L’ansia del coniglio: le manifestazioni

Come capire se un coniglio è stressato? Analizziamo i sintomi e le possibili soluzioni per calmare i piccoli roditori.

L’ansia è un fenomeno comune in tutte le specie animali (umani compresi!), ed è fondamentale capire come riconoscerla e combatterla per ogni specie vivente. Ciò vale dunque anche per i conigli: i piccoli roditori sono spesso soggetti a forme ansiogene che sfociano in stress perenne, che vanno prese in tempo per evitare loro sofferenze di vario tipo.

Capiamo assieme che cos’è l’ansia del coniglio, come individuarla e come arrivare con alcune accortezze a donare di nuovo pace e serenità al nostro amico a quattro zampe.

Cos’è l’ansia del coniglio?

Definiamo innanzitutto di cosa stiamo parlando. L’ansia del coniglio è un insieme di reazioni interconnesse di tipo anatomico, fisiologico, immunologico e comportamentale che conducono l’animale ad essere stressato.

Il coniglio reagisce attivando queste risposte a qualsiasi cambiamento esterno che influenzi il suo equilibrio fisico o il suo benessere mentale e fisico.

Come si riconoscono queste reazioni e come si possono calmare? Indaghiamo.

Quali sono le manifestazioni dell’ansia del coniglio?

Le manifestazioni dell’ansia nei conigli possono essere di varia natura. Possiamo captare principalmente quattro fattori di riconoscimento: il comportamento, la salute, l’ambiente e l’alimentazione.

Il comportamento

Dal punto di vista del comportamento, un coniglio stressato può mostrare segnali visibili nell’atteggiamento che lo rendono più schivo, come

  • la ridotta contrazione del naso: un coniglio felice muove spesso il naso perché lo aiuta a migliorare la respirazione, regola la temperatura corporea e permette di rilassarsi. Se non lo fa da molto tempo, è turbato da qualcosa;
  • la posizione accovacciata, indice visibile di tensione;
  • le orecchie appiattite, un carattere che manifesta uno stato di disturbo interiore;
  • le pupille dilatate, un sintomo simile alla paura;
  • la poca attenzione all’igiene del mantello e la tendenza a lasciare escrementi in giro in maniera dispettosa;
  • una postura rigida, al contrario dell’abituale saltellìo o della corsetta in giro per curiosare;
  • una tendenza a rosicchiare nervosamente ciò che lo circonda, o battere energicamente le zampe posteriori sul pavimento come segno di allarme.

Al contrario, un coniglio rilassato si distende in maniera soddisfatta, contratta il naso più spesso, mantiene le orecchie erette e le zampe estese e si muove spesso saltellando o correndo.

La salute

Dal punto di vista della salute, spesso l’ansia del coniglio è legata ad alcune patologie fisiche. Ad esempio, una gastroenterite da clostridi è una delle cause più comuni di stress in questi roditori: questa malattia ha sintomi ben riconoscibili come la perdita di appetito, il rigonfiamento dell’addome e l’innalzamento del pH intestinale, che se non trattato velocemente può portare al decesso per asfissia. Captare i segnali di ansia aiuta dunque anche a salvare la vita del coniglio.

Può rientrare nell’ambito della salute anche il naturale sviluppo sessuale: infatti, i conigli tra i 3 e i 6 mesi sono soggetti ad un tale sconvolgimento ormonale da accumulare molto stress. In questi casi si raccomanda la sterilizzazione tempestiva, stando però attenti a non effettuarla troppo in anticipo – il che comporterebbe un’altra forma di stress, più persistente.

L’ambiente

I fattori ambientali incidono molto sullo stato psicofisico del coniglio. L’elevata densità, il caldo secco, il freddo umido, e la presenza di infestanti come insetti, ratti o topi nell’ambiente circostante possono aumentare l’ansia nei conigli fino a renderli perennemente stressati. Inoltre, gli spazi ristretti sono deleteri per la sua mobilità e comportano molta tensione: costringere un coniglio a rimanere in gabbia è una forma di violenza psicologica notevole per l’animale.

Dal punto di vista ambientale a livello più esteso, per alcuni conigli sono fonte di stress anche le coccole continue da parte di bambini e adulti. Non tutti gli animali sono uguali, e bisogna assecondare anche l’inclinazione di ognuno a desiderare e accettare maggiori o minori attenzioni.

L’alimentazione

Anche l’alimentazione incide sull’ansia. Prestare attenzione a non commettere errori alimentari come l’eccesso di carboidrati semplici o la carenza di fibre sono piccole accortezze per far sì che il coniglio non abbia problemi di digestione e al contempo non si stressi inutilmente.

Cosa accade al coniglio quando è stressato?

Il coniglio soffre lo stress anche a livello di squilibrio fisico. In condizioni di rilassamento un esemplare produce naturalmente sostanze come l’acetilcolina, il cortisolo, l’adrenalina e la noradrenalina per regolare la funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio.

Tuttavia, in situazioni di stress queste sostanze accelerano il battito cardiaco, aumentano la pressione sanguigna e stimolano la respirazione, per fornire al coniglio l’energia che dovrebbe essere necessaria per la fuga, ma che esprime paralizzandosi. Un’eccessiva liberazione di catecolamine può in questi contesti arrivare all’estrema conseguenza e causare un arresto cardiaco, se la situazione non viene stabilizzata in tempo.

Come posso alleviare l’ansia del coniglio?

Analizzati i sintomi, capiamo come aiutare il nostro amico animale a non accumulare stress.

Per alleviare l’ansia del coniglio, è importante curare ogni aspetto ambientale, a partire dall’habitat di vita sicuro e stimolante, da mantenere adeguatamente pulito e igienizzato.

La nutrizione del coniglio deve essere controllata ma costante, con libero accesso a cibo e acqua di buona qualità ed evitando errori alimentari.

Infine, a prescindere dallo stress che può accumulare, è fondamentale mantenere un controllo sui trattamenti terapeutici del coniglio per non incappare in infezioni o malattie: come già detto, in alcune fasi della vita del coniglio basterà la sterilizzazione a calmarne l’agitazione. In tutti i casi si raccomanda di effettuare un check-up veterinario a cadenza regolare per prendersi cura dell’animale domestico al meglio.