È pericoloso prendere l’aereo in gravidanza?
Durante la gravidanza è necessario avere maggiori accortezze: fare a meno di alcuni alimenti, non sforzarsi e, per quanto possibile, evitare comportamenti a rischio. E viaggiare in aereo è un comportamento a rischio? Ecco cosa ci dicono le ultime ricerche.
In sintesi:
- si può viaggiare fino alle ultime settimane di gravidanza
- in caso di gravidanza a rischio chiedere un parere medico prima di viaggiare
Da quando si sono diffusi i viaggi low-cost, viaggiare in aereo è alla portata di tutti. Si compra un biglietto, si fa la valigia e si parte per una vacanza che può essere lunga anche solo un week-end o quanto basta per staccare dalla routine.
O almeno, questo è quanto succedeva prima. Il Sars-Cov-2, il Coronavirus, ha scombinato i piani dei viaggiatori di tutto il mondo. I viaggi in aereo, anzi, i viaggi in generale, sono in stand-by, in attesa che passi l’emergenza sanitaria.
Comunque, anche se gli aggiornamenti sul COVID-19 ci dicono che ancora per un po’ non voleremo, noi abbiamo guardato avanti e abbiamo pensato al momento in cui si potrà tornare a volare in giro per il mondo.
In questo articolo ci siamo allora chiesti se per le donne in gravidanza è pericoloso viaggiare in aereo.
Sembrerebbe proprio che non ci sia nessun pericolo. Basandosi sulle ricerche disponibili, una delle più importanti associazioni di specialisti in ginecologia, l’American College of Obstetricians and Gynecologists, ha emesso un parere, ha cioè espresso la sua opinione sull’argomento.
Secondo quanto riportato nel documento, viaggiare in aereo è sicuro sia per la donna che per il feto. Se la gravidanza non è considerata a rischio si può viaggiare in aereo almeno fino alla 36° settimana di gestazione. Se la gravidanza è a rischio meglio invece chiedere un parere medico prima di volare.
I rischi di un viaggio in aereo durante la gravidanza
Ma quali potrebbero essere i rischi di un viaggio in aereo durante la gravidanza? A preoccupare gli scienziati sono soprattutto questi 3:
- pressurizzazione della cabina
- esposizione ai raggi cosmici
- trombosi venosa profonda
Pressurizzazione della cabina
Un normale aereo di linea viaggia a 11.000 metri di quota a una velocità di circa 800 km/h. A questa quota l’atmosfera è talmente rarefatta da non permettere la sopravvivenza degli esseri umani. Per questa ragione, i sistemi dell’aereo iniziano a pompare aria dentro la cabina subito dopo il decollo, adattando così l’atmosfera interna alle necessità della sopravvivenza umana.
Tuttavia le condizioni che si vengono a creare nella cabina sono diverse da quelle a cui siamo abituati normalmente, in particolare se viviamo a livello del mare. Mentre sulla terra la pressione atmosferica è pari a 1, nella cabina dell’aereo essa è in genere compresa tra 0,81 e 0,75 atmosfere. A terra troviamo tale pressione a un’altezza di 1800 – 2400 metri. In pratica, stare dentro l’aereo è come stare in montagna.
Il nostro corpo deve quindi adattarsi alle nuove condizioni. E per farlo innesca una risposta fisiologica che di solito include un aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna e una diminuzione della quantità di ossigeno nel sangue, cioè della saturazione.
La trombosi venosa profonda
Quando viaggiamo in aereo passiamo ore seduti al nostro posto, senza la possibilità di sgranchirci un po’. L’immobilità prolungata non aiuta chi soffre di problemi di circolazione agli arti inferiori.
E proprio questi rappresentano un possibile rischio per le donne in gravidanza. È infatti noto che durante la gravidanza aumenta il rischio di avere una trombosi venosa profonda, una patologia legata all’insufficienza venosa, come le vene varicose, che consiste nella formazione di coaguli di sangue nelle vene degli vene degli arti inferiori. Se non trattato, può portare a un’embolia polmonare, con conseguenze potenzialmente fatali.
Il fatto di passare numerose ore senza muovere le gambe può esporre al rischio di trombosi venosa profonda.
Esposizione ai raggi cosmici
I raggi cosmici sono un tipo di radiazione che giunge sulla Terra dalle profondità dello spazio. Normalmente non subiamo alcun effetto da questa radiazione, perché l’atmosfera ne filtra la maggior parte.
Tuttavia i jet volano a un’altezza tale che i raggi cosmici non incontrano quasi nessuna barriera e per questo hanno destato preoccupazione negli scienziati.
Uno studio del 2013 sui piloti dei voli di linea internazionali ha provato a scoprire quale fosse la quantità di raggi cosmici assorbita da chi passa molto tempo in volo per capire se ci fossero rischi sulla salute.
La maggior parte dei piloti analizzati dallo studio aveva ricevuto una dose di raggi cosmici compresa tra 2,5 mSV e 3,5 mSV (mSV, millisievert sono l’unità di misura delle radiazioni) una dose ben al di sotto dei 6 mSV annui oltre la quale si rischiano conseguenze per la salute.
Fare viaggi occasionali quindi non comporta nessun pericolo, perché la dose di radiazioni che si riceve è piccolissima.
Perché volare in gravidanza non è pericoloso
I rischi di cui vi abbiamo parlato fino a ora sono tuttavia solo teorici. Uno studio recente ha preso in esame 628.00 donne israeliane che hanno dato alla luce un bambino nell’arco di tempo compreso tra il 2000 e il 2016. Una parte di queste, 41.677 per la precisione, aveva preso almeno un aereo durante la gravidanza.
Dal confronto tra i due gruppi di donne non è emersa nessuna differenza significativa nell’esito delle gravidanze. Le donne che avevano volato e quelle che non avevano volato avevano la stessa probabilità di avere complicazioni al termine delle gravidanza. Questo significa che volare non ha un’influenza significativa sulla mamma e sul festo, a meno che, ovviamente, la gravidanza non sia già a rischio per altri motivi.
E il body scanner?
C’è un ultimo punto. Un normale volo in aereo comporta il passaggio dai controlli di sicurezza dell’aeroporto. Normalmente, per superare i controlli bisogna passare attraverso i body scanner, apparecchi che emettono radiazioni elettromagnetiche per individuare armi, esplosivi o altri oggetti vietati sugli aerei.
Esistono rischi per la salute?
Anche in questo caso la risposta è no. Le donne in gravidanza possono passare attraverso i body scanner perché la tecnologia utilizzata non rappresenta un pericolo per la salute della mamma o del bambino.