Un anno di buone notizie: scoperte e progressi del 2023 che potrebbero cambiarci (in meglio) la vita
Guerre, crisi economiche e pandemie potrebbero averci tolto un po’ di speranza nel futuro, ma anche le buone notizie non sono mancate!
Quotidiani, telegiornali, programmi e riviste di approfondimento pullulano ogni giorno di notizie sempre più sconfortanti. Se da una parte è vero che in molti ambiti, ad esempio quello climatico o politico, la direzione non è delle più rosee, non bisogna dimenticare di guardare anche a tutti i passi avanti fatti durante quest’anno che si avvia alla conclusione.
Se la grandissima mole di notizie alla quale siamo esposti tutti i giorni è in maggior parte negativa, poi, è da attribuire anche a una sorta di pregiudizio culturale nei confronti dell’informazione, che tende di conseguenza a dare a queste maggior risalto. Ma ci sono anche ragioni evolutive che spiegano una maggiore attenzione verso notizie avverse e che non ci fanno stare tranquilli: ignorarle sarebbe più rischioso per la nostra incolumità.
Per non sprofondare nel baratro del pessimismo e vedere un po’ più di colori in un futuro che viene presentato come sempre più nero, ripercorriamo le buone notizie che ogni mese del 2023 ci ha portato!
Gennaio: l’Intelligenza Artificiale per curare il tumore al seno
A gennaio l’Istituto Tumori di Bari ha ricevuto dal Ministero della Salute un finanziamento per un progetto di ricerca che si propone di sfruttare l’Intelligenza Artificiale nella diagnosi e nella scelta delle cure del tumore al seno, ancora oggi uno dei più diffusi e con un maggior tasso di mortalità e recidive.
Scegliere la terapia più adatta in campo oncologico è complesso, ma le ricerche e le sperimentazioni degli ultimi anni hanno portato alla consapevolezza che non sempre la chemioterapia è la strada giusta: bisogna infatti considerare non solo il tipo di tumore e l’efficacia di una determinata terapia, ma anche gli effetti collaterali per i pazienti.
All’algoritmo vengono fornite le immagini diagnostiche, e in base a quelle potrà suggerire un percorso terapeutico prima di effettuare esami più invasivi e costosi. Lo studio riguarda pazienti con tumore al seno ormonosensibile HER2 negativo, che presenta un rischio intermedio di recidive.
Sul finire di quest’anno sono stati poi pubblicati su “Nature Medicine” i risultati di un analogo studio americano (della Northwestern University). L’Intelligenza Artificiale è stata utilizzata per analizzare il tessuto mammario sia nelle sue componenti tumorali che nelle altre cellule, a partire dal presupposto – che per ora non aveva trovato un’applicazione clinica – che anche le cellule non tumorali giocano un ruolo importante nel processo di guarigione.
L’IA, inoltre, può monitorare la risposta terapeutica confrontando le variazioni dello stesso tessuto mammario.
Febbraio: nuove norme per il riconoscimento di genere in Finlandia
Dopo una campagna decennale, a febbraio in Finlandia è stata abolita la legge che richiedeva la sterilizzazione e una diagnosi psichiatrica delle persone transgender per il riconoscimento giuridico del loro genere.
Adesso, affinché i documenti rispecchino il genere della persona transgender, è sufficiente inoltrare una richiesta scritta e aspettare un tempo obbligatorio di un mese.
Marzo: la Commissione europea approva la commercializzazione di un nuovo farmaco contro il tumore della prostata
A marzo la Commissione europea ha approvato la commercializzazione di un nuovo farmaco contro il tumore alla prostata, il darolutamide, un inibitore orale dei recettori androgeni. Il principio attivo era stato già approvato nel 2020, mentre il 2023 si è aperto con la fase 3 dello studio ARASENS.
I risultati della sperimentazione clinica su 1300 pazienti con tumore non metastatico alla prostata resistente alla castrazione hanno rilevato una ridotta mortalità e meno effetti collaterali debilitanti, che spesso diventano cronici.
Questo fa ben sperare per il futuro delle cure di questo tumore, il più diffuso fra la popolazione maschile in Europa settentrionale e occidentale.
Aprile: la Commissione europea autorizza il primo farmaco orale per il trattamento della psoriasi
Il deucravacitinib è la prima terapia orale contro la psoriasi approvata negli ultimi dieci anni, e porterebbe a una vera e propria svolta nella gestione di questa malattia cronica sistemica immuno-mediata, che si presenta con desquamazioni della pelle e che provoca sofferenza e disagio in chi ci convive.
Il farmaco in questione utilizza una molecola con alte capacità selettive, in grado di bloccare una proteina fondamentale per la trasmissione dell’infiammazione, meccanismo alla base dei sintomi della psoriasi.
Fino a ora le terapie più all’avanguardia impiegavano anticorpi monoclonali o farmaci biologici, onerosi e complessi da somministrare ai pazienti. Il nuovo farmaco, invece, da prendere per via orale una volta al giorno, non solo è sicuro, ma faciliterebbe la terapia per i pazienti, migliorando a lungo termine la gestione dei sintomi.
Maggio: un nuovo farmaco contro la progressione del morbo di Alzheimer
A maggio per la prima volta la sperimentazione di un nuovo farmaco contro l’Alzheimer è entrata nella fase 3: si tratta di donanemab, un anticorpo monoclonale. L’obiettivo di questo farmaco è la riduzione delle placche amiloidi, formate dall’accumulo di un tipo di proteina (detta beta-amiloide) non più funzionante.
La formazione di queste placche è ritenuta la causa principale della progressione dell’Alzheimer, una malattia neurodegenerativa i cui sintomi più conosciuti sono perdita di memoria, difficoltà nel linguaggio, disorientamento spazio-temporale, disturbi comportamentali.
Giugno: una nuova terapia contro il diabete
Nel mondo i pazienti con diabete, una patologia autoimmune che si caratterizza per un eccesso di glucosio nel sangue, sono più di 500 milioni. Ad oggi una delle terapie più diffuse consiste in iniezioni giornaliere di insulina, l’ormone secreto dal pancreas che consente l’utilizzo del glucosio da parte delle cellule.
Lo studio pubblicato a giugno sul “New England Journal of Medicine” presenta i dati di un nuovo tipo di terapia. Al posto delle classiche iniezioni, viene iniettata sottocute un’insulina basale a lento rilascio: una terapia semplificata, visto che viene somministrata una volta a settimana anziché tutti i giorni.
Questo comporterebbe grossi benefici per i pazienti a livello di aderenza terapeutica, soprattutto in quei soggetti anziani e non autosufficienti che costituiscono una buona fetta dei soggetti con diabete di tipo 2.
Anche un italiano, il professore Roberto Trevisan, direttore del reparto di Dietologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha partecipato a questo studio.
Luglio: l’universo come non l’abbiamo mai visto
Per il mese di luglio abbandoniamo il mondo medico-scientifico per quello astronomico. Il 1° luglio 2023 è infatti partita la missione spaziale Euclid. La vita operativa del telescopio mandato nello spazio sarà di sei anni e grazie alle immagini che ci fornirà sarà possibile mappare galassie lontane da noi fino a 10 miliardi di anni luce.
Le prime immagini del telescopio, partito dalla Florida, ci mostrano alcune galassie mai viste prima, appartenenti all’ammasso di galassie chiamato Perseo.
Al di là della meraviglia che ciò può suscitare, questo non sarà solo un progresso in campo astronomico, ma anche astrofisico: ci si auspica che conoscere la distribuzione e la forma di queste galassie potrebbe portare a nuove scoperte sulla materia oscura, dalla quale si è originato l’universo e che è rimasta, fino ad oggi, misteriosa.
Agosto: una sentenza storica per gli attivisti climatici
Lo scorso agosto in Montana (Stati Uniti) il tribunale ha dato ragione a 16 giovanissimi attivisti che si erano schierati contro le politiche fossili del loro Stato, sostenendo che violassero il diritto costituzionale a vivere in un ambiente sicuro e pulito.
È noto da tempo il legame fra fattori ambientali e l’insorgere di molte patologie: si calcola che quasi un milione e mezzo di decessi ogni anno sia dovuto a forme tumorali causate da fattori ambientali. Ma la consapevolezza di poter cambiare le cose sembra ancora silente nella maggior parte dei cittadini.
Nonostante gli obiettivi di molti degli accordi internazionali stipulati negli ultimi anni sembrino ormai troppo ambiziosi per diventare realtà, il riconoscimento del problema e della legittimità delle rivendicazioni degli attivisti per il clima è un primo passo per renderli possibili nel prossimo futuro.
Settembre: al via la sperimentazione di un vaccino contro il cancro al fegato
Proprio in Italia, all’Istituto Tumori “Pascale” di Napoli, è iniziata a settembre la seconda fase di sperimentazione di un vaccino contro l’epatocarcinoma, ovvero un tipo di tumore del fegato. L’istituto napoletano è uno dei due centri italiani coinvolti, ma partecipano al progetto di ricerca anche altri centri europei.
Il vaccino si rivolge a pazienti con tumore in fase iniziale, e non ha quindi lo scopo di prevenirlo, ma di evitare le recidive.
Hepavac-201, questo il nome del vaccino, induce una risposta immunitaria ad ampio spettro, grazie anche all’utilizzo di un immunomodulatore. Gli studi hanno confermato che si tratta di un vaccino sicuro e sono stati registrati pochi effetti collaterali nelle persone che hanno partecipato al primo trial clinico.
Un vaccino del genere permetterebbe di aumentare il tasso di sopravvivenza (che oggi è del 20% a cinque anni dalla diagnosi) e di ridurre le recidive, con conseguenze positive non solo sull’aspettativa di vita dei pazienti, ma anche sulla qualità della loro vita.
Ottobre: un nuovo vaccino contro la malaria
Quasi la metà della popolazione mondiale vive in aree a rischio malaria, e ogni anno questo virus, che viene contratto in seguito alla puntura di un tipo di zanzara, causa la morte di circa 500 mila bambini nel mondo.
Già dal 2021 è disponibile un vaccino, Rts, e questo secondo vaccino, R21/Matrix-M, andrebbe a soddisfare una domanda che ormai supera l’offerta. Si calcola infatti che la domanda di vaccini antimalarici arriverà a 60 milioni di dosi l’anno entro i prossimi due anni.
R21/Matrix-M è stato creato a Oxford e prodotto dal Serum Institute of India, e ha un’efficacia simile a quella del primo vaccino, Rts, che si attesta intorno al 75%.
Novembre: un nuovo farmaco contro l’obesità
L’obesità è una delle malattie più diffuse del nostro tempo, e ha un impatto enorme sia sulla qualità della vita dei soggetti obesi che sul sistema sanitario, a causa anche delle ulteriori patologie che possono insorgere.
A novembre le agenzie che regolano la commercializzazione dei farmaci negli Stati Uniti e nel Regno Unito hanno approvato un nuovo farmaco che sfrutta un principio attivo già noto per la cura del diabete, chiamato tirzepatide.
Il farmaco a base di tirzepatide contro il diabete è commercializzato con il nome di Mounjaro ed era già usato in terapie dimagranti. Il nuovo farmaco utilizza lo stesso principio attivo ed è in commercio con il nome Zepbound; agisce regolando il senso di sazietà e l’appetito.
La perdita di peso ottenuta durante le sperimentazioni grazie al farmaco prodotto dall’azienda farmaceutica Eli Lilly è del 18%, analoga quindi al 15% di Wegovy, il farmaco prodotto da Novo Nordisk. Anche quest’ultimo utilizzava lo stesso principio attivo (semaglutide) di un farmaco contro il diabete (Ozempic).
Il costo di Zepbound per il momento è molto elevato, ma il suo utilizzo avrebbe ricadute positive sul sistema sanitario: si calcola infatti che ci sarebbe una minore incidenza di patologie renali dovute all’obesità e anche un minor ricorso alla chirurgia.
Dicembre: un provvedimento sull’oblio oncologico
È dall’inizio di questo 2023 che si parla di diritto all’oblio oncologico, grazie a una campagna e a una petizione lanciate a gennaio dalla Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e qualche settimana fa è stato approvata dal Senato una legge che garantisce a chi è guarito dal cancro le stesse opportunità di tutti gli altri.
La diagnosi di tumore non peserà più sugli ex pazienti oncologici, che dopo dieci anni dalla guarigione potranno richiedere un mutuo, presentare domanda di adozione di minori e partecipare a concorsi pubblici, tutte opportunità che erano praticamente precluse fino ad oggi.
Il provvedimento non fa altro che allinearsi con i principali Paesi europei che già riconoscevano questo diritto (come Francia, Belgio, Portogallo) e con le indicazioni delle Commissione europea.
Per un 2024 di buone notizie
Non sempre è facile trovare notizie positive quando ogni giorno siamo testimoni di guerre, ingiustizie e un sistema economico e sociale al collasso. Non bisogna però dimenticare che, nonostante tutte le difficoltà e i numerosi ostacoli, qua e là ci sono barlumi di speranza: nuove scoperte mediche e scientifiche e piccoli passi nella costruzione di un mondo più giusto.
Il primo proposito per il 2024 è quindi questo: scovare, nella massa di brutte notizie che ogni giorno ci sommerge, una buona notizia al giorno!