Cosa fare se il gatto ha la rogna?

Impariamo a riconoscere i sintomi e capire come curare questa malattia della pelle

gatto rogna

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    A cosa è dovuta la rogna? Il colpevole da cercare è un acaro, un parassita che si annida sul pelo e scatena la sensazione di prurito che porta il gatto a grattarsi in tutti i modi, fino, alcune volte, a causare lesioni sulla pelle.

    Si tratta di una malattia facilmente trasmissibile se non si sta attenti, dato che si diffonde per contatto, tant’è che il rischio di diffusione del parassita è maggiore tra i gatti che vivono in grandi gruppi, o prevalentemente in strada, dove è più probabile che ci siano animali già portatori della malattia. La soluzione è prestare attenzione alla cura del proprio animale.

    I tipi di acari più comuni sono tre:

    • Cheyletiella blakei. Molto diffuso nelle cucciolate, tra i giovani gatti che possono trasmetterlo anche agli esseri umani, sui quali si manifesta come semplice dermatite e generalmente si risolve da sola 
    • Demodex cati. Colpisce più facilmente i gatti già malati, con forme di leucemia, ed è fortunatamente poco comune
    • Notoedris cati. Tipico dei grandi gruppi di felini e può essere trasmesso anche per via indiretta attraverso le larve del parassita. 

    Esiste, inoltre, una quarta forma della malattia, la rogna rossa o demodectica il cui acaro si annida nei bulbi piliferi della pelliccia, fa cadere il pelo creando così delle aree più o meno grandi e arrossate.

    Sintomi della rogna

    • Perdita di pelo
    • Secchezza della pelle
    • Gonfiore cutaneo
    • Pelle squamosa

    Sono queste le prime manifestazioni della rogna che possono essere intercettate da chi ha un gatto.

    Come conseguenza a questi primi sintomi, il gatto ammalato può adottare dei comportamenti anomali indotti dalla sensazione di prurito, come graffiarsi freneticamente in un punto del corpo o apparire irrequieto.

    Generalmente gli acari che causano la rogna si annidano nelle aree attorno alle orecchie e al muso del gatto, per poi allargarsi progressivamente al resto del corpo.

    Le manifestazioni cutanee della malattia arrivano dopo circa una settimana dal momento in cui il parassita è arrivato sul pelo e peggiorano con il passare del tempo.

    Se, ad esempio, la malattia attacca in prima battuta all’interno di un orecchio, se non curata potrebbe arrivare a causare otiti o sanguinamento, perché le larve degli acari arrivano a scavare molto dentro la carne.

    Cosa fare se il gatto ha la rogna?  

    Prima di tutto, dobbiamo essere bravi a capire se il nostro gatto ha effettivamente la rogna. Esce spesso di casa? Si gratta con una frequenza maggiore del normale? Iniziate a notare delle piccole crosticine attorno al muso? Se la risposta a una di queste domande è sì, bisogna essere attenti.

    Nel caso in cui sia un gatto avventuroso, e noi non volessimo giustamente limitarlo, dobbiamo puntare sulla prevenzione

    • teniamo d’occhio le abitudini igieniche del gatto, laviamo e disinfettiamo spesso la cuccia, le coperte e tutto quello con cui si interfaccia;
    • con l’aiuto di apposite pipette o prodotti sanitari specifici, applichiamo regolarmente un antiparassitario sul pelo del gatto, il veterinario saprà indicare il migliore in base all’età e al peso;
    • se la paura di infezione rimane, possiamo optare per un vaccino antiparassitario, può essere somministrato via iniezione.

    Nel caso in cui, invece, notiamo che il nostro gatto si gratta con una frequenza maggiore del solito oppure ci accorgiamo direttamente della comparsa di possibili sintomi della rogna, tra i quali le piccole crosticine sul muso, dobbiamo attivarci per trovare la cura migliore. Il primo step, in questo senso, è capire quale degli acari che portano la malattia ha infettato il nostro felino. Servono delle analisi specifiche, che possono essere fatte solo dai veterinari.

    Una volta identificato il tipo di acaro, e quindi la relativa forma di dermatite da trattare, potremo iniziare il trattamento più giusto:

    • farmaci topici come creme o unguenti antiparassitari;
    • utilizzo di uno shampoo antinfiammatorio;
    • preparati tipici a base di zolfo colloidale, selamectina o moxidectina, tre elementi che non sono tossici per i gatti.

    In seconda battuta, potrebbe essere utile somministrare un antibiotico per la cura di infezioni secondarie e per risanare il sistema immunitario.

    Sulla scabbia sarcoptica

    Un ultimo avviso. La scabbia sarcoptica, un tipo di rogna che può attaccare su tutte le parti del corpo indifferentemente, è facilmente trasmissibile anche all’essere umano che sta a contatto con il gatto se questo non viene lavato e curato a dovere.

    Attenzione, quindi, a osservare la comparsa dei sintomi e intercettare in tempo la comparsa della rogna: se presa sul nascere non creerà grandi problemi, se presa troppo tardi potrebbe aver causato danni irreversibili.

    Fonti

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