Aumento di peso: è davvero colpa della tiroide?
È opinione diffusa che esista uno stretto rapporto tra disfunzioni tiroidee e obesità: e se non fosse proprio così?
La tiroide è spesso tirata in causa quando c’è qualcosa nel nostro organismo che non funziona come dovrebbe. Problemi di insonnia o di tachicardia? Infertilità? Stress? Potrebbe essere ipo o ipertiroidismo. Ma è soprattutto quando si parla di peso – aumento o perdita, difficoltà di dimagrimento – che il (mal)funzionamento della tiroide è messo sotto accusa. Ma esiste davvero una correlazione tra i due fenomeni? Se sì, quale? Ve lo spieghiamo in questo articolo.
Tiroide: cos’è e come funziona
Partiamo dall’inizio, ovvero dallo spiegare cosa sia la tiroide. Dalla forma che ricorda una farfalla – con le due “ali” ai lati delle laringe (i cosiddetti lobi della tiroide) e la parte centrale che le congiunge chiamata istmo – la tiroide è una ghiandola endocrina, ovvero che ha la funzione di produrre e immettere nell’organismo sostanze particolari, gli ormoni. Gli ormoni tiroidei (tiroxina T4 e triiodiotironina T3) regolano, fra le altre cose, il battito cardiaco, la temperatura corporea e soprattutto il metabolismo, ovvero quel sistema con cui l’organismo utilizza e consuma le sostanze nutritive. La produzione di questi ormoni, però, avviene solo se la tiroide è a sua volta stimolata dal TSH, ormone tireostimolante prodotto e rilasciato dall’ipofisi, una ghiandola posta nelle parti più profonde del cervello. Elemento portante della struttura degli ormoni tiroidei è la presenza di alcuni atomi di iodio che ne garantiscono la corretta attività. Se, però, la tiroide non funziona come dovrebbe si parla di ipertiroidismo, laddove si registri un aumento degli ormoni o, al contrario, ipotiroidismo quando si produce un numero basso di ormoni: in entrambi i casi, si possono verificare disturbi importanti. La tiroide è, purtroppo, interessata anche da patologie tumorali: si parla, in questo caso, di gozzo (aumento di volume della tiroide) che può essere diffuso o nodulare. Fortunatamente, però, il 90% dei noduli tiroidei è benigno.
Ipertiroidismo: sintomi e cause
Abbiamo detto che l’ipertiroidismo è la condizione in cui la tiroide mette in circolo una quantità eccessiva di ormoni. Interessa più le donne che gli uomini e provoca conseguenze principalmente sul metabolismo, con improvvisa perdita di peso, alterazioni del battito cardiaco, sudorazioni e nervosismo, ovvero i sintomi più evidenti del malfunzionamento stesso della tiroide, insieme ad un aumento improvviso di appetito, aritmia o palpitazioni, ansia, irregolarità mestruali, disturbi intestinali, stanchezza e debolezza muscolare, disturbi del sonno, assottigliamento della pelle e capelli fragili. Se associata al morbo di Graves, l’ipertiroidismo può comportare complicanza oculari (si parlerà, in questo caso, di oftalmopatia di Graves). Quali sono le cause? La più comune è la presenza del morbo di Graves appena citato, malattia autoimmune che induce la tiroide a produrre troppi ormoni tiroidei. Altri fattori che concorrono all’ipertiroidismo possono essere infiammazioni della ghiandola, noduli, assunzione eccessiva di integratori di iodio, assunzione di amiodarone (farmaco utilizzato per controllare le alterazioni del battito cardiaco), tumore follicolare della tiroide. A patto che sia trattato nel modo opportuno, si riesce a convivere serenamente con questo disturbo.
Ipotiroidismo: sintomi e cause
La ridotta produzione e attività degli ormoni tiroidei dà origine all’ipotiroidismo che comporta rallentamento di molti processi fisiologici dell’organismo. Diverse sono le cause di questa malattia: si va dalla più comune, ovvero la tiroidite cronica autoimmune o di Hashimoto (il sistema immunitario aggredisce le cellule tiroidee riducendo progressivamente la loro capacità di produzione degli ormoni), a quelle più specifiche quali l’asportazione totale o parziale della tiroide, radioterapie alla regione del collo, fino all’utilizzo di farmaci tireotossici e patologie congenite (ovvero, presenti dalla nascita). Tra i sintomi più frequenti si annotano stanchezza e debolezza muscolare, intolleranza al freddo, sonnolenza e depressione, abbassamento della voce e modesto aumento di peso.
Perché si pensa che l’obesità sia colpa della tiroide?
È assai frequente sentir attribuire un peso eccessivo genericamente a qualche disfunzione ormonale o, in particolare, a problemi alla tiroide. Questo malinteso – che, oltre a generare confusione, ha anche dato origine, in passato, a cure scorrette e pericolose – nasce dal fatto che gli ormoni tiroidei influenzano in maniera rilevante il metabolismo energetico, ovvero quello che alimenta tutte le funzioni dell’organismo anche a riposo e durante il sonno e che, a sua volta, esercita importanti influenze sul peso corporeo.
Tiroide e variazioni di peso: qual è il rapporto?
Esiste, indubbiamente, un rapporto tra tiroide e peso. Esiste, però, anche un bel “ma” sulla questione. Se l’ipertiroidismo si può accompagnare a un dimagrimento legato a una perdita di tessuto adiposo e/o di massa muscolare è altresì vero che questa non è una regola universale: può succedere, come no. Anzi, potrebbe anche succedere il contrario e quindi verificarsi, nel paziente, un lieve aumento ponderale, almeno nelle fasi iniziali della malattia. In caso, invece, di ipotiroidismo, l’aumento di peso è legato alla gravità della condizione. Qualora si registri aumento della massa grassa e, in particolar modo, di ritenzione idrica (che comporta un conseguente aumento del peso), sono comunque situazioni transitorie non particolarmente rilevanti, considerato che regrediscono dopo l’introduzione della terapia sostitutiva. Quindi, per sintetizzare: la tiroide non è responsabile dell’obesità. Vari studi hanno dimostrato che meno del 5% dei casi di obesità è causato da problemi alla tiroide.