Bambini e sicurezza in auto: dai social la formazione per proteggerli
L’azienda italiana SicurBaby aiuta genitori e non solo a scegliere i prodotti per la prima infanzia più sicuri
Sul mercato esistono indubbiamente varie tipologie di seggiolino per auto, ma quali tra queste sono le più sicure? E soprattutto: quali sono gli errori da non fare quando si utilizzano? Ne abbiamo parlato con Massimo Gualti, fondatore dell’azienda italiana SicurBaby, formatore esperto di prodotti di prima infanzia, nonché il primo italiano ad avere una certificazione internazionale sui dispositivi di sicurezza in auto.
L’idea di SicurBaby nasce quando Massimo Gualti decide di aprire una pagina social per divulgare tutte le sue conoscenze sulla sicurezza in campo infantile, per aiutare i genitori che richiedono consulenze e necessitano di consigli tecnici da parte di un esperto di questo settore. Ma se inizialmente, nella mente di Gualti, il progetto aveva una scadenza, nella realtà non è stato così. Infatti i follower della sua pagina Facebook ed Instagram hanno cominciato ad aumentare esponenzialmente, ogni post è diventato un modo, per i genitori, di confrontarsi con un esperto su un tema fondamentale quando si è responsabili non solo della propria vita, ma anche di quella del proprio figlio: la sicurezza. Questo tema, nel settore dei prodotti per la prima infanzia, racchiude moltissimi sottotemi: non si parla infatti solo della sicurezza per il seggiolino dell’auto, ma anche di quella di prodotti come il passeggino, il seggiolone per la pappa, la culla.
Viaggiare in auto con i bambini: come farlo in sicurezza
Sulla pagina, spicca in particolare un tema, sul quale le persone si informano: quello della sicurezza del bambino in auto. Sono moltissimi infatti i post e anche i video-spiegazione che illustrano tutte le buone regole per mettere in sicurezza il proprio bambino quando si è in viaggio. Non solo puntando alla scelta del seggiolino giusto, ma anche osservando alcune regole molto importanti per evitare che un bambino subisca danni in caso di eventuale incidente. Infatti quando ci si trova a sistemare il proprio bambino sul seggiolino in auto gli errori possono essere diversi:
- Posizionare il bambino con la giacca quando siede nel seggiolino o nell’ovetto: o meglio, tutto quello che crea uno spessore maggiore di un centimetro tra la pelle del bambino e le cinture deve essere eliminato;
- Girare il bambino fronte-strada troppo presto: il senso contrario di marcia (ICM) è la soluzione migliore in assoluto per la sicurezza del bambino. Infatti, in caso di collisione, la testa è “frenata” insieme al resto del corpo, e non fa carico su di esso e in particolare sul collo;
- Il pube del bambino non è a ridosso dello spartigambe del seggiolino: se c’è troppo spazio fra lo spartigambe e il corpo del bambino, in caso di sinistro, il movimento provocato dalla collisione potrebbe creare danni. Per questo motivo il pube deve essere perfettamente a contatto con lo spartigambe e non creare gioco con il seggiolino;
- Cinture non aderenti al corpo e “pinch test”: per lo stesso motivo dello spartigambe anche le cinture devono essere aderenti al corpo del bambino. Per assicurarti di questo puoi eseguire quello che Gualti e i tecnici del settore chiamano “pinch test” ovvero “test del pizzicotto”. Se pizzicando le cinture con due dita non riesci ad afferrarle allora significa che sono posizionate correttamente;
- Testa non all’interno dell’asse di protezione: i seggiolini hanno specifici sedili con testiera protettiva per fare in modo che la testa non si muova e non venga strattonato il collo in caso di sinistro. Se posizionato male, il bambino non avrà la testa e il collo all’interno dell’asse di protezione e questo lo esporrà ad un alto rischio per la sua salute.
ICM: perchè è così importante posizionare il seggiolino in senso contrario di marcia?
Come spiega Gualti, dal nuovo sondaggio di Folksam, una delle più grandi compagnie assicurative in Svezia, è emerso come il 98% dei bambini da 0 a 3 anni, di questa regione, viaggi su un seggiolino in senso contrario di marcia. Per l’Italia invece la situazione è molto diversa: anche se abbiamo la stessa normativa della Svezia in ambito di sicurezza stradale, già sotto i 12 mesi molti italiani fanno viaggiare i bambini in direzione del senso di marcia. I dati SicurBaby in questo senso sono allarmanti:
“In Italia il 41% dei bambini sotto i 12 mesi viaggia in direzione a senso di marcia. In Svezia il 98% dei bambini sotto ai due anni invece viaggia in direzione opposta al senso di marcia. Gli ultimi dati pubblicati da ANAS addirittura ci dicono che il 49% dei genitori italiani non utilizza nemmeno il seggiolino in auto. Inoltre dei seggiolini che vengono utilizzati uno su due è utilizzato male”.
Il rischio che un bambino subisca ferite gravi o addirittura perda la vita è cinque volte maggiore quando un seggiolino è rivolto in avanti e non in senso contrario di marcia. Questo anche e soprattutto a causa della proporzione della testa. Più il bambino è piccolo e più la sua testa sarà grande rispetto al proprio corpo e al proprio collo. Viaggiando con il seggiolino in senso di marcia il carico è molto elevato in caso di urto frontale, la testa subisce uno slancio in avanti molto forte e l’unica cosa che può trattenerla è, appunto, il collo.
Formazione e informazione: dai social ai percorsi formativi di SicurBaby
Abbiamo chiesto quindi a Gualti qual è la modalità con cui SicurBaby fa formazione sul tema sicurezza.
“SicurBaby svolge due tipi di corsi di formazione che trattano la sicurezza a 360°: sicurezza in auto, a passeggio, sul seggiolone pappa, in culla. Tutto quello che riguarda quindi i prodotti di prima infanzia. Il primo corso è per i genitori, dove affrontiamo temi più incentrati su come scegliere un buon prodotto o come scegliere un seggiolone in base ai percentili e al carattere del bimbo, ad esempio. Poi svolgiamo anche corsi di formazione per professionisti, ai quali partecipano spesso ostetriche, medici, pediatri/e, che vengono appositamente per arricchire le proprie conoscenze con qualche dettaglio tecnico in più sulla sicurezza”.
La divulgazione sulla sicurezza infantile è molto gradita fuori dall’Italia, tanto che, su 4mila consulenze svolte da SicurBaby negli ultimi due anni, il 7% è stato fatto all’estero. Viene spontaneo allora chiedersi “ Ma perché così tanto successo? All’estero ci saranno comunque aziende che fanno qualcosa di simile a SicurBaby”:
“All’estero troviamo molti enti indipendenti che testano seggiolini, come ADAC, che svolgono crush test, chiamati più semplicemente lanci, ma non hanno consulenti che toccano con mano le esigenze dei genitori tutti i giorni. Qui a Sicur Baby, già da due anni, collaboriamo con una psicologa del comportamento infantile, per studiare e capire cosa fa piangere il bimbo all’interno del seggiolino. Ad esempio: un bimbo curioso ha bisogno di un poggiatesta poco profondo, così che possa avere uno sguardo fuori dal finestrino e trovare intrattenimento. Nelle nostre consulenze facciamo sempre un’analisi fisica, caratteriale e comportamentale del bambino, un’analisi del veicolo e una delle esigenze del genitore. Dietro SicurBaby abbiamo non solo i tecnici, che sono due, ma abbiamo anche un’esperta posturale e una psicologa che ci aiutano ogni giorno a migliorare l’esperienza del bambino in viaggio. Quindi SicurBaby si propone di aiutare il genitore, non nella ricerca del miglior seggiolino sul mercato, ma nella ricerca del miglior seggiolino per il proprio bambino”.
Il motto di Sicur Baby è “La sicurezza è una figata”. “From duty to beauty” ci dice Gualti, questo il motto di SicurBaby e ciò che il creatore di questa azienda spera per il futuro: “Spero di trasformare, grazie all’informazione accurata, quello che il genitore vede come un “dovere” in qualcosa di tendenza e un domani far diventare alla moda anche il tema della sicurezza”.