Le sclerosanti per i capillari
Sono efficaci contro gli inestetismi dovuti ai vasi sanguigni? Scopriamo insieme il funzionamento, le indicazioni e le precauzioni necessarie.
Per sclerosanti, o scleroterapia, si intende un trattamento volto all’eliminazione delle teleangectasie. Ovvero? Sono dilatazioni dei piccoli vasi sanguigni superficiali, che li porta ad essere visibili sulla pelle. In parole povere, sono quelle volgarmente chiamate vene varicose (varici), se di colore blu; se il tema è rosso, allora i vasi coinvolti sono arteriole o capillari.
In cosa consistono le sclerosanti?
È una terapia volta a curare questi inestetismi cutanei, di cui solitamente le donne sono più soggette, soprattutto nelle gambe e con l’avanzare dell’età.
Si praticano delle iniezioni con aghi molto sottili (per ridurre il fastidio) per raggiungere i vasi esposti, dove viene iniettata una soluzione che provoca, in maniera controllata, l’infiammazione e la chiusura del vaso (flebite chimica). Questa soluzione, detta appunto “sclerosante”, è formata da un farmaco: di solito viene usato Atossisclerol (a base di Lauromacrogol 400), disponibile in varie concentrazioni; in alternativa è sotto forma di mousse o microschiuma, che assicura un contatto più intimo con il vaso.
Per ottenerne il riassorbimento, sono necessarie più iniezioni sullo stesso vaso e quindi più sedute, con numero variabile in base all’estensione e quantità dei vasi esposti (solitamente 8-10). Ogni seduta dura in media una trentina di minuti.
La scleroterapia ha effetti collaterali?
La terapia è ben tollerata: non è dolorosa e non si rende necessaria anestesia per procedere con le iniezioni. Ovviamente la soglia del dolore varia da persona a persona, ma di solito si avverte un leggero prurito o bruciore nel sito d’iniezione. Fastidi che sono destinati a sparire già al termine della terapia o nei giorni immediatamente seguenti.
Sempre nei giorni successivi, si possono formare dei piccoli arrossamenti ed ematomi nella sede delle punture, dovute alla procedura, ma che scompaiono in poco tempo senza bisogno di particolari terapie.
In alcuni casi si possono avere delle “macchie” cutanee, dovute alla variazione di pigmentazione (iperpigmentazione): per normalizzarsi o regredire possono richiedere alcuni mesi, ma non è certa la scomparsa.
Un’altra complicazione è la comparsa di capillari molto fini nella sede trattata, fenomeno chiamato “matting”: in questo caso si può intervenire con altre iniezioni, oppure trattare con laser.
Formazione di coaguli nelle vene, infiammazioni, reazioni allergiche al prodotto sclerosante sono eventi rari, ma possono produrre lesioni cutanee di piccole dimensioni. Anche questi eventi vengono trattati immediatamente.
Pre e post terapia
Innanzitutto, è raccomandabile effettuare il trattamento sclerosante durante il periodo invernale, perché bisogna assolutamente evitare l’esposizione al sole durante il trattamento e nelle settimane successive, che potrebbe determinare la comparsa delle macchie da iperpigmentazione (difficilmente reversibili). Sarebbe anche indicato un esame dei vasi sanguigni negli arti inferiori (ecocolordoppler venoso), per escludere la presenza di eventuali patologie.
Inoltre, 2 settimane prima è necessario sospendere l’assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico o Vitamina E, che hanno effetti anticoagulanti.
Nelle 24 ore precedenti, astenersi dall’applicazione di creme nella zona interessata o dalla depilazione dell’area.
Al termine della seduta nella sede trattata vengono applicati dei piccoli batuffoli di cotone e dei cerotti che, dopo qualche ora dalla terapia, possono essere rimossi. Nei giorni successivi al trattamento, viene applicata una calza elastica o un bendaggio. La calza elastica (a media compressione) ha lo scopo di ridurre sia il dolore che la formazione di ematomi e di indurimenti venosi eccessivi. Verrà anche consigliato di applicare, nella zone trattate, un gel con azione antiossidante/antinfiammatoria.
Altri piccoli accorgimenti, per massimizzare il risultato, possono essere:
- evitare bagni caldi, saune, o qualsiasi fonte di calore;
- evitare la diretta esposizione alla luce solare;
- evitare sport a carico degli arti inferiori (jogging, pesi, aerobica, etc.);
- evitare di rimanere a lungo in piedi o seduti;
- è consigliabile camminare.
Controindicazioni delle sclerosanti
L’indicazione al trattamento deve essere valutata caso per caso: la terapia sclerosante è controindicata assolutamente durante la gravidanza e l’allattamento. Anche in presenza di patologie tiroidee e allergie note, ma non solo:
- parziale o totale impossibilità di deambulazione;
- tromboflebite superficiale (nell’ultimo anno);
- trombosi venosa profonda (nell’ultimo anno);
- diabete e diabete mellito;
- malattie renali;
- epatite acuta o cirrosi epatica;
- febbre;
- asma;
- miocardite ed endocardite,
- tumori
I risultati
Per apprezzare i benefici della terapia bisogna attendere qualche settimana, dopo la terza/quarta seduta, in quanto bisogna lasciare al farmaco il tempo di agire (anche un paio di mesi, per i trattamenti che interessano i vasi più grandi).
La scleroterapia può ridurre notevolmente i capillari visibili e le vene varicose, migliorando l’aspetto degli arti inferiori. Consente, quindi, di eliminare dei fastidiosi inestetismi, ma NON può far sparire tutte le varicosità delle gambe. Purtroppo le varici, piccole o grandi che siano, possono ripresentarsi, essendo la patologia venosa evolutiva e con tendenza al peggioramento. Il trattamento richiede inoltre una diligente e costante collaborazione del paziente, al fine di ottimizzare i risultati e scongiurare gli eventi avversi.