Vaccino Coronavirus: la dottoressa Stefania Di Marco alla guida dell’equipe di ricerca italiana
All’Irbm sono pronti per produrre il vaccino che ci salverà dal coronavirus. Stefania di Marco di Advent guida il team italiano di ricerca
Come abbiamo imparato sulla nostra pelle, la grande sfida che unisce il mondo intero è quella della lotta contro il Coronavirus. Sulle pagine di A Good Magazine lavoriamo costantemente per tenervi aggiornati sulle evoluzioni del vaccino e delle cure per il Covid-19 e quindi non potevamo non dedicare uno spazio al tema partendo dall’Irbm Science Park di Pomezia, eccellenza italiana che in questo momento sta mettendo a punto, grazie ad Advent e assieme all’Università di Oxford e alla multinazionale AstraZeneca le dosi necessarie per la sperimentazione di Fase 3 del candidato vaccino contro il Coronavirus.
A guidare il team di Advent, azienda associata di Irbm Science Park specializzata in sviluppo e produzione di vaccini adenovirali per uso clinico è la dottoressa Stefania Di Marco, direttrice scientifica del gruppo.
A che punto è la ricerca del vaccino?
Il 1 luglio il Ministro Speranza ha firmato per l’approvvigionamento di 400 milioni di dosi di vaccino da destinare a tutta la popolazione europea e, al momento, ci sono cinque sperimentazioni in tutto il mondo.
Il Ministro è sicuro che il vaccino prodotto dalla Irbm Science Park sarà il primo ad arrivare sul mercato ma nessuno, anche tra gli esperti, si sente di affermare con certezza che sarà pronto per l’autunno quando, come alcuni pensano (compreso la Di Marco), arriverà una seconda ondata.
Le notizie più recenti (datate 7 luglio) sono riportate proprio da Speranza che nel corso del programma ‘In Onda’ su La7 ha affermato che ‘il Governo italiano, quello tedesco, quello olandese e quello francese hanno sottoscritto un’intesa che speriamo ci porti il vaccino entro la fine dell’anno […] e l’auspicio che noi abbiamo è che questo candidato vaccino che noi abbiamo si dimostri un vaccino efficace, sicuro.’.
Come spiegato a inizio pandemia dalla Di Marco, la sua equipe stava iniziando lavorare con un pezzo di Dna sintetico che viene reso innocuo e che funziona come molecola contenitrice e, più di recente, ha sottolineato come ‘noi ricercatori di Advent abbiamo investito soprattutto molto tempo […] per produrre questo vaccino in tempi rapidissimi. […] Per quanto riguarda poi l’efficacia adesso sono partiti gli studi di fase II e III, ovvero gli studi di efficacia dove si testerà la capacità di questo vaccino. […] Ci sono ottimi presupposti affinché funzioni, ma questo lo potremo sapere tra un po’ di mesi.’.
Una certezza che regala ottimismo però c’è. La Irbm è una realtà nei cui corridoi, esattamente dieci anni fa, grazie ad Advent, è nato il vaccino contro Ebola, il letale virus africano.
IRBM: dove nascono i vaccini
La Irbm Science Park di Pomezia è una realtà che investe su vaccini e farmaci di alto livello, attirando ricercatori da tutto il mondo (Germania, Svizzera, India e Australia i principali paesi di provenienza) e che nel 2010, in un bunker di vetro e cemento, ha dato vita al vaccino anti-ebola proprio grazie all’azienda associata Advent.
È sempre più evidente che la sfida per riuscire a realizzare e produrre un grande quantitativo di dosi vaccinali è solo all’inizio e molti capitoli devono essere ancora scritti.
Vaccino: quando sarà disponibile?
Il percorso che ci porterà verso il vaccino è avviato.
I tempi per vedere un vaccino sono normalmente lunghi ma le prime dosi potrebbero arrivare già in autunno e come affermato dalla Di Marco ‘AstraZeneca sta coinvolgendo […] tutta una serie di siti di produzione a livello mondiale per produrre su grande scala questo vaccino.’.
Una corsa contro il tempo che la Advent sta affrontando a perdifiato ma che ci riporterà alla normalità.
Una sfida medico-scientifica sulla quale vi terremo aggiornati.