Pressione bassa: cosa posso prendere?
Cause, trattamenti e buone abitudini riguardanti la pressione bassa
Uno dei parametri fisiologici più importanti è la pressione sanguigna, spesso vediamo i nostri nonni misurarla con facilità grazie a moderni strumenti, ma dietro di essa vi è una complessità enorme che risiede nel funzionamento del sistema circolatorio.
Si parla di ipotensione, quindi di pressione bassa, quando questo valore si abbassa sotto una soglia di riferimento; generalmente non viene considerata una condizione patologica a meno che non renda la vita del soggetto particolarmente faticosa. Vediamo di approfondire l’argomento.
Il sistema circolatorio
Tutte le cellule del nostro corpo riflettono la caratteristica principale della vita: la richiesta di nutrimento e la necessità di espellere i prodotti di scarto del metabolismo.
Per questi due motivi è necessario che vi sia un sistema che riesca a trasportare i prodotti necessari alla vita di ogni singolo tessuto e al contempo drenare questi tessuti dall’accumulo delle scorie metaboliche: il sistema circolatorio.
Le sue componenti principali sono:
- Il cuore: la pompa meccanica che spinge il sangue nei vasi sanguigni
- I vasi arteriosi; le strutture che veicolano il sangue dal cuore alla periferia
- I vasi venosi; le strutture che portano il sangue dalla periferia al cuore
Esattamente come un acquedotto anche il sistema circolatorio è formato da un intreccio di tubi nei quali scorre un liquido guidato da un generatore di pressione, cioè una pompa meccanica che grazie all’alternarsi del proprio ciclo riesce a gestire il delivering delle sostanze nutritive e il drenaggio dei tessuti dalle sostanze di scarto.
Per riuscire a gestire questa complessa rete fluidodinamica il nostro sistema circolatorio è diviso in due percorsi ben distinti che di fatto risultano in due apparati separati:
- Il piccolo circolo; la circolazione che interessa il tratto cuore polmoni: in questo caso il sangue pompato dal cuore in questo circolo, è ricco di CO2 presa dai tessuti, per questo viene veicolato ai polmoni laddove si depurerà di CO2 per ossigenarsi; a questo punto il sangue ricco di ossigeno torna al cuore
- Il grande circolo; la circolazione che interessa il tratto cuore – tessuti: il sangue ossigenato appena arrivato al cuore dai polmoni viene spinto nelle arterie espandendosi in tutto il corpo, laddove rifornirà ogni singola cellula di Ossigeno; la componente venosa di ritorno drena i tessuti dalle loro sostanze di scarto per portarle al cuore, laddove il sangue venoso verrà inviato ai polmoni per riossigenarsi.
La costante erogazione di pressione eseguita dal cuore permette il pompaggio del sangue nel vasto intrico di vasi: questa grandezza, la pressione, è il risultato del rapporto tra la forza e la superficie di applicazione; in questo caso la forza è quella impressa dal ventricolo cardiaco, grazie alla sua potente componente muscolare, mentre la superficie è quella relativa al diametro dei vasi sanguigni.
La più grande arteria del nostro corpo è quella che, all’interno del grande circolo, parte immediatamente dal cuore dalla quale poi si staccano tutti i rami collaterali che vanno a raggiungere, come se fossero delle vie secondarie provenienti dalla strada principale, tutti i distretti corporei dell’organismo: questo vaso principale è l’aorta.
Le arterie sono caratterizzate da una parete particolarmente studiata dall’evoluzione per funzionare come un “conservatore di pressione”: cioè quando il sangue viene pompato nell’arteria, si viene a sollecitare nelle pareti stesse del vaso, un fenomeno di ritorno elastico che spinge il fiotto di sangue verso valle.
Il cuore contraendo le sue possenti pareti muscolari spinge il sangue nell’aorta: durante la contrazione muscolare verrà raggiunto un massimo di forza quando le cellule muscolari sono tutte contratte, e un minimo di forza quando le cellule muscolari tornando a rilassarsi, si riassestano sul livello di contrazione che hanno a riposo.
Se ci pensate bene quindi, ogni pompata di sangue ha due pressioni distinte, una massima e una minima:
- La pressione massima, o sistolica: relativa alla contrazione massima del ventricolo
- La pressione minima o diastolica: che corrisponde alla pressione erogata dal ventricolo in fase di rilassamento
La pressione arteriosa è un parametro fisico che dipende dai seguenti fattori:
- forza di contrazione del cuore: quanto è forte la contrazione muscolare cardiaca
- gittata sistolica, ovvero quantità di sangue espulsa per ogni contrazione (sistole) ventricolare; più diminuisce più la pressione si abbassa
- frequenza cardiaca (numero di battiti cardiaci al minuto); più diminuisce, più la pressione si abbassa
- resistenze periferiche, ovvero la resistenza opposta alla progressione del sangue dallo stato di costrizione delle piccole arterie; più diminuiscono, più la pressione si abbassa
- compliance vascolare, ovvero la “distendibilità” dell’aorta e delle grandi arterie; più aumenta, più la pressione si abbassa
- volemia, ovvero il volume totale del sangue; più diminuisce, più la pressione si abbassa
Pressione bassa motivi e cause
Quando la pressione sanguigna si attesta su valori al di sotto dei 90 mmHg (millimetri di mercurio, una misura della pressione) quando si prende in considerazione quella sistolica, oppure minore di 60 mmHg quando si parla di pressione diastolica, siamo in una condizione di pressione bassa.
Una pressione arteriosa bassa può essere un ostacolo al giusto apporto di sangue ai tessuti da parte dei vasi sanguigni; il tessuto che soffre per primo la mancanza di nutrienti è sempre quello nervoso, è per questo che in casi di pressione bassa si può anche svenire.
La variazione della pressione arteriosa avviene a causa del cambiamento di uno dei parametri elencati di sopra, di conseguenza anche l’abbassamento dei valori pressori, controllabili a casa con un misuratore di pressione, rispetto a quelli normali è dovuto a un cambiamento di quei fattori (gittata cardiaca, resistenze periferiche, volume sanguigno ..).
Il sistema circolatorio è interfacciato col sistema nervoso per quanto riguarda la regolazione della pressione arteriosa: sono presenti a livello delle arterie, dei barocettori, ossia cellule specializzate nella misura della pressione, che qualora si registri un cambiamento inviano un impulso elettrico al sistema nervoso che provvede a ristabilire la corretta pressione andando a agire sulla gittata cardiaca, ad esempio cambiando la frequenza, oppure regolando il diametro delle arterie: per questo motivo una condizione di pressione arteriosa troppo bassa, può avere anche delle motivazioni di ordine nervoso.
In generale possiamo dire che la pressione bassa può essere causata dai seguenti contesti:
- Riduzione del volume sanguigno: a causa di un’emorragia o di un uso magari non corretto di sostanze diuretiche
- Riduzione della gittata cardiaca, a causa di problemi alle valvole o a un numero troppo basso di battiti per minuto (frequenza)
- Eccessiva vasodilatazione: arterie con un calibro troppo elevato non imprimono la giusta resistenza al flusso sanguigno e determinano una bassa pressione; questo parametro è controllato in maniera molto forte dal sistema nervoso
I sintomi dell’ipotensione contano:
- Sensazione di svenimento o svenimento stesso
- Capogiri
- Dolore al petto
- Mal di testa
- Respiro corto
- Affaticamento
Cosa prendere per la pressione bassa
In linea generale, la pressione bassa è considerata assai meno grave della sua controparte, la pressione alta, e qualvolta inserita anche come fattore benefico per la prevenzione delle malattie cardiovascolari (a meno che non sia proprio una patologia cardiovascolare a cause la pressione bassa).
Nei casi di pressione bassa non patologica, che sopraggiunge cioè in assenza di malattie sottostanti, l’organismo assicura un apporto ematico adeguato, ed è in grado di evitare lo svenimento; in tal caso, il ricorso ai farmaci è sconsigliato, così come la messa in atto di alcuni trattamenti medici. Si può al limite, agire tramite la dieta con assunzione di cibi un po’ più ricchi di sale, arricchendo le abitudini alimentari di prodotti che non verrebbero consigliati mai da nessun nutrizionista se non appunto nei casi di pressione bassa, come prosciutti, salumi in genere, carne, frutta secca, cioccolata, caffè o tè. Può essere di aiuto anche bere un po’ di acqua e sale ogni tanto o fare uso di acqua con una notevole concentrazione di Sodio.
Nei casi di pressione bassa patologica è invece necessario agire con trattamenti farmacologici.
- Epoetina: si tratta di un’eritropoietina umana ricombinante, impiegata nel trattamento dell’anemia da carenza eritropoietinica, anche nel contesto dell’ipotensione. La posologia e la modalità di somministrazione sono di competenza medica.
- Farmaci steroidei con attività sul riassorbimento dei sali minerali a livello renale: in questo modo si riassorbe sodio e si aumenta la pressione
- Vasopressori: favorendo la vasocostrizione, i farmaci vasopressori aumentano i valori della pressione arteriosa. Inoltre, questi farmaci incrementano il flusso di sangue al cervello e contribuiscono a ridurre i sintomi dell’ipotensione
- Norepinefrina: una catecolamina in grado di alzare la pressione arteriosa agendo tramite un controllo nervoso
- Fenilefrina: farmaco appartenente alla classe dei simpaticomimetici, ossia di quelle sostanze che agiscono sui recettori del sistema nervoso catecolaminergico; anche in questo caso abbiamo un innalzamento della pressione a causa di un effetto nervoso.