Report STADA 2020: gli europei si fidano delle farmacie locali
Al contempo, è cresciuta l’apertura verso una medicina più digitalizzata, tra app e webcam.
Rispetto al 2019, gli europei dimostrano una significativa crescita di fiducia nei confronti di una digitalizzazione in ambito sanitario, sia per l’uso personale di app per la salute che per la telemedicina, con un’apertura a farsi curare addirittura via webcam. Nonostante ciò, il legame con le farmacie fisiche sul territorio rimane forte, tanto che 4 persone su 5 dichiarano di voler ricevere i propri farmaci esclusivamente dal proprio farmacista.
Queste sono solo alcune delle novità emerse dall’edizione 2020 dell’Health Report a cura del gruppo STADA e del Kantar Market Research Institute. Si tratta di un sondaggio che ha coinvolto 12 Paesi europei, con più di 24 mila intervistati, rappresentativi di ogni genere e di un’età compresa tra i 18 e i 99 anni. I Paesi coinvolti, oltre all’Italia, sono stati l’Austria, il Belgio, la Finlandia, la Francia, la Germania, la Polonia, la Russia, la Serbia, la Spagna, la Svizzera e il Regno Unito.
Tema principale di quest’anno è il futuro della salute, con uno speciale sul coronavirus, nato da un ulteriore sondaggio condotto proprio nel periodo più critico. La ricerca generale ha indagato in 30 domande sulle conoscenze e le abitudini degli europei su vaccini e innovazioni, la prevenzione, la sessualità e la medicina digitalizzata. L’appendice sul coronavirus, invece, si è concentrata su un minor numero di persone, intervistate tra il 23 e il 27 aprile in Italia, Germania, Russia, Serbia, Spagna e Regno Unito.
La medicina digitale piace sempre di più
Rispetto all’ultima edizione dell’Health Report del 2019, salta agli occhi il notevole aumento di disponibilità a una medicina più digitalizzata. Lo scorso anno, per esempio, gli intervistati che erano favorevoli a trattamenti via webcam erano solo il 54% del totale, mentre in questa occasione si è dichiarato favorevole un buon 70%. Tra i Paesi che hanno visto crescere maggiormente la disponibilità verso questa modalità di contatto con i professionisti della salute ci sono l’Italia (+28%), la Spagna e il Belgio (+21%).
Non solo visite mediche in video, ma anche le app per la salute incontrano il favore dei cittadini europei: il 40% degli intervistati le userebbe per trasmettere informazioni al proprio medico così da risparmiare tempo prezioso per un controllo. Per gli italiani (il 42%) app del genere potrebbero contribuire a tenere d’occhio le proprie condizioni di salute e impedire che peggiorino. Nonostante ciò, rimangono delle perplessità, specialmente in Germania, Belgio e Regno Unito, perché preoccupati per la privacy e la diffusione dei dati personali o semplicemente perché non vedono valore aggiunto dall’utilizzo di app del genere.
Paradossalmente, i tedeschi sono tra i più ben disposti a ricevere medicinali da farmacie a distanza, senza particolare timore verso farmaci contraffatti. Con una percentuale rispettivamente del 26% e del 24% li seguono svizzeri e austriaci, gli italiani sono quarti in termini di fiducia. Diverso per molti europei: 1 su 3 teme di imbattersi in prodotti che potrebbero risultare dannosi per la salute.
Una tale predisposizione all’uso di strumenti digitali per la salute potrebbe far pensare che chi opta per la farmacia online reputi irrilevante il contatto con il farmacista, ma non è così: a ritenerlo fondamentale per il 40% sono i francesi, ma anche per il 32% degli italiani il rapporto con il professionista è importante, anche se si ordina a distanza. Praticamente tutti i Paesi coinvolti si fidano fortemente del proprio farmacista locale, tanto che 4 persone 5 vorrebbero ricevere medicinali esclusivamente da lui. Il 40% non sa come fare o non è interessato a ordinare a distanza.
Gli italiani sono tra i più propensi all’obbligatorietà dei vaccini
Quanto ne sanno gli europei su antibiotici e vaccini? Purtroppo non abbastanza. Sugli antibiotici, in particolare, la mancanza di sufficienti conoscenze si fa sentire, con il rischio anche di un cattivo utilizzo del trattamento. Sono solo il 43% gli intervistati che hanno risposto correttamente, dimostrando di sapere che gli antibiotici sono efficaci contro i batteri, ma non contro i virus. Due terzi delle persone coinvolte nel sondaggio credono che possano essere utili per combattere i patogeni più vari, persino funghi e tumori. In compenso, per fortuna c’è consapevolezza del rischio dei batteri resistenti agli antibiotici: a temerli di più sono la Polonia e l’Italia, insieme alla Spagna.
Per i vaccini in certi casi non va meglio: solo il 22% degli europei sa davvero per quali malattie è possibile vaccinarsi; gli italiani alzano la media, perché ne sanno un po’ di più (per il 34%). Nonostante la poca conoscenza nel dettaglio, evidentemente si è consapevoli del ruolo fondamentale delle vaccinazioni: in Europa è favorevole all’obbligo vaccinale l’82% degli intervistati: a guidare la classifica dei più convinti ci sono la Spagna (con il 94% dei consensi), la Finlandia (89%), l’Italia (88%) e la Polonia (87%). A essere più sospettosi sono gli Svizzeri, gli Austriaci e i Russi, che temono, tra le altre cose, per i potenziali effetti collaterali dei vaccini.
Coronavirus: gli italiani aspettano il vaccino, ma temono per l’economia
Conscio del fatto che un periodo critico come quello dell’emergenza coronavirus avrebbe influito sulle opinioni su salute e dintorni da parte dei cittadini, STADA ha proposto un nuovo questionario subito dopo aver terminato con quello già in programma. Le interviste si sono tenute online tra il 23 e il 27 aprile di quest’anno e sono state indirizzate a più di 6200 persone di un’età compresa tra i 16 e i 64 anni.
Ciò che è emerso è un maggior apprezzamento verso il proprio sistema sanitario nazionale, tanto che il 44% si è reso conto di aver una rinnovata riconoscenza nei confronti del personale ospedaliero, soprattutto in aree particolarmente colpite come Italia e Spagna. Interessante notare anche come il terribile momento che abbiamo affrontato abbia modificato le percezioni riguardo a farmaci e aziende farmaceutiche: il 25% degli europei ha compreso maggiormente l’importanza di farmaci efficaci e il 15% adesso riconosce di più il lavoro delle aziende farmaceutiche.
Proprio a tal proposito, c’è molta attenzione allo sviluppo di un vaccino contro il virus SARS-CoV-2, il 42% degli europei lo attende preoccupato, mentre in Germania e in Italia sono più del 50% i cittadini che lo aspettano con ansia. Sebbene nel nostro Paese ci sia fiducia verso chi si occupa della nostra salute e si veda nel vaccino un importante aiuto alla risoluzione della pandemia, ci sono comunque visioni negative della situazione, in particolare dal punto di vista economico. Se infatti, in generale, in Europa è il 36% degli intervistati a dirsi convinto che l’emergenza causerà una crisi finanziaria, gli italiani a crederlo sono un po’ di più (il 48%), accompagnati dai vicini spagnoli (46%).