Gli effetti del metadone: perché viene utilizzato?
Conosciuto per le sue capacità di alleviare il dolore, il metadone è utilizzato anche per trattare la dipendenza da droghe. Scopriamo di più.
Il metadone è un farmaco analgesico utilizzato per alleviare il dolore nei pazienti che hanno necessità di assumere antidolorifici 24 ore su 24 (dolore cronico), ma le sue funzionalità non si limitano solo a questo.
Questa sostanza, infatti, viene utilizzata per prevenire i sintomi dell’astinenza nei casi in cui si sia dipendenti da stupefacenti.
Metadone: cos’è?
Si tratta di una sostanza analgesica appartenente alla famiglia degli oppioidi, prodotta in laboratorio, che agisce sul nostro organismo allo stesso modo degli oppiacei, come l’eroina o la morfina. Questa sostanza differisce dalle altre per la sua durata d’azione, che è molto elevata rispetto agli altri oppiacei, infatti supera le 24 ore.
Come funziona il metadone?
Sembra paradossale, ma assumere un narcotico aiuta a sopprimere la dipendenza da oppiacei. Ma come è possibile?
Se impiegato come antidolorifico, questo farmaco agisce modificando il modo in cui il sistema nervoso risponde al dolore. In questo caso deve intercorrere un arco tra le 8 e 12 ore tra un’assunzione e l’altra.
In caso di dipendenza, invece, è in grado di ridurre i sintomi dolorosi dell’astinenza da oppiacei e bloccare gli effetti euforizzanti delle droghe oppiacee, quali l’eroina, morfina e codeina, nonché degli oppioidi semisintetici come l’ossicodone.
Sarà il medico a decidere la posologia, la frequenza delle somministrazioni e la durata.
Un’interruzione improvvisa causerebbe sintomi simili a quelli dell’astinenza da droghe. Per questo è necessario essere sotto stretta sorveglianza del medico durante l’assunzione di questa sostanza. Un’interruzione improvvisa potrebbe causare uno shock importante per l’organismo.
Come si somministra?
Il metadone può essere assunto in diversi modi:
- forma orale, sotto forma di compresse;
- sub-cutanea;
- intramuscolare;
- rettale.
Se somministrato per via orale, il metadone ha una lenta eliminazione. Ciò consente un’unica dose giornaliera, aumentando così l’effetto analgesico che va dalle 25 alle 30 ore, raggiungendo il cervello in poco tempo (2-3 ore).
Metadone e dipendenza
Ovviamente, il metadone può causare dipendenza e deve essere assunto solamente sotto sorveglianza e secondo le dosi prescritte dal medico.
Come per tutti gli oppioidi, dopo un certo periodo di assunzione importante, si verifica un fenomeno chiamato “tolleranza”. L’organismo, con il passare del tempo, si abitua a funzionare normalmente con la presenza di metadone, causando così una dipendenza dalla sostanza.
Se assunto nelle giuste dosi, però, il metadone previene i sintomi dell’astinenza e riduce il desiderio di droga senza provocare sensazione di sballo/euforia, o di sonnolenza. Questo permette alle persone dipendenti da oppioidi di stabilizzare la loro vita e trovare un equilibrio.
Effetti collaterali del metadone
Non mancano però gli effetti collaterali. Infatti, il metadone può provocare gravi e pericolosi disturbi a livello respiratorio, soprattutto ogni volta che se ne aumenta la dose e durante le prime 72 ore.
Oltre al causare dipendenza, il metadone può provocare:
- nausea;
- sudorazione;
- costipazione;
- dolori intestinali e di stomaco;
- capogiri;
- sonnolenza;
- cambi d’umore;
- vomito;
- insonnia.
Per questi motivi, nonostante il metadone rappresenti un farmaco a lunga durata in grado di fornire un sostegno continuo contro la dipendenza da oppiacei e utile a ridurre gli effetti della sindrome da astinenza, deve essere utilizzato sempre e solo sotto lo stretto controllo del proprio medico curante.