L’aderenza terapeutica è un fattore chiave per una maggiore sicurezza ed efficacia dei trattamenti, ma l’interruzione da parte dei pazienti delle terapie prescritte è ancora molto diffusa. Per ovviare a questa problematica, Fedios ha presentato nel contesto della campagna “èoraD” un nuovo servizio che utilizza l’app di messaggistica ormai conosciuta e utilizzata da tutte le fasce della popolazione, Whatsapp, per ricordare l’assunzione di vitamina D ai pazienti che seguono una terapia integrativa. Lo scopo è quello di migliorare l’aderenza terapeutica, con benefici in termini di salute per i pazienti e di costi socioeconomici, grazie a uno strumento alla portata di tutti.
L’innovativa campagna “èoraD”
Fedios (Federazione Italiana Osteoporosi e Malattie dello Scheletro), insieme a IOF (International Osteoporosis Foundation) e SIOMMMS (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro), in collaborazione con Mamog (Mamme con osteoporosi gravidica), attraverso la campagna “èoraD” ha lanciato un servizio di messaggistica che sfrutta le funzioni di Whatsapp con lo scopo di ricordare ai pazienti l’assunzione della vitamina D.
Il main sponsor del progetto è IBSA, azienda farmaceutica che produce anche integratori di vitamina D, insieme a Gideon Richter, azienda farmaceutica multinazionale, e Organon, una nuova azienda che si occupa di salute della donna e gestione di patologie croniche.
Così come ogni giorno riceviamo su questa applicazione messaggi di amici e familiari, avendola quindi sempre sott’occhio, con una notifica Whatsapp si riceverà un reminder per l’assunzione della vitamina D.
La terapia integrativa di vitamina D, necessaria nei casi di carenza, fragilità ossea e patologie osteo-scheletriche, sarà quella concordata con il proprio medico. L’assunzione di vitamina D è infatti più efficace se regolare e a volte possono passare intervalli di tempo abbastanza lunghi fra una dose di vitamina D e l’altra, facendo sì che i pazienti se ne scordino con più facilità. Una semplice dimenticanza può compromettere la proficuità della terapia, ma con questo servizio sarà possibile gestirla in autonomia.
L’utilizzo è molto semplice e va incontro anche a quelle fasce della popolazione più interessate da una carenza di vitamina D e dai problemi a questa correlati, come fragilità ossea e osteoporosi, ovvero gli over 65, in special modo le donne in menopausa e post menopausa.
Basta infatti inserire i propri dati – nome, numero di telefono, email, giorno e frequenza dell’assunzione – nel form presente sul sito per ricevere un messaggio che ricorda di seguire la terapia.
Ma “èoraD” non è solo uno specifico servizio rivolto agli utenti: la campagna si propone anche di fornire informazioni sulla vitamina D e sulle patologie correlate a una sua carenza.
Aderenza terapeutica: il primo passo per il successo di una terapia
L’obiettivo primario di “èoraD” è quello di aumentare l’aderenza terapeutica e la consapevolezza su quanto seguire in modo scrupoloso le prescrizioni mediche migliori l’efficacia delle cure farmacologiche. Inoltre le risorse messe a disposizione vogliono migliorare la conoscenza delle problematiche connesse a una carenza di vitamina D, che riguardano le ossa ma non solo.
Iniziare una terapia e interromperla – ovvero la scarsa aderenza terapeutica – è il principale motivo per cui le cure diventano inutili, oltre ad avere come conseguenze un peggioramento della qualità di vita dei pazienti, che non migliorano la loro condizione, e un aumento dei costi sanitari e sociali.
In Italia la fragilità ossea riguarda 5 milioni di persone e l’80% di queste sono donne in post menopausa. In generale la sospensione di una cura è un fatto molto diffuso e anche per le terapie integrative di vitamina D le cause possono andare da una semplice dimenticanza a un’effettiva difficoltà nell’attenersi alle indicazioni.
Possono influire le formulazioni da assumere, difficili da dosare o dal gusto sgradevole, ma ha un peso anche una comunicazione non efficace fra pazienti e medici. Si calcola infatti che in media la metà delle informazioni sulla posologia di una terapia vengano dimenticate pochi minuti dopo averle ricevute. Soprattutto nelle persone anziane possono influire anche l’utilizzo e l’interazione fra più farmaci, ma con il progressivo invecchiamento della popolazione e un prevedibile aumento delle problematiche legate all’età, questo porterebbe a sempre maggiori costi in termine di salute dei pazienti e a livello del Sistema Sanitario Nazionale. Una scarsa aderenza terapeutica causa infatti un maggior numero di problematiche di salute, con conseguenze anche gravi, e più interventi da parte del personale medico-sanitario. Per migliorare l’adesione alle terapie è necessaria una comunicazione chiara sulla necessità e modalità di assunzione dei farmaci, oltre che sui loro effetti.
La campagna “èoraD” si propone da un lato proprio questo, attraverso le risorse messe a disposizione degli utenti, ma fornisce anche uno strumento prezioso e di facile accesso per rendere effettiva questa consapevolezza ed evitare dimenticanze nella vita di tutti i giorni.
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