Come addomesticare un gatto selvatico
Hai deciso di portare a casa un gatto selvatico e non sai come comportarti perché ha paura ed è diffidente? Ecco cosa devi sapere per iniziare, invece, una piacevole convivenza
Le vie dei gatti sono infinite. Non sai mai come la loro strada potrebbe incrociare la tua. Il modo più semplice è, ovviamente, un’adozione: consapevole e organizzata. Il gattino arriva nella nuova casa e prende il via una convivenza di reciproca soddisfazione. Tuttavia, potrebbe capitare anche di doversi occupare – per piacere o per necessità – di un gatto selvatico, poco avvezzo alla vita domestica, abituato alla libertà e molto diffidente nei confronti degli uomini.
Addomesticare un gatto selvatico è un’impresa difficile tuttavia non impossibile: come fare per conquistare la sua fiducia e insegnargli la vita con gli umani? Ecco qualche dritta.
Gatto selvatico: come portarlo a casa?
Può succedere che il gatto selvatico entri in maniera repentina nella tua vita perché è in una situazione di pericolo, è ferito, e tu vuoi metterlo al sicuro, decidendo poi di tenerlo permanentemente in casa ed iniziare, quindi, un percorso di “addomesticamento”. Oppure è solo un trovatello, ti sei affezionato e vuoi toglierlo dalla strada. O, ancora, hai trovato un cucciolo orfano di mamma e devi badare alla sua crescita.
Qualunque sia la casistica, la prima cosa da fare è riuscire a prenderlo. Se messo alle strette (lui non sa che stai cercando di aiutarlo), il gatto tira fuori tutto il felino che c’è in lui, diventando particolarmente aggressivo e pericoloso. Se la situazione è emergenziale e hai necessità di intervenire con urgenza le armi a tua disposizione sono guanti da giardiniere e trasportino. I guanti ti proteggeranno da eventuali graffi e morsi (oltre al dolore, c’è il pericolo di infezione della ferita), il trasportino per trasferirlo una volta catturato.
Il gatto va preso per il lembo di pelo che ha tra le scapole (la famosa collottola) con gesti decisi ma delicati, cercando di trasferirgli tutta la calma e la tranquillità di cui sei capace. Probabilmente sarà necessario più di un tentativo, purtroppo la diffidenza dei gatti è proverbiale. Se, diversamente, il gatto non è in pericolo, per prenderlo c’è bisogno di mettere in pratica una serie di azioni preliminari che necessitano di tempo.
Osserva il gatto nel suo ambiente, prima da lontano mantenendo un atteggiamento vago, poi sempre più da vicino. L’obiettivo è far sì che il gatto capisca che non vuoi fargli del male: accucciarsi, parlandogli con calma e dolcezza senza fissarlo ma socchiudendo ripetutamente gli occhi sono i primi passi per conquistare la sua fiducia. Il passo successivo per consolidare questi primi approcci è aiutarsi con del cibo: alcuni gatti potrebbero rimanere comunque sospettosi ed è per questo che, anche in questo caso, l’avvicinamento deve essere graduale.
Cosa fare una volta a casa?
Se hai portato a casa un gatto selvatico, devi subito allestire uno spazio ad hoc tutto per lui, uno spazio tranquillo, riparato e lontano da persone o altri animali di casa. Ti serviranno ciotole per cibo e acqua dove potrà andare a mangiare e a bere quando si sentirà più calmo, la lettiera per i bisogni (consiglio: usa terriccio organico al posto della tradizionale sabbia, un gatto selvatico è abituato a quello, in natura) e una cuccia. Assicurati di aver chiuso porte e finestre perché il suo istinto potrebbe portarlo a fuggire e usa, almeno inizialmente, luci soffuse.
È una sensazione del tutto normale: ci sta che sia spaventato o, comunque, spaesato. Se si nasconde, non forzarlo ad uscire e se soffia (per autodifesa) non avvicinarlo. Da solo, e con i suoi tempi, imparerà ad esplorare il nuovo territorio. Non interferire.
L’addomesticamento dovrebbe avvenire in casa ma se proprio vedi che la sua diffidenza non cala con il passare dei giorni, nutrilo all’aperto, ogni giorno alla stessa ora: inizierà a confidare nel fatto che gli darai da mangiare e, di conseguenza, a fidarsi.
Gatto selvatico: come addestrarlo?
Sia che il gatto sia più propenso alla vita domestica sia che, al contrario, faccia molta più fatica ad abituarsi alla nuova realtà casalinga, la tattica da seguire è essenzialmente una: pazienza, costanza, cibo e niente forzature. Il gatto selvatico va saputo conquistare nel totale rispetto della sua natura libera ed indipendente.
Ad esempio, passa del tempo con lui senza provare a toccarlo, possibilmente alla stessa ora per creare una piacevole abitudine: mentre svolgi le pratiche quotidiane di pulizia dei suoi spazi parlagli, senza però fissarlo perché potrebbe percepirlo come atteggiamento di sfida. Man mano che si sente più a suo agio in tua presenza, prova a sederti sempre più vicino a lui evitando, comunque, il contatto diretto.
Deve essere il gatto a stabilire il primo contatto: lascia a lui l’iniziativa. Per capire se il vostro rapporto sta prendendo una piega positiva o se, al contrario, è ancora allo stadio iniziale osserva il linguaggio del suo corpo: se scatta, soffia o abbassa all’indietro le orecchie la meta è assai lontana mentre se sta calmo anche quando ti avvicini potrebbe essere il segnale che è pronto a farsi toccare. E tuttavia, anche questo decisivo step ha bisogno di preparazione. Inizialmente, metti la mano sul pavimento (palmo in giù) e lascia che il micio la esplori, la annusi e capisca che tu non rappresenti una minaccia. Se ti sembra pronto, accarezzalo brevemente e continua ad osservare il linguaggio del corpo: se è teso, muove la coda e abbassa le orecchie è bene lasciarlo in pace e ritentare un nuovo approccio la prossima volta. D’altronde, ti avevamo avvertito che ci vuole molta pazienza!
Come capire se un gatto si può addomesticare?
Tutti i gatti selvatici possono diventare gatti domestici? Purtroppo non è detto. Diversi i fattori di cui tenere di conto: l’età del micio, prima di tutto. Se è cucciolo, le probabilità di successo saranno sicuramente più alte ma se è già adulto e quindi abituato al randagismo da più tempo, l’impresa risulterà più ardua. Un gatto, poi, può essere considerato completamente selvatico se non ha mai avuto contatti umani, semi-selvatico invece se li ha avuti o indotti allo stato selvatico perché abbandonati. Ovviamente, quelli rientranti nella prima categoria saranno i più difficile da convertire ad una vita di condivisione con un umano.
Per concludere
Poiché addomesticare un gatto, oltre a richiedere tempo e costanza, non dà alcuna garanzia di successo, pondera bene la tua scelta: addomestica un gatto solo se sei sicuro di tenerlo. Un gatto selvatico, infatti, di solito si affeziona solo a chi lo ha addomesticato: il suo amore ti ripagherà di tutto l’impegno.