Brachicefalia nel neonato: cos’è e come prevenirla
Si parla di brachicefalia quando il neonato ha la forma della testa più schiacciata. Cosa si può fare per porvi rimedio?
Il tuo bambino ha la testa schiacciata? Può darsi che si tratti di brachicefalia. Non sai che cosa significa? Tranquillǝ, ci pensiamo noi a risolvere ogni dubbio!
La brachicefalia nel neonato è una malformazione del cranio caratterizzata dall’appiattimento posteriore della testa, che diventa di conseguenza più ampia e alta. Questo accade perché all’inizio le ossa del neonato sono molli e non ancora fuse tra loro. Di norma, con la crescita le ossa del cranio si saldano attraverso il processo di ossificazione e la loro consistenza cambia: diventano più forti e salde. Se un neonato soffre di brachicefalia, allora questo processo non è avvenuto nel modo corretto.
Questo disturbo fa parte di una lunga lista di malformazioni craniche, che comprende al suo interno:
- La plagiocefalia: la testa appare schiacciata sul lato posteriore, su un lato
- La scafocefalia: la testa presenta una forma allungata, simile a un ovale
- La turricefalia: il neonato presenta una testa molto alta o “a torre”, con una fronte verticale
- L’oxicefalia: la testa risulta appuntita
- La trigonocefalia: la testa ha una forma triangolare
Spesso brachicefalia e plagiocefalia si risolvono spontaneamente con il tempo e con i giusti rimedi, ma nella loro forma più grave possono provocare una serie di problematiche come rischio di problemi di udito, di vista e dell’articolazione mandibolare. Dal punto di vista estetico si possono creare una serie di disagi come una testa più ampia o più alta del normale, la mancanza della classica curva posteriore alla testa e le orecchie sporgenti.
Cause della brachicefalia
Certo, una delle cause della brachicefalia nei neonati a cui si pensa più spesso è la morbidezza delle ossa, che provoca una deformazione della testa. Ma non dipende soltanto da questo.
Alla nascita le ossa del cranio non sono ancora saldate tra di loro, ma sono unite da un tessuto fibroso chiamato suture; tra le ossa e le suture ci sono delle aree membranose dette fontanelle, che, con la crescita delle suture, si trasformeranno in tessuto osseo. Questa morbidezza iniziale delle ossa è considerata uno dei motivi per cui la testa del bambino risulta schiacciata, ma non si ferma soltanto a questo.
Sono diverse le cause della brachicefalia nel neonato.
- Dormire in posizione supina: si tratta di una delle posizioni più consigliate soprattutto per evitare la sindrome della morte improvvisa nei neonati, ma in alcuni casi può provocare l’appiattimento della testa. Come accade questo? Poggiare la testa sul cuscino provoca una pressione sul lato posteriore del cranio
- Una nascita prematura: quando attraversa il canale cervicale dell’utero il cranio del neonato è malleabile per permetterne il passaggio, ma può capitare che durante questo tragitto subisca un’alterazione
- Poca quantità del liquido amniotico: la riduzione di questo liquido sarebbe una delle cause della brachicefalia e della plagiocefalia, perché questa sostanza risulta necessaria per il naturale passaggio del neonato nel canale cervicale dell’utero
- La craniosinostosi: si tratta di un’anomalia molto rara del cranio che si presenta in seguito alla fusione prematura di una o più suture craniche. Se si incorre in questa problematica, è bene ricorrere subito a un intervento chirurgico.
Le conseguenze della brachicefalia nei neonati di solito non sono gravi, ma possono portare a una serie di piccole difficoltà nel bambino, come ad esempio il torcicollo o un’eccessiva protrusione degli occhi.
Quali sono i rimedi per la brachicefalia nel neonato?
Di solito per poter diagnosticare la brachicefalia al neonato è bene svolgere innanzitutto una serie di esami diagnostici, come i raggi X alla testa. Fatto questo, si può proseguire con la scelta dei giusti rimedi per la brachicefalia, che saranno suggeriti ovviamente dai professionisti della salute.
Il trattamento varia a seconda della gravità della malformazione. Se si tratta di un appiattimento lieve, di solito la brachicefalia guarisce senza bisogno di cure: basta che i genitori riducano la pressione sulla zona posteriore del cranio. In che modo? Quando il neonato è sveglio, è bene metterlo a pancia in giù, appoggiato sulla pancia del genitore o su un tappetino morbido, così che possa avere la possibilità di alzare la testa e che non appoggi del tutto sull’occipite, la parte posteriore del cranio. Questa descritta è una posizione che favorisce il tono muscolare della testa e aumenta la forza della parte superiore del tronco, magari sfruttando un cuscino. In ogni caso, cambiare spesso posizione al neonato è un gesto da non sottovalutare: in questo modo la testa non avrà alcuna pressione.
Durante il sonno si può alternare la posizione supina con la posizione sul fianco grazie al cuscino messo a contatto con la schiena e a un sostegno che assicura una posizione di sicurezza; ciò impedirà al bambino di finire con la pancia sotto. Esistono comunque diversi cuscini e materassi che diventano dei preziosi alleati per la cura della brachicefalia, ma è bene controllare che nessuno di essi provochi irritazione alla pelle del bambino.
Un altro consiglio è quello di alternare i lati della poppata durante l’allattamento al seno e di non dare il biberon quando il bambino è in posizione supina.
Se invece lo schiacciamento della testa è più marcato, la brachicefalia nel neonato ha bisogno di rimedi più precisi che consistono nel rimodellamento della testa attraverso una serie di trattamenti efficaci.
L’aiuto di un fisioterapista può rilevarsi fondamentale, soprattutto se il neonato soffre anche di torcicollo: grazie a una serie di massaggi si cerca di diminuire la contrazione muscolare e di sistemare la malformazione alla testa. Un altro tipo di terapia utilizzata è quella osteopatica che contribuisce all’ottimizzazione dell’allineamento vertebrale e della mobilità della testa e del collo, normalizzando la base cranica e le suture.
Quando però si presenta un caso di brachicefalia più grave, i medici propongono spesso l’uso di un caschetto. Questo strumento è utile per indirizzare con delicatezza la crescita del cranio. Dopo aver preso le misure della testa del neonato con uno scanner 3D, il caschetto viene utilizzato per riportare la testa alla sua forma naturale; di solito il trattamento inizia intorno al sesto mese, con una durata di tre-cinque mesi.
Ovviamente il trattamento ideale per curare la brachicefalia nel neonato varia da caso a caso, ma per fortuna è possibile intervenire in qualunque momento, perfino nell’età adulta. Nei casi più gravi viene richiesto un intervento chirurgico e questo avviene tra i 3 e i 6 mesi di vita del bambino. Ma è sempre bene prendere per tempo i giusti provvedimenti, così da non dover più intervenire in futuro.