che si verifica quando il fegato diventa estremamente sfregiato. Inizialmente è probabile che non si avverta alcun sintomo, ma via via che il liquido tende ad accumularsi nel tempo l’addome si gonfierà.
    • Altre cause di gonfiore addominale sono riferibili a sintomi meno comuni. Ad esempio, i calcoli biliari sono masse dure/piccoli “sassi” solidi che possono accumularsi nella cistifellea (detta anche colecisti o vescicola biliare).
    • La pancreatite, invece, è un’infiammazione del pancreas che, attraverso l’aumento di peso, può anche causare dilatazione addominale e un blocco intestinale.
    • La malattia infiammatoria intestinale è un’infiammazione del rivestimento del tratto gastrointestinale e include il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
    • La celiachia è una malattia autoimmune che si verifica quando il sistema immunitario “attacca” l’intestino tenue. Il meccanismo “aggressivo” è innescato dalla proteina chiamata glutine che è presente nel grano, nell’orzo e nella segale.
    • La costipazione è una condizione definita da meno di tre movimenti intestinali a settimana. Il problema è riferibile a feci dure o secche, alla necessità di sforzarsi per spostare le viscere e alla sensazione di un’evacuazione sempre incompleta.
    • I tumori del colon, dell’ovaio, dello stomaco e del pancreas possono presentare gonfiore come sintomo visibile.
    • La cisti ovarica, infine, può essere anch’essa causa dell’addome enfio.

    Rimedi, cure, indicazioni e altri consigli per un maggiore benessere psico-fisico

    • I probiotici sono presenti nelle verdure fresche, nella frutta e negli alimenti fibrosi. Sono utili perché riducono la produzione di gas intestinale, ripristinano l’equilibrio della flora batterica, promuovono la divisione cellulare delle pareti del colon, riducono la fermentazione batterica del cibo e riducono l’ipermotilità/esagerata motilità gastrointestinale. I probiotici negli alimenti, però, non sono sufficienti. Infatti, perché siano efficaci nel ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale deve essere presente un’adeguata concentrazione di fermenti (corrispondente a circa 10 mld per capsula/fiala). È necessario, pertanto, ricorrere a integratori reali.
    • Fare attenzione ai cibi che si consumano e il modo in cui si mangia (es. troppo velocemente) possono essere tra i fattori responsabili dell’addome ingrossato. In particolare: i cibi trasformati e salati, le bevande gassate o un eccesso di riso, patate o pasta. Perché? Per prima cosa, alcuni alimenti tendono a causare ritenzione idrica/di liquidi (come quelli ricchi di sodio o di amido come la pasta). In altri casi, il gonfiore addominale, quando si verifica dopo i pasti, può avere come origine/causa l’eccesso di gas prodotto dal processo di digestione di alcuni/determinati alimenti, come certi legumi, verdure crucifere (broccoli, cavoli, cavolfiore ecc.) e alcuni tipi di frutta.
    • Seguire una dieta variata ed equilibrata è fondamentale, anche se le esigenze alimentari possono variare da persona a persona. Il soggetto, infatti, può consultare un medico nutrizionista per capire quali alimenti evitare. Nella maggior parte dei casi gli alimenti più “dannosi” sono: latte, formaggio, cibi ricchi di grassi, salsicce e caffè.
    • È importante anche masticare lentamente (per dare allo stomaco il tempo adeguato di elaborare il cibo ingerito e per prevenire la deglutizione dell’aria, che – altrimenti – condurrebbe all’accumulo di gas) e bere molta acqua (preferibilmente non gassata), perché facilita l’idratazione e, dunque, la regolarità intestinale.
    • Esercizio, corsa, passeggiate, training autogeno ed esercizi di respirazione, allenamento e yoga sono tutte attività che migliorano il benessere psico-fisico.
    • In caso di gastrite e colite – malattie infiammatorie la cui causa sottostante non è ancora ben definita e che causano difficoltà nella digestione, nel bruciore di stomaco e nella costipazione alternandosi a diarrea e gonfiore – la causa “di base” è spesso emotiva e/o psicologica. Le persone colpite dal problema, infatti, sono spesso ansiose, soffrono di attacchi di panico, manifestano tensione, aggressività e depressione. Il trattamento psicoterapeutico mira a migliorare i sintomi provocati da condizioni psicologiche, lavorando sulla riduzione dello stress, sull’autogestione delle emozioni e sulla modalità /strategie per condurre una vita più rilassata. La psicoterapia, in questo caso, è un valido percorso e un aiuto fondamentale.
    • Nel caso dell’IBS, per di più, è stato dimostrato che ridurre i livelli di stress e aumentare l’apporto di fibre aiuta ad alleviare i sintomi.
    • È importante ricordare che gli antispasmodici o i farmaci antidiarroici devono essere assunti solo su indicazione medico-sanitaria.
    • Quando si tratta di una sindrome infiammatoria cronica intestinale che – come già detto – può causare una pancia gonfia, è necessario rivolgersi a un gastroenterologo.
    • Se si è affetti da ascite, il riposo a letto e la riduzione dell’assunzione di sodio possono aiutare il proprio corpo a liberarsi del liquido in eccesso. È, comunque, indispensabile affidarsi al parere di un esperto.

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