Depressione in adolescenza: come riconoscerla e curarla
Conoscere i sintomi della depressione può aiutare familiari e amici a sostenere i giovani che ne soffrono
La depressione in adolescenza è una discesa nel buio dell’isolamento. Viene chiamata anche “male di vivere” e molta poesia si è nutrita di “Spleen”, termine fissato da Baudelaire a futura memoria. Senza retorica possiamo affermare che la depressione, che mai come oggi sta colpendo la fascia più giovane della popolazione, è una profonda malinconia senza alcun fascino.
L’incidenza della depressione tra gli adolescenti è in aumento e vede come fattore scatenante l’attuale emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, che da molto tempo impone a tutti noi le più dure restrizioni alle relazioni interpersonali. Questo rigoroso isolamento colpisce soprattutto gli adolescenti, che hanno dovuto abbandonare la loro quotidianità, forzati a casa dalla chiusura delle scuole in un momento in cui il compito evolutivo richiede una forte dimensione pubblica. Questo si traduce in un aumento della solitudine percepita e in un fatale venir meno degli stimoli necessari.
L’adolescenza è una fase di sviluppo, di transizione fisica e psicologica tra l’infanzia e l’età adulta. In Europa, secondo le statistiche dell’Unione Europea, il 4% degli adolescenti tra i 12 e i 17 anni soffre di depressione, percentuale che impenna al 9% intorno ai 18 anni.
Vulnerabilità alla depressione in adolescenza
La depressione è la perdita di piacere nello svolgere le proprie attività, il sentirsi troppo tristi per far fronte alla quotidianità. Non è uno stato mentale passeggero, un cambiamento d’umore in risposta alle sfide di ogni giorno o un segno di debolezza personale, ma una malattia sistemica che interessa mente e corpo e che influenza profondamente tutte le funzioni dell’essere umano.
Può colpire chiunque, ma ci sono dei fattori che rendono i giovani più predisposti a sviluppare un disturbo depressivo, essendo l’adolescenza una fase di crisi, di costruzione dell’identità e di ricerca d’autonomia. Il processo evolutivo della vita umana è segnato da perdite e cambiamenti, senza cui non ci sarebbe sviluppo. Il senso di perdita è l’elemento costitutivo della depressione e l’adolescenza consiste proprio nell’abbandono di vecchi stili di vita legati all’infanzia, mentre un altro aspetto importante riguarda il cambiamento nel corpo, altra perdita fondamentale. Se quindi l’adolescenza è spesso segnata da momenti vissuti come d’inutilità e pessimismo, di sentimenti di vergogna e delusione, o di estrema noia, è necessario distinguere una fase depressiva fisiologica dalla malattia vera e propria. Troppo spesso i familiari, gli insegnanti e gli amici non riconoscono nell’adolescente i segni della depressione, scambiando la malattia mentale per una normale fase di passaggio.
Cause della depressione in adolescenza
Le cause che portano alla depressione nell’adolescente non sono conosciute con esattezza dai medici; il rischio di depressione è maggiore se:
- si hanno fattori genetici, in rapporto al grado di parentela con una persona che soffre di depressione;
- si è di sesso femminile. L’organismo femminile è più complesso di quello maschile, basti pensare ai delicati equilibri ormonali che possono causare cambiamenti d’umore;
- si vive un evento traumatico, come un disastro naturale, abusi, la morte di un familiare;
- si è affetti da gravi problemi di salute.
La depressione è più comune quando la quantità di luce diurna è ridotta, come in autunno e in inverno.
Segni e sintomi della depressione negli adolescenti
I sintomi depressivi negli adolescenti, oltre alla malinconia e alla perdita di interesse generalizzato, si manifestano più comunemente con comportamenti aggressivi, abusi di sostanze stupefacenti e ripercussioni somatiche. I sintomi sono quindi sia fisici che psicologici:
- Disagio psicofisico, perdita di peso, anoressia, bulimia;
- Problemi ad addormentarsi, a dormire tutta la notte o, al contrario, un bisogno eccessivo di dormire;
- Perdita di fiducia, bassa autostima;
- Apatia, perdita di piacere;
- Mancanza di concentrazione e declino nelle attività scolastiche;
- Sentimenti di inadeguatezza nel mantenere legami sociali ed emotivi, pericolo di isolamento;
- Agitazione, ansia, deliri, disturbi dello stato di coscienza;
- Riduzione della memoria, riduzione delle normali funzioni intellettive (del tutto transitorio e reversibile);
- Rallentamento psicomotorio, ideativo e della verbalizzazione;
- Angoscia, accompagnata da abuso di sostanze stupefacenti e alcool, che spesso assumono lo scopo di “automedicazioni” volte a lenire il dolore psicologico;
- Autolesionismo, incremento di pensieri o atti suicidari.
I più recenti dati statistici dicono che il suicidio è ormai la seconda causa di morte tra i 15 e i 19 anni, con una percentuale triplicata negli ultimi 30 anni.
Spetta soprattutto ai genitori cogliere i primi segnali del malessere depressivo. Il campanello d’allarme si deve accendere quando l’adolescente manifesta cambiamenti improvvisi.
Tipi di depressione
Le depressioni non sono tutte uguali. Se ne distinguno varie tipologie in base al decorso e alla sintomatologia:
- Depressione maggiore: viene indicato un disturbo caratterizzato da sintomi depressivi di una certa gravità che durano per un certo periodo di tempo. E’ opportuno sottolineare che questo tipo di depressione è scarsamente influenzato dagli eventi esterni sia positivi che negativi.
- Distimia: un paziente affetto da distimia presenta dei sintomi depressivi sostanzialmente analoghi a quelli della Depressione Maggiore ma meno gravi, più persistenti nel tempo e con carattere di maggiore variabilità. Questa forma di depressione risente spesso degli eventi esterni.
- Depressioni unipolari: caratterizzano quei pazienti che, nella loro vita, hanno avuto vari episodi solo di tipo depressivo.
- Depressioni bipolari: si trovano in quei casi dove il decorso del disturbo è stato caratterizzato da episodi sia depressivi che di eccitamento maniacale.
Terapia e trattamento della depressione nell’adolescenza
La depressione è una malattia curabile, ma può peggiorare se non viene trattata. Ci sono tre tipi principali di trattamento: medici, psicologici e sociali. La sua gestione comporta spesso una combinazione di cure.
- Terapia farmacologica: è necessaria quando i sintomi raggiungono una gravità tale da interferire nella vita affettiva, sociale e scolastica dell’adolescente, quando ne viene compromessa la crescita o quando manifesta tentativi suicidari. Importante è ricordare che la terapia cura i sintomi, non le cause del malessere. Nella depressione si è notata una riduzione di alcuni tipi di neurotrasmettitori, quali serotonina, noradrenalina e dopamina. Gli antidepressivi agiscono nel ripristinare il loro normale funzionamento e con una cura adeguata si possono riscontrare miglioramenti nella salute del paziente dopo 15-20 giorni, la malattia può regredire dopo 2-4 mesi.
- Psicoterapia: utile quando viene diagnosticato un disturbo più lieve, o in combinazione con i farmaci.
- Interventi sociali: sono forme di trattamento molto importanti ed includono attività sociali, le strategie di rilassamento, un costante e leggero esercizio fisico.
Chiedere aiuto
Da amico o familiare puoi fare molto per aiutare il tuo caro che soffre di depressione. Puoi accompagnarlo dal medico e supportarne il trattamento, puoi stargli vicino e ascoltare quello che dice. La tua presenza è fondamentale, puoi alleviare la sua sofferenza e avere un quadro più chiaro della situazione in merito ai suoi pensieri.
Se invece sei tu ad avere bisogno di aiuto, oltre a richiedere l’intervento di un professionista, ci sono delle cose che puoi fare per migliorare il tuo umore:
- Tracciare i tuoi pensieri. Ti aiuterà a sfogare le tue emozioni e a prenderne consapevolezza;
- Praticare il rilassamento;
- Evitare l’alcool;
- Rimanere attivo;
- Prenderti del tempo per fare le cose che ti piacciono;
- Parlare con qualcuno di cui ti fidi;
- Riposare in maniera adeguata.
Contro lo stigma sociale della depressione nella giovinezza
Chi soffre di depressione di tutto avrebbe bisogno tranne che del pregiudizio che su di essa grava. Da debellare è la condanna sociale, l’indurre nell’adolescente il senso di colpa e vergogna, il pensare che questo disturbo non abbia rimedio. Questo significa negare la dignità di malattia alle malattie mentali, ridurle a un problema di cattiva volontà, mentre nella depressione la prima capacità che viene annullata è la volontà stessa. Non bisogna costringere chi soffre a reagire, semplicemente perché non può. Riguardo ai giovani, la loro età porta a considerarli sempre sani. Questo inibisce il loro poter chiedere aiuto, anche per paura di essere giudicati come perdenti o bullizzati dai coetanei. L’accettazione e la consapevolezza sono la prima cura, l’ignoranza e la paura impediscono di affrontare i problemi. Il contrario dello stigma è la conoscenza.