Seno gonfio e dolorante durante il sesso: ecco le cause
Durante un rapporto sessuale, può capitare di provare dolore: spesso si parla di quello al basso ventre o ai genitali, ma può riguardare anche il seno
Gonfiore al seno accompagnato da dolore e indolenzimento? Capita abbastanza frequentemente e, sebbene siano sensazioni passeggere nella maggior parte dei casi, può risultare utile approfondire la tematica per evitare brutte sorprese.
Mastodinia e mastalgia: cosa sono?
La sensazione di gonfiore e dolore che talvolta colpisce il seno può emergere o accentuarsi proprio durante un rapporto sessuale, anche per la maggior stimolazione dell’organo stesso.
Da un punto di vista medico, questo dolore è chiamato mastodinia o mastalgia, e comprende una serie di sintomi simili fra loro, ma che possono avere cause diverse.
Il dolore al seno può infatti essere mono o bilaterale (se interessa uno o entrambi i seni), può essere intenso e continuo, colpire la parte esterna, superiore o inferiore, ma può anche essere pungente, come una stilettata.
In tutti i casi è questo un sintomo che accende subito un campanello d’allarme nelle donne che lo provano, a qualsiasi età: circa il 60% delle visite specialistiche sono proprio conseguenti a episodi di dolore.
Se è un sintomo da non sottovalutare, e le visite specialistiche sono una routine fondamentale anche senza esservi spinti da un dolore, solo in una piccola percentuale la diagnosi è quella più temuta di cancro al seno.
Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le cause della mastodinia e quali sono gli eventuali rimedi.
Le cause del dolore al seno
Nonostante il dolore al seno, insieme anche a un senso di gonfiore, si possano manifestare o accentuare durante un rapporto sessuale, non ci sono elementi per ritenere le due cose collegate. Di sicuro però la stimolazione dell’organo può aumentare la sensazione di dolore e spingere le donne a cercarne la causa.
In generale, mastodinia e mastalgia indicano un sintomo, quello del dolore al seno, riconducibile a più cause. Si parla quindi di:
- mastodinia ciclica;
- mastodinia non ciclica;
- mastodinia extramammaria.
Di conseguenza, la responsabilità del dolore al seno può essere individuata in:
- variazioni ormonali;
- infiammazioni;
- dolore in strutture anatomiche vicine alla mammella.
Mastodinia ciclica
La mastodinia ciclica interessa di solito le donne più giovani di età. Può comparire già con il menarca, ma di solito l’età media di insorgenza è fra i trenta e i quarant’anni.
Come suggerisce anche il nome, è un dolore legato al ciclo mestruale, in particolare si può verificare:
- durante l’ovulazione, per l’alterato rapporto fra estrogeni e progesterone;
- nella fase premestruale, di solito è più comune in chi presenta anche altri sintomi, come umore altalenante e cefalea.
Se gonfio e dolorante, il seno può presentare dei noduli all’autopalpazione, ed è per questo che spesso viene presa la decisione di sottoporsi a una visita specialistica. Solitamente, però, questi noduli sono del tutto benigni, e il loro ingrossamento è dovuto al fatto che il corpo si prepara per un’eventuale gravidanza.
Mastodinia non ciclica
La mastodinia non ciclica colpisce soprattutto le donne non più in età fertile, e spesso è idiopatica, ovvero non se ne conoscono le cause.
Di solito questo dolore riguarda tutta l’area del seno e la sua origine, quando conosciuta, non è collegata alle variazioni ormonali.
Fra le varie e diversificate cause che possono comportare una mastodinia non ciclica ci sono:
- infiammazione del tessuto mammario (mastite);
- ectasia duttale, ovvero la dilatazione dei dotti lattiferi al di sotto dell’areola;
- lesioni benigne;
- tumori in fase avanzata.
Per quanto riguarda l’ultimo punto, è doveroso sottolineare ancora una volta che le visite di routine sono fondamentali per prevenire e curare in tempo patologie come il carcinoma al seno.
Nel trattare di dolore al seno durante il sesso e in generale al tatto, però, non dobbiamo fare allarmismi: come abbiamo già accennato, solo una piccola percentuale delle visite scaturite da un dolore al seno si risolve con una diagnosi di tumore.
Mastodinia extramammaria
Si tratta in quest’ultimo caso di una falsa mastodinia, in quanto il luogo del dolore è solo di riflesso il seno. Può essere dovuta a:
- sindrome di Tietze, una patologia infiammatoria delle articolazioni, caratterizzata da dolore toracico e alle costole;
- costocondrite, cioè l’infiammazione delle cartilagini costali;
- dolori di origine vertebrale;
- traumi.
Benché ancora abbastanza discusse in ambito medico, altre cause collegabili al dolore al seno sono:
- un alterato equilibrio fra acidi grassi essenziali e saturi, conseguenza di una dieta grassa e poco equilibrata; questo comporterebbe un’ipersensibilità dei recettori mammari;
- l’assunzione di metilxantine (come caffè, tè, cioccolato).
Quando preoccuparsi per il dolore al seno
La maggior parte delle mastalgie si rivela benigna e non preoccupante, anche se può impattare sulla vita quotidiana di chi ne soffre. Nonostante la percentuale di visite conseguenti a un dolore al seno che si traduce in una diagnosi di tumore sia molto bassa, l’ipotesi resta e spaventa chi ci si trova di fronte.
Nessun sintomo o segno fuori dal comune è mai da sottovalutare, e andrà sempre indagato con uno specialista. Fra quelli che possono essere indicati come campanelli di allarme ricordiamo:
- la presenza di un nodulo;
- perdite ematiche;
- retrazione della pelle del capezzolo;
- pelle a buccia d’arancia nell’area del seno;
Diagnosi
Nel caso in cui si provi dolore, si percepisca al tatto un nodulo o si sia in presenza di altri sintomi preoccupanti, gli esami per ricercarne le cause possono essere due:
- mammografia: un esame radiografico con il quale è possibile rilevare anche la presenza di lesioni non ancora percepibili al tatto. È consigliato eseguirla di routine ogni uno/due anni dai quarant’anni in poi e dai trentacinque se ci sono stati molti casi di tumore al seno in famiglia;
- ecografia mammaria: viene effettuata a qualsiasi età, ma nelle donne dopo la menopausa potrebbe non essere necessaria; il progressivo ridursi della ghiandola mammaria rende già la mammografia affidabile.
Se viene riscontrato qualcosa di sospetto, viene fatta un’agobiopsia: si preleva cioè una piccola quantità di tessuto mammario, che successivamente verrà analizzato per rilevare eventuali anomalie dei tessuti. È un piccolo intervento della durata di circa trenta minuti e viene effettuato in anestesia locale.
Rimedi per il dolore al seno
Per quanto il dolore al seno non sia nella gran parte dei casi preoccupante, può avere un impatto nelle donne che lo sperimentano e peggiorare la qualità della loro vita quotidiana.
In alcuni casi possono essere sufficienti alcuni accorgimenti per alleviarlo, come:
- utilizzare biancheria intima adatta al proprio seno, soprattutto durante l’attività sportiva;
- ridurre l’assunzione di metilxantine, quindi tè, caffè, cioccolato e bibite con la cola;
- ridurre i grassi saturi nella propria dieta;
- termoterapia, a caldo o a freddo.
In altre situazioni possono invece essere somministrati dei farmaci:
- analgesici e antinfiammatori se il dolore è conseguenza di un’operazione o se c’è una componente flogistica, quindi un’infiammazione;
- danazolo o tamoxifene: sono due principi attivi inibitori dell’estrogeno e del progesterone, che a volte vengono somministrati ma che hanno spesso pesanti effetti collaterali.
Infine, il dolore al seno può essere legato anche ai contraccettivi orali:
- se ne sono la causa andrà cambiata la posologia o il tipo di farmaco;
- a volte è proprio la loro assunzione che riduce il dolore; probabilmente i benefici sono dovuti a un riequilibrio dei livelli ormonali precedentemente alterati.
Sesso e dolore al seno
A meno che non sia un dolore legato a pratiche di rough sex, il dolore al seno non è quindi collegabile direttamente ai rapporti sessuali.
Come abbiamo più volte detto, però, la stimolazione maggiore rispetto al normale potrebbe portare ad accorgersi di un dolore di solito latente, mentre se il sintomo è già presente potrebbe accentuarlo.
È sicuramente necessario parlarne con il proprio o la propria partner per evitare una situazione dolorosa, e guidarlo o guidarla per un rapporto sessuale sereno.
È al tempo stesso un altro dei momenti per ascoltare il proprio corpo, e, qualora il dolore diventasse una vera e propria preoccupazione, perché associato ad altri sintomi o persistente nel tempo, l’occasione per rivolgersi a uno specialista con il quale indagarne le cause.