Come difendersi dal caldo con Parkinson e Alzheimer
Le ultime estati sono state caratterizzate da ondate di caldo anomalo, e questa che stiamo vivendo non fa eccezione. Condizioni di caldo estremo possono causare fastidi e disagi, più pericolosi nelle persone affette da malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson o di Alzheimer
Estati sempre più calde
L’estate di quest’anno sta mettendo tutti a dura prova per le ondate di caldo tropicale che non accennano a fermarsi. Se da un lato siamo sempre più abituati a fenomeni atmosferici di questo tipo, dall’altro è sempre più chiaro che sono queste le conseguenze del cambiamento climatico con le quali dovremo convivere.
Ogni estate gli esperti interpellati ripetono le regole basilari che valgono per tutti:
- bere molto
- mangiare frutta e verdura di stagione, ricche di acqua e vitamine
- non uscire nelle ore più calde
I bambini, le persone fragili e gli anziani devono porre ancora più attenzione alla propria salute in questo periodo dell’anno, amato da tutti per la maggiore libertà, ma anche insidioso per molti.
Specialmente in caso di condizioni specifiche, come possono essere le malattie neurodegenerative, è doveroso essere più prudenti. Per questo la Società Italiana di Neurologia (SIN) si è rivolta ai pazienti direttamente interessati e ai loro caregiver, cioè le persone che se ne prendono cura, con una serie di accorgimenti da prendere nei casi di due specifiche malattie neurodegenerative: il morbo di Alzheimer e di Parkinson.
Il morbo di Alzheimer
La malattia di Alzheimer è una patologia neurologica degenerativa, cioè che peggiora con il tempo. In Italia ne sono affette circa un milione di persone, mentre nel mondo colpisce 40 milioni di persone. Si presenta inizialmente con perdita di memoria e altre disfunzionalità intellettive e cognitive e rappresenta il 50-80% dei casi di demenza.
Nonostante sia fisiologico un cambiamento del nostro cervello e delle sue funzioni, che possono deteriorarsi con l’età, il morbo di Alzheimer non ha niente a che vedere con l’invecchiamento, ma è una vera e propria patologia per la quale esistono solo terapie e farmaci sperimentali.
Esordisce intaccando la parte del cervello deputata all’apprendimento, per questo uno dei primi sintomi è la difficoltà a ricordare informazioni apprese recentemente. Con l’aggravarsi della malattia si aggiungono anche stati confusionali, incontinenza emotiva, vagabondaggio, deliri.
Il caldo e l’Alzheimer
In un quadro del genere si capisce bene quanto possa essere complesso prendersi cura di una persona malata di Alzheimer. In più, il caldo accentua alcuni sintomi e si può rivelare particolarmente pericoloso per le persone affette da questa patologia.
In particolare possiamo riscontrare:
- affaticamento
- difficoltà di concentrazione
- alterazioni del sonno
- peggioramento delle funzioni cognitive
- percezione alterata della temperatura: nei malati di Alzheimer la termoregolazione, cioè la capacità del corpo di mantenere la temperatura pressoché costante, spesso non funziona correttamente. I soggetti possono quindi non rendersi conto della reale temperatura esterna, rischiando di mettersi in situazioni di pericolo
Consigli per affrontare il caldo con l’Alzheimer
Se tutelarsi dalle temperature eccessive giova a tutti, nei casi di persone che convivono con malattie particolarmente invalidanti come l’Alzheimer è ancora più importante.
A fronte dei sintomi che si presentano in caso di caldo eccessivo, in particolar modo la percezione alterata della temperatura, è consigliato:
- mantenere gli ambienti freschi, con una temperatura e un’umidità quanto più possibile costanti
- utilizzare abiti leggeri e freschi, in materiali naturali come il lino e il cotone
- fare delle passeggiate nelle ore più fresche, ad esempio a fine giornata
Il morbo di Parkinson
La malattia di Parkinson prende il nome dal farmacista e chirurgo inglese che, nel XIX secolo, ne descrisse i sintomi: James Parkinson. La prima testimonianza di sintomi compatibili con questa malattia è però antecedente, in uno scritto di medicina indiana risalente circa al 5000 a.C.
Come il morbo di Alzheimer, il Parkinson è una malattia neurologica degenerativa, per la quale ad oggi non esiste una cura risolutiva, ma terapie che possono rallentare il peggioramento dei sintomi.
In questo caso sono coinvolte delle strutture nella parte profonda del cervello, responsabili anche dei movimenti. Infatti i primi sintomi del Parkinson sono:
- tremore, anche a riposo
- rigidità
- bradicinesia, ovvero difficoltà e lentezza nell’eseguire i movimenti
Nelle fasi più avanzate si riscontrano anche:
- difficoltà nel camminare
- difficoltà nel deglutire
- eccessiva salivazione
- postura curva
- cambiamenti nella voce, che diventa più flebile o monotona
Il caldo e il Parkinson
Se, come abbiamo già detto, le condizioni climatiche che si verificano sempre più spesso e sempre più a lungo sono debilitanti per tutti, per chi è affetto da questa particolare malattia neurodegenerativa sono ancora più impattanti.
Bisognerà quindi prestare attenzione all’insorgere di:
- debolezza
- irritabilità
- sonno alterato
- stato di inattività
Consigli per affrontare il caldo con il Parkinson
Per dare sollievo alle persone affette da questa condizione possiamo prendere dei piccoli accorgimenti che li tutelano e daranno loro un po’ di sollievo:
- non cedere all’inattività: il Parkinson è una patologia che colpisce i centri neurologici del movimento, quindi la fisioterapia è una parte importante delle cure. Anche se con il caldo muoversi è meno piacevole, si raccomanda comunque di:
- fare una breve sessione di attività fisica (basteranno 20 minuti) la mattina presto, quando le temperature sono ancora sopportabili
- fare un bagno in piscina laddove se ne ha la possibilità
- approfittare dell’estate per iniziare un ciclo di fisioterapia in acqua, dai numerosi benefici, non solo rinfrescanti
- utilizzare deambulatori o bastoncini da trekking per spostarsi in sicurezza, nonostante la rigidità muscolare che sopraggiunge con l’avanzare della malattia e la maggiore debolezza dovuta al caldo
Attenzione all’idratazione!
Bere, bere, bere e ancora bere è un consiglio passepartout valido per ogni stagione, ma vale la pena sottolineare ancora una volta come una corretta idratazione sia fondamentale in estate, soprattutto per le persone affette dal morbo di Alzheimer o di Parkinson.
Questo, come gli altri consigli della Società Italiana di Neurologia, è un semplice accorgimento che i soggetti affetti da queste malattie e anche chi se ne prende cura possono mettere in atto.
È sicuramente molto importante, infatti, avere, nei confronti di queste persone, più soggette alle ondate di calore, una particolare attenzione, per permettere anche a loro di vivere l’estate con quanta più serenità possibile.