Quanti tipi di diabete esistono?
Il diabete è una patologia molto comune e conosciuta, ma se ne parla sempre al singolare. In realtà, ne esistono forme diverse che devono essere trattate diversamente.
Il Diabete è una delle patologie più frequenti nel mondo occidentale, tuttavia oggi con l’avvento delle biotecnologie è facilmente gestibile con l’uso di farmaci o insulina ricombinante.
Nonostante spesso si parli di “diabete” al singolare, la complessità di questa malattia è abbastanza elevata e ne esistono diverse forme, con cause e trattamenti diversi tra loro.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sulle varie forme di Diabete.
La glicemia
Il Glucosio è uno zucchero a 6 atomi di carbonio, fonte principale di energia della maggior parte del mondo vivente.
Il nostro organismo capta le molecole utili alla sopravvivenza dagli alimenti che ingeriamo: proteine, lipidi e carboidrati vengono assorbiti a partire dai prodotti alimentari grazie al lavoro del sistema digerente e assorbiti nel sangue.
Tra le molecole biologiche, il glucosio è il composto più facilmente utilizzabile dal nostro metabolismo, il quale principalmente è stato selezionato da milioni di anni di evoluzione per sfruttare al meglio proprio questa sostanza.
La concentrazione ematica di Glucosio prende il nome di Glicemia; proprio perché questo tipo di zucchero è presente un po’ ovunque negli alimenti, subito dopo un pasto la Glicemia sale a causa dell’assorbimento del glucosio alimentare all’interno del sistema circolatorio.
L’aumento di glicemia stimola il pancreas a rilasciare un ormone estremamente importante, l’Insulina, che stimola le cellule dei nostri tessuti ad assorbire Glucosio per poterlo metabolizzare al fine di produrre energia, o immagazzinarlo sotto forma di grassi per poter poter ricavarne il suo contenuto energetico in un momento di necessità.
L’insulina quindi ha il compito di rendere “investibile” quella grande quantità di glucosio che si palesa nel sangue durante un pasto.
Quando arriva in prossimità delle cellule dei vari tessuti l’ormone Insulina si lega al recettore e lo cambia di conformazione: questo cambiamento conformazionale si riflette sulla porzione interna del recettore, il quale diventa capace di comunicare a tutto il macchinario enzimatico della cellula che c’è tanta disponibilità di glucosio e quindi è necessario darsi da fare per internalizzarlo e procedere al suo metabolismo per estrapolarne energia.
Le cellule del tessuto, a questo punto, sulla base dei segnali ricevuti dal recettore dell’insulina, espongono sulla superficie una proteina trasportatrice che cattura il glucosio all’interno della cellula per avviarlo al suo metabolismo.
Con questo tipo di segnalazione l’insulina fa due cose:
- Permette all’organismo di usare il glucosio come fonte energetica
- Allo stesso tempo abbassa la glicemia, altrimenti tossica: le cellule del corpo diventano “avide” di Glucosio che infatti abbassa la sua concentrazione nel sangue.
La Glicemia è un parametro particolarmente importante, che deve essere sempre inferiore a 99 mg/dl; qualora si innalzasse oltre i 100 mg/dl si parla di Iperglicemia; questa condizione, potrebbe essere il preludio alla condizione diabetica ma anche riconducibile ad alcuni trattamenti:
- steroidi
- Beta bloccanti
- antipsicotici
Se il valore di glicemia si alza oltre i 100 mg/dl a digiuno e condizioni di tranquillità allora potrebbe essere sintomo di un malfunzionamento della segnalazione ormonale dell’insulina, spesso riconducibile a un quadro clinico diabetico.
Il Diabete
Valori di Glicemia che superano i 126 mg/dl (126 milligrammi ogni decilitro di sangue), sono segno di Diabete.
Nonostante ci si riferisca a questa patologia con una singola denominazione, in realtà ne esistono varie forme, tutte causate da un difetto nella segnalazione ormonale insulinica, ma con motivazioni biologiche assai diverse le une dalle altre che richiedono quindi un trattamento farmacologico diverso.
- Diabete di tipo 1, circa il 15% dei casi: dovuto a un malfunzionamento del pancreas che non riesce a produrre insulina, di conseguenza abbiamo un aumento vertiginoso di glicemia durante i pasti che non riesce ad essere abbassata a causa della mancanza dell’Insulina. La perdita di produzione dell’ormone è dovuta a fenomeni autoimmuni a livello delle cellule pancreatiche
- Diabete di tipo 2 che ammonta a percentuali comprese tra l’80% e il 90% delle diagnosi è dovuto a insulino-resistenza: le cellule non rispondono alle segnalazioni di insulina e quindi non riescono a usare il glucosio contenuto nel sangue che rimane in concentrazioni elevate.
- Diabete gestazionale; si verifica in gravidanza: può essere causato sia da insulino-resistenza che da bassa produzione di insulina.
- Diabete MODY: dovuto a difetti genetici a livello di enzimi pancreatici che intervengono nella liberazione dell’insulina in circolo, si manifesta nel 1-2 % di tutte le diagnosi di diabete, che sono comunque 80 milioni di individui a livello globale.
Trattamenti contro il Diabete
Ogni tipo di diabete, avendo delle cause biologiche francamente diverse, ha bisogno di trattamenti diversi: l’assunzione di insulina, il rimedio più comune per revertire il quadro clinico della patologia, in realtà è adatta solo in specifici casi. Vediamo nel dettaglio la situazione:
- Diabete di tipo 1: in questo caso abbiamo un difetto nella produzione di insulina, di conseguenza è necessario operare con somministrazioni dell’ormone dall’esterno. Prima di ogni pasto il paziente deve iniettarsi una dose precisa di insulina in modo che una volta consumato il pasto essa sia in circolo e promuova l’assorbimento del glucosio assunto con gli alimenti.
Oggi l’ormone insulina è una delle preparazioni farmaceutiche più sicure; viene prodotta grazie a tecniche di ingegneria genetica in cellule di lievito nelle quali viene inserito il gene umano per la codifica dell’insulina stessa: grazie a questa tecnica il lievito produrrà l’ormone come se fosse un proprio prodotto di sintesi. Un vero e proprio miracolo della biologia molecolare!
Il trattamento farmacologico deve essere accompagnato da una dieta ben bilanciata con alimenti a basso indice glicemico. - Diabete di tipo 2: in questo caso non abbiamo una mancanza di insulina, ma una bassa presenza del recettore dell’insulina, quindi l’Insulina c’è ma non viene percepita. In questo caso si devono assumere farmaci ipoglicemizzanti chiamati Sulfaniluree; questi composti agiscono a livello del pancreas producendo un segnale elettrico a livello delle membrane cellulari che determina una maggiore secrezione di Insulina: in questo modo si riesce a sovraprodurre l’ormone che, in concentrazioni maggiori, è in grado di indurre una segnalazione anche se i suoi recettori sono in numero minore (si va ad aumentare la probabilità d’incontro tra l’insulina e quei pochi recettori disponibili).
Molte volte i pazienti con diabete di tipo 2 necessitano lo stesso di un’iniezione di insulina giornaliera a lento rilascio.
Anche in questo caso è necessario agire sulla dieta del paziente. - Nel diabete gestazionale può essere richiesta l’assunzione di insulina nei casi più gravi, ma solitamente si preferisce adottare una strategia di tipo nutrizionale.
- Anche nel diabete di tipo MODY si opta per un trattamento caratterizzato da assunzione di Insulina esogena.
Complicazioni
Il Diabete è definita da molti autori come una malattia sistemica, cioè che colpisce tutti i tessuti; questo va ricondotto a quelle che sono le cause primarie del diabete, cioè lo squilibrio della regolazione glicemica: una quantità elevata di glucosio nel sangue crea un ambiente insolito per le cellule, lontano da quelle che sono le caratteristiche fisiologiche normali, per questo nei pazienti in cui abbiamo una diagnosi tardiva della malattia si verificano complicazioni secondarie, che spesso sono proprio il motivo della gravità della malattia:
- Malattie cardiovascolari
- Danni permanenti alla vista (retinopatie)
- Danni ai reni (nefropatie)
- Danni al sistema nervoso (neuropatie)
- Piede diabetico caratterizzato dall’insorgenza di ulcere a livello dei piedi
Prevenzione e stile di vita
Sebbene non siano state individuati stili di vita capaci di prevenire il diabete di tipo 1, a causa della sua insorgenza molto precoce e legata a fattori spiccatamente congeniti, una vita sana e corretta soprattutto dal punto di vista alimentare possono abbassare drasticamente il rischio di contrarre il diabete di tipo 2.
Le buone abitudini da intraprendere riguardano l’alimentazione e il fumo, quindi:
- Assenza di consumo di sigarette
- Privilegiare carboidrati provenienti da farine integrali
- Pochi grassi e privilegiare sempre quelli poliinsaturi (ne contengono la frutta secca, salmone, olio EVO)
- Attività fisica giornaliera