I dispositivi elettronici sono dannosi per la salute dei bambini?
I risultati del rapporto di sorveglianza ISS per i bambini tra 0 e 2 anni
Nel 2013 è stato dato avvio al nuovo sistema di Sorveglianza promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
In particolare, il focus di questo studio riguarda la salute dei bambini da 0 a 2 anni, i quali sono stati oggetto di indagini e sondaggi in famiglia per capire come la realtà del mondo di oggi e lo stile di vita che adottiamo possa incidere sullo sviluppo di un bambino in età infantile e neonatale.
I risultati dello studio condotto nel 2022 hanno evidenziato un fattore comune in molti dei soggetti su cui è stato condotto l’esperimento: oltre la metà dei bambini viene esposta all’uso di dispositivi elettronici fin dai primi mesi dello sviluppo cognitivo.
Il rapporto di sorveglianza ISS 2022
Nel suo decennale, il rapporto di sorveglianza per i bambini 0-2 anni promosso dal Ministero della Salute si è rilevato molto significativo. Il 23 marzo 2023, durante il convegno, è stato rilevato che più della metà dei soggetti è esposta a dispositivi elettronici di varia natura già dopo i 10 mesi di vita. È proprio in questo periodo vitale che inizia lo sviluppo cognitivo più importante: secondo Jean Piaget, intorno agli 0-2 anni avviene lo sviluppo dello stadio senso-motorio, grazie al quale il bambino inizia a percepire gli oggetti, a coordinarsi e a ricordare le azioni che compiono.
Ecco perché diventa fondamentale sottolineare come l’interferenza e la visione del mondo data dai dispositivi elettronici siano fattori incisivi sullo sviluppo di un bambino, non solo da un punto di vista fisico ma anche cognitivo.
Il convegno ha messo in evidenza i seguenti tre temi:
- Le azioni a partire dai risultati della Sorveglianza
- La genitorialità responsiva e lo sviluppo del bambino: ruolo della famiglia, dei servizi, della comunità
- Investire nella prima infanzia: le strategie nazionali e i risultati della Sorveglianza
Le indagini del rapporto
La raccolta dei dati è iniziata il 20 giugno 2022 e si è conclusa a fine ottobre. Il numero di madri coinvolte è stato di 35.550 e si è rilevato un tasso di partecipazione molto alto. I dati sono stati raccolti presso i centri vaccinali delle Regioni che hanno aderito (Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), i quali hanno reso disponibile un questionario in forma anonima da far compilare alle mamme durante l’attesa. Oltre ai dati raccolti sull’uso delle tecnologie, gli altri fattori presi in considerazione per questo studio sono:
- l’assunzione di acido folico per la prevenzione di malattie congenite
- alcol e fumo in gravidanza e in allattamento
- allattamento materno
- posizione corretta in culla, per evitare la sindrome della morte improvvisa in culla (SIDS)
- vaccini
- lettura precoce al bambino, fin dai primi mesi di vita
- Sicurezza in casa
- sicurezza in auto, utilizzando dispositivi di protezione per il trasporto
Tecnologie e sviluppo cognitivo tra 0 e 2 anni
Fin dalla prima edizione, lo scopo di questo progetto è quello di sensibilizzare le famiglie tramite materiale informativo oltre a quello di raccogliere informazioni circa le abitudini familiari. L’idea era quella di lavorare sulla riduzione delle disuguaglianze dei contesti regionali, informando i genitori sui comportamenti corretti da adottare nei confronti dei propri figli. Il progetto è riuscito ampiamente, evidenziando alcuni fattori importanti come ad esempio la relazione tra l’uso delle tecnologie e la riduzione del sonno, la perdita della qualità e della concentrazione profonda e la lentezza nello sviluppo del pensiero critico.
A questo proposito, durante il convegno, il dott. Giorgio Tamburlini ha evidenziato nella sua presentazione come sia importante:
- l’utilizzo di app educative, per permettere l’uso dei dispositivi elettronici in modo costruttivo
- far conoscere al bambino altre attività ludiche divertenti, per permettergli di valutare altre alternative
- condividere, guardando insieme lo schermo e dando spiegazioni là dove un contenuto può non essere compreso bene
- dare il buon esempio nell’ambito familiare
- favorire la lettura profonda condivisa
In conclusione, ciò che è emerso dal rapporto – e che è stato ampiamente dibattuto durante il convegno – è il fatto che i dispositivi elettronici sono dannosi per la salute dei bambini se lasciati gestire in autonomia da loro senza attenzione alle modalità d’uso o al controllo che ne fanno. Tolgono tempo alla relazione con gli altri, lo isolano dal mondo circostante, permettendo di conoscere un mondo filtrato e con un giudizio già preciso. L’aspetto critico scompare, senza lasciar modo al bambino di scoprire le cose con i suoi occhi.