Gamification: un trend in crescita anche nel settore pharma

Una grande opportunità per aumentare il coinvolgimento nella formazione dei professionisti e nel rapporto con i pazienti

Negli ultimi anni si è parlato tanto di “gamification” e non solo nel digitale, ma nei settori più disparati. Come mai? Perché si tratta di un approccio finalmente diverso, e molto più coinvolgente, per motivare le persone a compiere determinate azioni. Originariamente nato nel campo del marketing e dell’educazione, è ormai diventato un vero e proprio trend anche nei settori health e pharma, rivoluzionando diversi aspetti delle due industry, dalla formazione dei professionisti sanitari al miglioramento del rapporto con i pazienti. Le aziende farmaceutiche e gli operatori sanitari stanno infatti adottando questo approccio per rendere più interattivo e coinvolgente l’apprendimento e la gestione delle cure, migliorando così l’efficacia delle terapie e l’aderenza dei pazienti. Ma capiamo insieme cosa significa gamification e come si può applicare nel settore farmaceutico.

Cosa si intende per gamification?

Partiamo col dare una definizione precisa. La gamification consiste nell’applicazione di elementi e regole tipici dei giochi (come punti, badge, classifiche, obiettivi e sfide) in contesti che però non hanno nulla a che fare con il gioco. L’obiettivo? Aumentare il coinvolgimento delle persone, la motivazione e migliorare i risultati raggiunti. Un approccio che sembra funzionare in quanto sfrutta la naturale propensione alla competizione delle persone e la loro volontà di ottenere un riconoscimento e sentirsi realizzate. In pratica, si tratta di rendere più divertenti e stimolanti attività che altrimenti potrebbero risultare monotone o impegnative.

Gamification nel settore pharma

Come anticipato, la gamification è ormai utilizzata in diversi settori e si sta diffondendo sempre di più anche in quello farmaceutico, emergendo soprattutto come strumento strategico per migliorare la formazione dei professionisti sanitari e il rapporto con i pazienti. L’integrazione di elementi di gioco in questo ambito aiuta infatti a rendere più coinvolgenti ed efficaci le iniziative divulgative e di supporto, migliorando così la qualità delle cure e l’aderenza alle terapie.

Come applicare la gamification nella formazione dei professionisti sanitari

Più di quanto avvenga in altri settori, in ambito sanitario e farmaceutico la formazione continua è un elemento chiave della carriera di moltissimi professionisti sanitari. C’è la necessità di aggiornarsi costantemente su nuove terapie, tecnologie e protocolli clinici e la gamification può rendere questo processo molto più dinamico e interattivo, utilizzando simulazioni di casi clinici, quiz interattivi o giochi di ruolo virtuali. Stiamo parlando di strumenti che sicuramente aumentano l’engagement dei professionisti, ma soprattutto rendono più semplice e immediata la comprensione delle informazioni e la capacità di ricordarle nel tempo.

La gamification per migliorare il rapporto con i pazienti

La gamification però può essere utilizzata anche per migliorare il rapporto con i pazienti, rendendo più accessibili e coinvolgenti le informazioni sulla loro salute e le terapie da seguire. Come? Attraverso app educative e giochi interattivi, i pazienti possono imparare di più sulla loro condizione e sulle migliori pratiche per gestirla. Un esempio possono essere i cartoni pensati per i più piccoli, come il cartone animato per spiegare l’importanza dei vaccini. Non solo, esistono programmi di supporto basati sulla gamification, che incentivano l’aderenza alle terapie attraverso obiettivi giornalieri, premi virtuali e feedback positivi.

Qualche esempio pratico di gamification in ambito farmaceutico

  • Contest

Prendiamo come esempio gli eventi medici ECM, che trattano argomenti cruciali da trasmettere con estrema precisione. Come garantire che i partecipanti prestino la giusta attenzione e verificare se i concetti siano stati assimilati correttamente? I contest possono rappresentare una soluzione valida: i partecipanti, motivati dal desiderio di ottenere buoni risultati o di vincere, tendono a prestare maggiore attenzione. Ad esempio, possono essere invitati a rispondere a una serie di domande sull’argomento trattato nella sessione e, dopo ogni risposta, possono vedere le percentuali di risposte corrette e sbagliate. Questo permette al relatore di valutare immediatamente se la platea ha assimilato correttamente l’argomento, offrendo l’opportunità di tornare sui concetti poco chiari e adottare un approccio differente per migliorarne la comprensione.

  • Divulgazione social

La divulgazione medico-scientifica è ormai diffusissima sui social, soprattutto su piattaforme come Instagram o TikTok. Canali di comunicazione che permettono di parlare di tematiche legate alla salute in modo più immediato e avvicinarsi di più ai pazienti, soprattutto alle nuove generazioni. Anche se in questo caso un problema potrebbe essere quello delle fonti: il rischio è di trovare contenuti che riportano informazioni non veritiere.

  • Med influencer

Direttamente correlati alla divulgazione scientifica sui social, sono nati da poco i cosiddetti med-influencer e i pharma-influencer: professionisti sanitari che creano contenuti per i social media su tematiche legate a salute e benessere, rivolgendosi a target differenti. I med-influencer fanno edutainment usando la loro immagine, un format vincente per raggiungere un pubblico ampio.

  • App

Come anticipato, per migliorare il rapporto con i pazienti ormai sono sempre più usate le app di salute, come “RA MVP” realizzata da Pfizer. Questa utilizza la gamification per supportare i pazienti affetti da artrite reumatoide, una condizione che richiede una gestione attenta e un’aderenza rigorosa alle terapie. L’app invia dei promemoria per l’assunzione dei farmaci e permette di registrare i sintomi, creando un diario digitale condivisibile con i medici. Non solo, al suo interno sono presenti elementi di gamification come sfide giornaliere e settimanali che incentivano i pazienti a completare attività legate alla salute, guadagnando punti e sbloccando premi virtuali.

Quali sono i vantaggi della gamification in ambito pharma?

La gamification nel settore farmaceutico può quindi offrire diversi vantaggi, che contribuiscono a migliorare sia la formazione dei professionisti sanitari che l’esperienza dei pazienti nella gestione delle terapie. In generale, la gamification favorisce una maggiore consapevolezza ed educazione sulla salute. È importante nella formazione, ma aiuta soprattutto i pazienti a comprendere meglio le loro condizioni e le necessità del trattamento, creando un ambiente più collaborativo tra medici e pazienti e facilitando un monitoraggio più accurato e personalizzato.

Come in ogni ambito, anche nella gamification, oltre ai vantaggi, dobbiamo considerare diverse sfide. La più importante riguarda l’etica e la privacy dei pazienti. Altra questione rilevante è la resistenza al cambiamento da parte dei professionisti e delle persone che non hanno dimestichezza con gli strumenti. Nonostante queste difficoltà, la gamification continuerà a trasformare il panorama sanitario e farmaceutico, grazie all’avanzare delle tecnologie digitali. Garantendo la privacy dei pazienti, il valore aggiunto in termini di qualità delle cure potrà essere davvero significativo.