Stress da San Valentino
Tutto deve essere perfetto: i regali, la serata, l’atmosfera. Se anche per le coppie può essere stressante, come se la vivono i single e chi non ha una relazione tradizionale?
Nemmeno il tempo di togliere l’albero di Natale che negozi, bar e ristoranti si riempiono di cuori e decorazioni che fanno rischiare un attacco glicemico ai più cinici o a chi sente, in questo giorno più che mai, di non avere ciò che desidererebbe e meriterebbe: l’amore. Ebbene sì, non si può star tranquilli nemmeno quando pensiamo di esserci ormai lasciati alle spalle l’ansia natalizia che all’orizzonte già si vede San Valentino; la festa degli innamorati può infatti far emergere di nuovo un senso di inadeguatezza e causare vero e proprio stress.
Perché si festeggia San Valentino?
Oggi San Valentino è una ricorrenza celebrata in tutto il mondo, e la sua diffusione è dovuta soprattutto all’abile uso che ne ha fatto il marketing: ovunque, per chi lo festeggia ma anche per chi sceglie di non festeggiarlo, San Valentino richiama nel migliore dei casi cioccolatini e cene romantiche, nel peggiore dimessi peluche a cuore. Ma a cosa deve la sua origine San Valentino? Nonostante la declinazione attuale ne faccia un’ennesima occasione per il consumismo, le origini di San Valentino possono essere individuate nei Lupercalia romani; diffusi già dal IV secolo a.C., erano celebrazioni pagane dedicate al dio Luperco, protettore della fertilità. Con l’avvento del cristianesimo vennero giudicate amorali e messe al bando, fino alla definitiva interruzione per volere di Papa Gelasio nel 496 d.C. Sembra sia stato proprio lui a spostare le celebrazioni dal 15 febbraio (quando cadevano i Lupercalia) al giorno precedente, il 14, intitolato a San Valentino. Ma chi era San Valentino? Esistono più santi con questo nome, e molte leggende legate alle loro gesta; una prima ipotesi è che il protettore degli innamorati sia un vescovo romano nato nel 176 d.C. e morto proprio il 14 febbraio del 273 d.C., originario di Terni. Cosa avrebbe fatto però per diventare protettore degli innamorati? Secondo alcune fonti, da prigioniero, si sarebbe innamorato della figlia di un custode e le avrebbe ridonato la vista; per altri il titolo sarebbe dovuto all’aver celebrato l’unione fra un pagano e una cristiana, gesto che gli sarebbe valsa la decapitazione. Quale che sia la sua origine, San Valentino fa ormai parte della cultura occidentale, nella quale ha assunto un’accezione romantica; questa deriva dall’interpretazione medievale, e il primo riferimento letterario lo troviamo nel poema di Geoffrey Chaucer Parlamento degli uccelli, composto nel 1415 in occasione delle nozze di Riccardo II con Anna di Boemia: San Valentino viene infatti associato a Cupido, il dio greco dell’amore.
Chi festeggia San Valentino?
Nonostante un’indagine dell’Associazione Europea attacchi di panico del 2014 abbia rilevato che per il 50% delle persone San Valentino è una ricorrenza stressante, e i dati più recenti lo confermino, in molti lo festeggeranno comunque. Un sondaggio IPSOS del 2022, che ha coinvolto 28 Paesi, aveva lo scopo di analizzare in quanti e come celebreranno la festa dell’amore: se in USA San Valentino sarà festeggiato dal 74% delle persone, in Italia “solo” dal 56%; sono soprattutto i giovani a celebrare questa ricorrenza, spesso con aspettative eccessive. Fra gli italiani che lo festeggiano, il 71% degli uomini lo ritiene stressante; viene da chiedersi se non sia perché il 78% delle donne si aspetta qualcosa per l’occasione. Almeno, questo secondo i dati raccolti da Gleeden (un sito di incontri extraconiugali) nel 2012. Questo apre a tutta una serie di questioni che indicano come San Valentino, nell’accezione occidentale e canonica, non sia affatto una festa inclusiva: coppie non tradizionali, amanti, persone sole potrebbero non riconoscersi e sentirsi messe alle strette da tutto questo tripudio di cuori. E forse anche molte coppie tradizionali, che magari non condividono questo modo un po’ sdolcinato di vivere i sentimenti, o che si trovano in momenti di crisi con i propri partner. La pressione di rendere la serata perfetta e quella di non essere aderente ai canoni più diffusi possono rendere questo giorno e quelli che lo precedono spiacevoli per molti; resta ancora chi, però, crede all’amore delle favole o vuole approfittarne per dedicare del tempo alla persona amata.
Come si festeggia San Valentino
Nel nostro immaginario a San Valentino corrispondono una cena romantica, magari dei fiori, un piccolo regalo come dei cioccolatini, o qualcosa di più impegnativo come accessori e gioielli. I dati di IPSOS confermano questo cliché: nei 28 Paesi presi in considerazione, il 34% delle persone regalerà cioccolata o caramelle, il 28% fiori, il 20% profumi, il 16% gioielli o vestiti. Non solo, ma sempre secondo l’Associazione Europea attacchi di panico, è proprio la ricerca del regalo a stressare di più, soprattutto i giovani; fra le persone più mature è invece la difficoltà nel creare un’atmosfera romantica a rendere la festa meno piacevole. Altro elemento spesso presente nel giorno di San Valentino è un biglietto con frasi d’amore: questa usanza è ricollegabile alle Valentine, missive che si scambiavano gli innamorati, soprattutto nella tradizione anglosassone; la prima sarebbe quella che Carlo d’Orléans avrebbe scritto alla moglie, ormai prigioniero nella Torre di Londra dopo la sconfitta in battaglia nel 1415. Non in tutto il mondo, però, le tradizioni sono le stesse: in Germania e Austria, ad esempio, è tradizione regalare un maialino (oggi ovviamente finto), simbolo di fortuna e di buon auspicio; in Galles si regalano invece cucchiai di legno. Alcuni paesi, pur festeggiando una ricorrenza legata all’amore, non festeggiano strettamente San Valentino: in Catalogna si festeggia San Jordi il 23 aprile, in Brasile invece Sant’Antonio, protettore dei matrimoni, il 12 giugno.
Chi non festeggia San Valentino?
Nel tempo, da festa simbolica che richiama l’amore, San Valentino ha iniziato ad essere sempre più una ricorrenza consumistica, e lo stress legato ai regali o a cosa fare durante questa serata ne sono la conferma. Molte persone oggi non festeggiano San Valentino perché considerata fuori moda, troppo commerciale o non appartenente alle proprie tradizioni (rispettivamente 10%, 47% e 37%, dati IPSOS). Da una parte ci sono quindi persone che scelgono di vivere il giorno di San Valentino come un giorno normale, per i più svariati motivi, che potrebbero anche essere legati a problemi di coppia; questo può provocare ancora più stress, per un’aspettativa sociale legata all’apparenza: essere, almeno per quel giorno, la coppia perfetta delle pubblicità. Dall’altra ci sono invece tutte quelle persone che si trovano sole e vivono questa condizione come un limite alla loro felicità; un giorno dedicato alle persone innamorate, per chi vorrebbe esserlo o non è ricambiato, può far percepire ancora di più lo scarto fra il sé ideale e quello reale. Come fare quindi per sopravvivere a San Valentino, per tutti quelli che vorrebbero schiacciare i cuoricini come si schiacciano le mosche?
Come sopravvivere a San Valentino
Anche San Valentino, ormai, non è un solo giorno, ma si estende a quelli precedenti nelle vetrine dei negozi, a volte dividendosi lo spazio con il Carnevale. Chi sente di doverlo festeggiare o lo vuole festeggiare, nelle settimane precedenti è stressato dalla ricerca degli ingredienti perfetti per una serata romantica, chi non vuole restare solo è stressato dalla ricerca di un’anima gemella last minute e chi non è ricambiato si rassegna. In fondo il valore di San Valentino è simbolico, e non sentirsi a proprio agio con questo “romanticismo calendarizzato” non è così strano. Non prendere troppo sul serio questa ricorrenza e sentirsi liberi di saltarla a piè pari, senza per questo considerarci da meno degli altri, potrebbe aiutare a superarla con serenità: che una festa nata per celebrare l’amore causi stress è un ossimoro in piena regola. Può essere certo un momento di condivisione con il partner, e non per forza eccezionale o memorabile: cogliere l’occasione per passare del tempo insieme ha senz’altro più valore di qualsiasi regalo materiale, ma, per chi ne ha voglia, potrebbe essere anche divertente approfittarne per provare qualcosa di diverso, ad esempio sperimentando con il partner dei sex toys. Infine, se San Valentino rischia di farci sentire ancora più soli, smaniare e fare di tutto per non esserlo potrebbe non essere la strategia vincente, e anzi potrebbe regalarci ancora più delusione. San Valentino è la festa dell’amore, e in alcuni paesi è interpretato in senso più ampio del solo amore romantico: perché quindi non pensarla come un’occasione per coltivare l’amore anche per se stessi?