Epatite: conosciamola meglio con Epac

In occasione dell'ultima Giornata Mondiale contro l’Epatite (28 luglio), promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul peso dell'epatite virale e incoraggiare alla prevenzione e diagnosi, noi di A Good Magazine abbiamo deciso di dar voce a Epac, l’associazione conosciuta in tutta Italia che si occupa di sostenere e informare i cittadini sulla malattia!

Intervista asscociazione epatite

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    Il 28 luglio di ogni anno è la Giornata Mondiale contro l’Epatite.
    Il WHD – World Hepatitis Day è promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul peso dell’epatite virale e incoraggiare alla prevenzione e diagnosi.
    In occasione dell’ultima edizione passata, noi di A Good Magazine abbiamo deciso di dar voce a Epac, l’associazione conosciuta in tutta Italia che si occupa di sostenere e informare sul problema dell’epatite, attraverso le parole del vice presidente Massimiliano Conforti.

    Partiamo dalle basi: cos’è l’epatite?

    L’epatite C è un virus che danneggia il fegato, in alcune occasioni può causare anche altre malattie verso altri organi, si chiamano malattie extraepatiche.

    2. Quali sono i sintomi dell’Epatite? Quali sono i segnali di allarme?

    Nel passato, ma anche oggi, è stato definito sempre un killer silenzioso, che non dà sintomi tali da poter far ricondurre una persona a un’infezione da epatite C. Solo in occasione rare di epatite acuta (durante la fase del contagio), si può riscontrare l’ittero o stanchezza marcata. Campanelli di allarme quindi quasi zero, in alcuni casi la persona che ha contratto l’epatite si ritrova ad avere delle transaminasi più alte o altri valori fuori dal normale, sintomi o scompensi in fase avanzata della malattia, quando si ha una cirrosi o un tumore al fegato (Leggi anche: Le dieci buone abitudini che aiutano a prevenire i tumori).

    3. Come si cura l’epatite?

    Da circa sette anni si cura esclusivamente con delle compresse, terapia della durata di 8 o 12 settimane, con pochi, se non nulli effetti collaterali, a cui tutti possono accedere gratuitamente, in quanto in Italia i farmaci sono dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale e si guarisce quasi al 100%. Una rivoluzione rispetto al passato.

    4. Chi è a rischio di contrarre l’epatite?

    Oggi giorno chi fa uso di stupefacenti per via endovenosa o condivide strumenti contaminati dal sangue, chi si sottopone a tatuaggi o piercing in ambienti dove non non sono rispettati gli standard di sterilizzazione adeguati. La maggior parte dei contagi arriva dal passato prima degli anni ‘90, dove era il sangue non era controllato, la sterilizzazione non era a uno standard odierno e si usavano ancora le siringhe di vetro.

    5. Arriviamo all’associazione Epac: come e quando nasce?

    EpaC nasce nel 1999 dalla volontà di Ivan Gardini, l’attuale presidente, con l’aiuto di alcuni medici e pazienti che allora collaboravano. EpaC Onlus è nata perché non c’erano informazioni utili per i pazienti e internet era ancora in via di espansione. Gardini pensò di creare prima un Comitato e poi l’Associazione nel 2004.

    6. Di cosa di occupa Epac? Quali sono i progetti in corso?

    EpaC si occupa sempre di dare supporto e informazione ai pazienti affetti da epatite C e altre patologie del fegato.
    Negli anni ha cercato di mettere a disposizione la sua esperienza e il suo service a tutti i pazienti e familiari che hanno nel tempo cercato informazioni sulle malattie del fegato e che vogliono capirne di più.
    Epac serve anche come punto di confronto e condivisione: paziente e famiglie possono trovare un gruppo di persone con cui condividere la propria esperienza.
    Attualmente abbiamo in corso un progetto di informazione e di comunicazione sui social network che riguarda l’epatite C, un progetto di informazione sulla trombocitopenia (danno correlato da malattia del fegato), un progetto di informazione sulla cirrosi epatica, sul tumore del fegato e stiamo lavorando a uno sulla colangite biliare primitiva. In piedi rimangono sempre i progetti cardine di assistenza e counselling con il nostro numero verde o esperti che rispondono on line.

    7. Quali sono gli obiettivi futuri dell’associazione?

    Lavorare fianco a fianco con medici ed istituzioni per vedere realizzata la campagna di screening sull’epatite C visto i fondi stanziati dal Governo. Il Covid ha rallentato un po’ tutto e ci auguriamo che si recuperi del tempo prezioso e si parta al più presto. Uno screening gratuito per la fascia di popolazione nata dal 1969 al 1989.

    8. Cosa possiamo fare per aiutare Epac?

    Chiunque può sostenere la nostra organizzazione e le attività istituzionali, strutturare i progetti in corso o da realizzare. Può farlo con il proprio 5 per mille al momento della dichiarazione dei redditi, basta inserire il nostro codice fiscale 97375600158 nella casella delle associazioni di volontariato e apporre la propria firma.

    9. In occasione della giornata mondiale contro l’Epatite, Epac ha in programma qualche evento?

    Parteciperemo a una diretta instagram con la community di Friendz dalle 18.00 e saremo come ogni anno disponibile a chiarire le idee sull’infezione a chiunque voglia rivolgersi al nostro numero verde 800 031 657 dalle 9.00 alle 17.00 o attraverso il nostro portale www.epac.it

    Leggi anche: ‘La cultura della prevenzione come stile di vita’

     

    Fonti

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