Rafforzare il sistema immunitario: gli ingredienti naturali
Quello che mangiamo può diventare uno scudo preventivo per molte malattie e la natura è ricca di risorse utili a rafforzare il nostro sistema immunitario.
Lo scudo protettivo che molto spesso protegge il nostro corpo e il nostro organismo da numerosi agenti estranei è chiamato “sistema immunitario”. Potremmo immaginarlo come una “rete di sorveglianza” diffusa in tutto il nostro corpo, composta da diversi organi e cellule altamente specializzate e unite fra loro dai vasi linfatici.
Nonostante siano dislocate in varie parti del corpo, esse cooperano al fine di difenderci dagli attacchi di vari tipi di microrganismi come batteri, funghi e virus .
Infatti questi tipi di “nemici” mostrano sulla propria superficie delle molecole chiamate “antigeni” che vengono riconosciute come estranee dal sistema immunitario, che, di conseguenza, le attacca.
Edween Blalock, fisiologo dell’Alabama, a conclusione di un suo storico articolo pubblicato alla fine degli anni ‘80 afferma:“ Forse il più interessante progresso concettuale che scaturisce da tutti questi studi è l’idea che la più importante e nuova funzione del sistema immunitario è il suo operare come organo di senso”. Un organo di senso infatti molto particolare, deputato cioè al riconoscimento di stimoli “non cognitivi” al fine di neutralizzare la potenzialità destabilizzante dell’organismo umano.
“Non è tanto importante l’antigene, ma come reagisce l’interno, come si riequilibra la rete dopo una stimolazione”
Come si compone il sistema immunitario ?
Gli organi e le cellule coinvolte in questo grande sistema difensivo sono principalmente:
- Gli organi linfatici, quali midollo osseo, timo e tessuti linfatici di milza, tonsille, linfonodi, appendice;
- I globuli bianchi, anche detti leucociti, che si trovano nel sangue e nei tessuti, difendono l’organismo dai corpi estranei che penetrano attraverso la cute o le mucose. In questo caso i fagociti – globuli bianchi speciali che fagocitano gli invasori – e i linfociti – globuli bianchi che modificano gli anticorpi contro specifici patogeni – sono fra le cellule più importanti prodotte da questo sistema.
- Le citochine, molecole proteiche, che legandosi a specifici recettori presenti sulla membrana, comunicano alla cellula un’istruzione specifica, come lo stimolo a crescere, a differenziarsi oppure a morire. Quelle prodotte dal sistema immunitario come le interleuchine e le chemochine svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione e attivazione dei nostri meccanismi difensivi.
Quanti livelli di difesa esistono nel nostro corpo?
L’immunità “più antica” è quella definita come immunità innata, ovvero quella che nel corso dell’evoluzione umana si è affinata sempre di più, rappresentando la prima linea difensiva dagli attacchi esterni e ha un ruolo di allerta nel sistema immunitario.
Le armi che questa immunità ha a disposizione non sono solo biologiche ma anche e soprattutto chimico-fisiche, barriere come ad esempio: la pelle.
Spesso non ci pensiamo ma questo rappresenta un primo importante strumento di difesa contro gli agenti patogeni esterni.
Questa immunità agisce contro qualsiasi agente esterno in maniera repentina (nel giro di poche ore dall’infezione) e quindi la sua risposta è immediata.
Quando però la risposta dell’immunità innata non basta interviene la seconda linea di difesa: l’immunità acquisita o adattiva. Il sistema immunitario ha una sorta di memoria che ricorda gli “antigeni” precedentemente incontrati e al successivo incontro reagisce più velocemente ed efficacemente. Questo fatto è sfruttato nelle vaccinazioni. Il vaccino infatti altro non è che una variante innocua dell’antigene presente sulla superficie del microrganismo patogeno. Una volta che il nostro organismo avrà conosciuto il virus iniettato in maniera innocua, il nostro sistema immunitario lo registrerà e quando incontrerà il vero patogeno esterno riuscirà a distruggerlo.
Gli ingredienti naturali per rafforzare il sistema immunitario.
I consigli per rafforzare il proprio sistema immunitario sono molti ma il fil rouge che li lega insieme è sicuramente quello dello stile di vita sano.
Li conosciamo un po’ tutti: no alle ore piccole, sì all’attività fisica, cercare di ridurre al minimo lo stress, evitare il consumo di alcolici e il fumo.
Ma la cosa più importante da fare è seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata. Nello specifico esistono alimenti che sono più consigliati rispetto ad altri per rafforzare il sistema immunitario.
Solitamente si consiglia la vitamina C nei periodi invernali, ma dobbiamo considerare che tutti i cambiamenti climatici, quindi anche l’arrivo della bella stagione, possono causare un indebolimento delle nostre difese ed è giusto ricercare le stesse proprietà degli alimenti invernali anche in quelli estivi.
- La fragola, frutto appartenente alla famiglia delle rosacee, vanta innumerevoli proprietà benefiche. Principalmente per il suo alto contenuto di vitamina C, può essere un ottimo sostituto delle arance e favorisce l’assorbimento del ferro, utile per la formazione di globuli rossi e per i muscoli. Contiene inoltre: vitamina A, B1, B2 e sali minerali come magnesio e potassio. Nella fragola troviamo le antocianine, sostanze appartenenti al gruppo dei flavonoidi che svolgono diverse funzioni protettive, hanno infatti capacità antiossidanti, antinfiammatorie, anti invecchiamento e anti radicali liberi. Gli antociani sono presenti in molti altri alimenti, riconoscibili per la colorazione rosso/viola che queste sostanze rilasciano, come: melanzane, ribes, mirtilli, uva e ciliegie.
- Il peperone, spesso vittima di miti negativi, poiché in alcuni casi più difficile da digerire, fa parte della famiglia delle solanacee e più precisamente del genere Capsicum. La caratteristica del genere capsico è un alcaloide denominato “capsaicina”, il principio attivo che conferisce la piccantezza al prodotto e che assunto puro è altamente tossico da provocare danni importanti. La capsaicina nel peperone però, e anche nei peperoncini, si trova concentrata nei semi e nella parte bianca in quantità commestibili. Sono composti al 90% da acqua e quindi il loro apporto calorico è dovuto solo ai carboidrati semplici che lo compongono, per il resto troviamo solo fibre alimentari, pectina e soprattutto cellulosa. Anche nel peperone però la concentrazione di vitamina C è altissima, oltre alla vitamina A e all’alto contenuto di carotenoidi. Questi componenti contrastano l’azione dei radicali liberi e quindi la degenerazione dei tessuti corporei. Le proprietà antitumorali degli antiossidanti del peperone è rafforzata dalla presenza di fibre alimentari che danno senso di sazietà e hanno un’azione protettiva nei confronti dei tumori al colon.
- Il pomodoro, re della cucina italiana, non è sempre stato come adesso lo vediamo. Quando sbarcò in Europa nel ‘500 questo frutto era giallo e molto agro. Era visto inizialmente con sospetto e consumato preferibilmente cotto, ma una volta arrivato nel bacino mediterraneo, il suo aspetto fu molto apprezzato e cominciarono a coltivarlo a scopo ornamentale. Dopo un secolo il pomodoro aveva subito tali trasformazioni da diventare un ingrediente culinario, come mostra il primo ricettario che ne fa uso a fine ‘600 a Napoli. Le varietà di cultivar del pomodoro sono innumerevoli ma tutte hanno in comune molti benefici. Ricchi di Vitamina C, betacarotene e licopene e – come nei casi precedenti – questo prodotto regala fibre, sali minerali come potassio, manganese, fosforo, rame, calcio e ferro. Tutte sostanze dall’elevato potere antiossidante. Importante: per usufruire delle sue proprietà il frutto deve essere consumato sia crudo che cotto. Nella stagione estiva è meglio mangiarlo crudo, quando questi frutti vengono caricati di proprietà dal sole, poiché conserva meglio il suo contenuto di Vitamina C. Quando invece la stagione invernale si avvicina è preferibile consumarlo cotto. Infatti il licopene, sostanza naturale dalle spiccate proprietà antiossidanti, al contrario di molte altre vitamine, viene assorbito meglio all’aumentare della temperatura e ancor meglio in presenza di lipidi, grazie allo stimolo sulla produzione dei sali biliari. Quindi il massimo assorbimento di licopene si ha per esempio consumando una bella pizza margherita completa di salsa di pomodoro, mozzarella e abbondante olio di oliva.
- La carota è un ingrediente essenziale e che non dovrebbe mai mancare sulla nostra tavola. Si può trovare sia in estate che in inverno ed è un perfetto alleato per la nostra salute. Oltre ad essere ipocaloriche, le carote presentano un’elevata quantità di fibre che favoriscono il benessere intestinale. Ma la principale qualità di questo ortaggio è la presenza di carotenoidi, uno su tutti il beta-carotene. Nel dettaglio si tratta di pigmenti fotoprotettivi ai quali viene affidato il compito di proteggere la nostra pelle dall’esposizione al sole. Non è vero che mangiare più carote aumenta la tua abbronzatura. Mangiare carote fa bene alla pelle perché agisce come una sorta di scudo solare. Troviamo il beta-carotene in altri frutti a pasta gialla come il melone e la zucca oppure in verdura a foglia come la bietola. In questo caso l’azione antiossidante invece è svolta da sostanze quali il gammacarotene, la zeaxantina e il licopene. I carotenoidi sono definiti come i precursori della vitamina A e sono eccezionali nella prevenzione di diverse malattie, in quanto contrastano l’azione dei radicali liberi, responsabili spesso de danneggiamento del sistema cellulare. Consumare carote con regolarità significa proteggere e potenziare il proprio sistema immunitario. Sempre meglio non esagerare! Il consumo eccessivo di carote, si parla di un superamento da 1 kg e mezzo, può portare a malattie come la carotenosi responsabile del colorito giallastro della cute, così come ad episodi di diarrea
- La frutta secca, in special modo le mandorle, sono custodi di vitamina E, uno dei nutrienti raccomandati dalle autorità sanitarie nella stagione sia estiva che invernale poiché rinforza il sistema immunitario. Nella frutta secca la vitamina E risulta molto facile da assorbire perché è un micronutriente liposolubile e i grassi in questo caso non mancano. Una porzione di mandorle o di nocciole apporta infatti più della metà del fabbisogno giornaliero di vitamina E.