Visita Optometrica: come funziona?
Cosa misura l’optometrista e perché questo tipo di visita è così importante nella cura della salute visiva.
Secondo l’ultimo rapporto ISTAT sulle condizioni della salute della vista in Italia, se si sommano le limitazioni visive moderate e quelle gravi, ne soffre il 18,6% della popolazione.
La percentuale però sale al 33,8% tra gli over 65 e al 41,9% tra gli over 75.
I dati italiani sono in linea con la media europea, ma c’è ancora poca prevenzione per la salute degli occhi. Ecco perché è importante fare una visita approfondita della vista.
Tra le varie tipologie di esami della vista, uno sottovaluto è la visita optometrica, che è importante per il controllo annuale di chi già porta gli occhiali, ma soprattutto per chi crede di non avere problemi di vista evidenti.
L’importanza di effettuare controlli visivi periodici infatti non si limita a correggere difetti come miopia o astigmatismo. Serve anche a identificare segnali di condizioni più gravi, come il glaucoma, che potrebbero non manifestare sintomi fino a quando non sono in uno stadio avanzato.
Ci sono però ancora molti dubbi sull’utilita di queste visite e, in particolare, sulla tipologia di specialista da contattare. Soprattutto quando si parla della distinzione tra oculista e optometrista. Andiamo allora a comprendere in cosa consiste una visita optometrica, in cosa si differenzia da una visita oculistica e perché è così importante per la nostra salute visiva.
Cos’è e a cosa serve la visita optometrica?
La visita optometrica è un esame della vista condotto da un optometrista, cioè un professionista specializzato nella valutazione della salute degli occhi. L’obiettivo della visita è correggere i difetti visivi prescrivendo l’eventuale utilizzo di occhiali o lenti a contatto.
La visita optometrica infatti inizia solitamente con una fase di anamnesi, dove l’optometrista raccoglie informazioni sulle condizioni di salute generale del paziente e sui suoi problemi visivi, passati e presenti. Seguirà poi una serie di test visivi, più o meno specifici, che serviranno al professionista per valutare la salute generale degli occhi. Li approfondiremo più nel dettaglio nei prossimi paragrafi.
Gli esami effettuati dall’optometrista sono fondamentali, come anticipato nelle righe precedenti, anche per individuare precocemente eventuali patologie più serie che potrebbero richiedere un intervento medico.
Fino ad ora ti sembrerà di aver letto la descrizione di una comune visita oculistica. In realtà ci sono alcune differenze tra visita oculistica e optometrica, e anche tra i due specialisti che le conducono. Facciamo un po’ di chiarezza nel prossimo paragrafo.
Principali differenze tra visita oculistica e visita optometrica
La differenza principale tra visita oculistica e visita optometrica risiede nelle qualifiche dei professionisti che le eseguono e nelle finalità specifiche dell’esame.
L’oculista infatti è un medico specializzato, che si concentra sul trattamento medico delle malattie degli occhi ed è anche qualificato per eseguire interventi chirurgici, trattare malattie oculari complesse come il glaucoma, le cataratte, o le malattie della retina.
L’optometrista invece non è sempre un medico, ma un professionista specializzato nella correzione dei difetti della vista e nella prevenzione.
Insomma, si tratta in entrambi i casi di figure essenziali, che giocano un ruolo complementare nella cura della salute visiva, ma che hanno competenze e responsabilità diverse.
Per fare ancora più chiarezza, andiamo a vedere come si svolge una visita optometrica nel dettaglio.
Visita optometrica: come si svolge e prezzo
La visita optometrica è un esame molto dettagliato che può richiedere diverse tipologie di valutazioni da parte dello specialista. Ecco perché, a seconda delle tipologie di esami effettuati, anche il prezzo della visita optometrica può variare e oscillare tra i 30 e i 100 euro.
Quindi, come si svolge una visita optometrica? Ecco i principali test che avvengono durante l’esame:
Valutazione oggettiva e soggettiva in decimi
In questo caso l’optometrista misura la vista del paziente sia da vicino che da lontano, per determinare la chiarezza visiva in decimi, utilizzando una tabella ottica standard.
Ma cosa significa valutazione soggettiva e oggettiva in decimi?
Durante la valutazione soggettiva, il paziente indicherà con quale chiarezza riesce a leggere le lettere o i simboli indicati. Mentre nella valutazione oggettiva l’optometrista utilizza strumenti specifici senza la necessità di un intervento diretto del paziente, per osservare la salute interna dell’occhio, come la retina e il nervo ottico.
Valutazione optometrica degli errori di refrazione
In questa fase l’optometrista esegue dei test specifici per identificare e quantificare eventuali errori di refrazione, cioè per capire come la luce viene deviata quando entra nell’occhio del paziente. Lo specialista usa un dispositivo chiamato “refrattometro”, che emette un fascio di luce nell’occhio del paziente e misura come viene riflesso indietro dalla retina. In questo modo, è in grado di capire se ci sono difetti come miopia, ipermetropia o astigmatismo.
Verifica dell’equilibrio binoculare e motilità oculare
Un esame importante per capire come gli occhi lavorano insieme. In questo caso l’optometrista eseguirà dei test per assicurarsi che ci siano coordinazione e allineamento corretti tra i due occhi. Inoltre, potrà anche valutare il movimento dell’occhio per rilevare eventuali limitazioni.
Test dei 21 punti
Si tratta di un testo suddiviso in tante piccole valutazioni che servono ad osservare diversi aspetti della funzione visiva. Tra questi, la percezione dei colori, la sensibilità al contrasto e la capacità di focalizzazione. Si chiama “test dei 21 punti” perché ogni punto del test fornisce informazioni importanti per avere poi una diagnosi accurata e proporre una correzione della vista ottimale.
Consigli finali
Dopo aver analizzato gli occhi del paziente, l’optometrista raccoglierà tutti i dati e sarà in grado di consigliare la migliore correzione visiva tramite occhiali, lenti a contatto o lenti indicate solo per attività specifiche come la lettura o l’uso del computer.
Inoltre in questa fase l’optometrista potrà dare anche consigli utili su come mantenere nel tempo una salute visiva ottimale. Potrà ad esempio suggerire delle pratiche di igiene dell’occhio quotidiane o la gestione del tempo di esposizione alla luce degli schermi.
Se poi lo riterrà necessario, l’optometrista potrà sempre raccomandare una visita specialistica presso un oculista.
Ecco perché effettuare una visita optometrica regolarmente è importante per la salute dell’occhio. Perché aiuta il paziente nella prevenzione: per preservare la propria vista e quindi la sua qualità di vita complessiva. Per questo è consigliabile sottoporsi a una visita optometrica almeno una volta l’anno, per prendersi cura della propria salute visiva e, soprattutto, per individuare eventuali patologie dell’occhio nel loro stadio iniziale, rimandando poi a un consulto con uno specialista oculista.