Misteri e verità dell’effetto placebo
Perché si manifesta? È un problema o una soluzione? Troviamo le risposte a queste domande iniziando dal capire di cosa si tratta
Semplice suggestione o risultato medico certificato? La natura dell’effetto placebo sembra sfuggire a una definizione univoca ma non per questo è impossibile capire cosa sia.
Scientificamente, l’atto di assumere una medicina in forma di pillola, puntura o sciroppo provoca due conseguenze terapeutiche.
La prima è strettamente farmacologica, legata al principio attivo veicolato dalla medicina che cura il problema per il quale l’abbiamo presa.
La seconda conseguenza, invece, è più di natura psicosomatica: se qualcosa ci provoca dolore e pensiamo di aver trovato il rimedio che metta termine a questa sofferenza, ovvero la medicina in questione, basta l’idea di assumere questa sostanza per sentire su di sé un effetto curativo. Di fatto, in questo secondo caso, potremmo semplicemente ingerire un miscuglio di acqua, zucchero e sali minerali (farmaco placebo) che il risultato sarebbe lo stesso in termini di sollievo psicosomatico.
Nel tempo gli studi di psicologia hanno individuato alcuni fattori che contribuiscono ad aumentare l’entità dell’effetto placebo come la quantità di sostanza assunta o il suo colore. In generale, essere persone autosufficienti aiuta ad avere un “mood” mentale che risponde bene al placebo.
Cosa succede quando proviamo l’effetto placebo
È il convincimento che qualcosa sia efficace rispetto al problema che abbiamo in quel momento a scatenare una reazione di sollievo nel nostro corpo.
Il sistema nervoso, rassicurato da questa sensazione, fa rilasciare sostanze come endorfine e vari tipi di ormoni che contrastano stress e dolore. In questo modo il paziente crede che il processo di guarigione sia in atto, proprio perché a tutti gli effetti il suo organismo risponde come se il problema fisico stesse a mano a mano passando.
Ad esempio, l’effetto placebo è frequente nei confronti di patologie come emicrania, insonnia o ansia quando la persona che ne soffre si autoconvince che fare yoga o bere acqua con vitamine aggiunte sia la cura giusta.
Tutto questo significa che l’effetto placebo non ha rilevanza concreta nella guarigione di una persona? No, non è corretto dire così. L’effetto placebo è reale e ha una potenza benefica importante. Il punto è che la fiducia che il paziente in questione ripone nella cura-placebo che assume o che gli viene eventualmente prescritta è un parametro fondamentale che determina la riuscita o meno della terapia: in breve, più una persona è sicura che quella cura funzionerà, maggiori sono le probabilità che starà effettivamente meglio.
Quando è utile l’effetto placebo
A livello strettamente terapeutico, assumere farmaci placebo e il relativo effetto sono utili nella misura in cui un paziente si sente guarito e soddisfatto anche se non aveva effettivamente bisogno di un intervento medico-farmacologico. Magari soffriva di una leggera forma di ipocondria, o semplicemente aveva bisogno di prendere qualcosa per sentirsi meglio: in entrambi i casi, il problema viene risolto senza sovraccaricare l’organismo di farmaci inutili.
L’utilizzo dei farmaci placebo
Il vero utilizzo che la ricerca medica fa del placebo è in fase di sperimentazione.
Quando un determinato farmaco deve essere testato, il metodo scientifico prevede una serie di esperimenti, su soggetti selezionati o volontari, che ne provino o meno l’efficacia. Affinché questi test abbiano rilevanza statistica, lo studio tiene conto dell’effetto placebo: un gruppo di persone assume il farmaco vero mentre un secondo gruppo assume il placebo, nella stessa forma e con le stesse modalità del farmaco.
I soggetti su cui avviene la sperimentazione non sanno se stanno ricevendo il vero medicinale o il placebo e così è possibile valutare l’entità degli effetti della medicina e del relativo effetto placebo.
In conclusione, dal punto di vista del paziente, è importante non fare affidamento solo su cure placebo quando capiamo che la patologia di cui soffriamo non guarisce: bisogna rivolgersi a un medico competente che sappia somministrare la giusta terapia.
Dal punto di vista professionale, invece, potrebbe essere utile non sottovalutare la potenza o la funzionalità del placebo: alcune volte può sembrare una soluzione troppo semplicistica ma potrebbe essere quella sufficiente a far stare meglio una persona senza accanirsi sull’organismo.