Teabagging: una “pausa tè” non proprio convenzionale

Scopriamo insieme in cosa consiste una delle pratiche più curiose del sesso orale

Il teabagging si riferisce alla pratica sessuale mediante la quale l’uomo inserisce il proprio scroto nella bocca del partner sessuale, posizionandosi in piedi o in ginocchio su di esso. Questa pratica è diventata popolare grazie a una serie di film e videogiochi, che hanno aumentato i discorsi intorno a questa. Vediamo di comprendere a fondo in cosa consiste questo atto, perché viene svolto e quali sono i vantaggi e i rischi.

Cos’è il teabagging e in cosa consiste?

Il termine teabagging, che letteralmente si traduce con l’espressione “bustina di tè”, vuole associare l’atto sessuale al gesto di inzuppare una bustina di tè in una tazza di acqua calda.

Negli uomini, lo scroto è una zona altamente sensibile ed è considerata una zona erogena, la cui stimolazione esterna è fortemente connessa all’eccitazione e al piacere sessuale. Per questo, la maggior parte degli uomini gradisce una sua stimolazione attreverso il teabagging o altre partiche appartenenti al sesso orale

In generale, come spiega la Dott.ssa Veronica Cicirelli – psicologa e psicosessuologa – il sesso orale non va confuso banalemente con i preliminari ma, come suggerisce la parola stessa, è sesso a tutti gli effetti e comprende tutte quelle pratiche sessuali che coinvolgono la bocca e la lingua, le quali entrano in contatto con i genitali femminili o maschili. Nel dettaglio, se praticato sui genitali di una donna si chiama cunnilingus, se praticato sui genitali di un uomo si definisce fellatio, se praticato sull’ano viene definito anilingus o rimming. Si tratta di pratiche utili a sciogliersi un po’ e, in alcuni casi, a eliminare l’ansia da prestazione. Infatti, come spiega la Dott.ssa Cicirelli, negli uomini il sesso orale favorisce l’erezione durante un temporaneo deficit erettivo, mentre nelle donne favorisce un rilassamento generale della vulva che diviene maggiormente pronta ad accogliere la penetrazione.

Ma torniamo alla nostra “pausa tè”: a cosa dobbiamo la sua popolarità? Vediamo alcuni film e serie tv che hanno facilitato la diffusione di conoscenza di questa pratica.

Film e serie tv

Come già accennato, la pratica del teabagging è diventata popolare soprattutto grazie alla sua trattazione all’interno di film e serie tv.

Primo tra tutti, ad aver introdotto il termine in ambito cinematografico è stato il regista John Waters, con il film Pecker del 1998. Il film narra le vicende del giovane protagonista Pecker, un diciottenne che segue la propria passione nei confronti della fotografia, fino a renderla un reale lavoro. Tra le vicende del protagonista emerge il termine teabagging, che viene definito come un atto che ha le sue origini all’interno degli strip club gay.

Dopodiché, a introdurre il tema a un’intera generazione di donne è stata Sex and the City, la famosa serie televisiva statunitense che narra le vite sentimentali e sessuali di quattro amiche, indagando anche lo status delle donne nella società e il loro ruolo nella famiglia.

Nel dettaglio, nella sesta stagione, durante un comune brunch tra le protagoniste, Charlotte intraprende una lamentela sulla propensione del suo nuovo marito Harry a lasciare le bustine di tè utilizzate in giro per la cucina. L’amica Samantha scambia, però, lo sfogo con una richiesta di consigli sul sesso sulla pratica del teabagging. L’incomprensione diventa divertente e sfocia in una spiegazione che Samantha fornisce non solo alle amiche presenti a tavola, ma anche a tutto il pubblico delle serie tv. 

Se preferiamo spostarci sul panorama italiano, il termine teabagging è stato affrontato recentemente, in seguito allo scandalo televisivo registrato nel programma di intrattenimento serale “Il Grande Fratello Vip”. Il tutto è avvenuto quando un concorrente ha proposto come “scherzo” di attuare la pratica del teabagging su una giocatrice che si era addormentata con la bocca aperta. Quest’affermazione è costata cara al concorrente, il quale è stato eliminato prontamente dal reality show. Dopo l’accaduto, la discussione sulla pratica sessuale si è fortemente ampliata, prendendo spazio in dibattiti televisivi e piattaforme social.

A vincere è il piacere!

Ma perché, tra le tante pratiche sessuali, si dovrebbe scegliere proprio questa pausa tè non convenzionale?

Il maggior beneficio di questo atto, se attuato con la comune volontà delle parti interessate, risiede indubbiamente nel piacere.

Infatti, il teabagging è una pratica altamente eccitante per chi la riceve. Questa forte eccitazione proviene dal fatto che le labbra e la lingua sono parti molli e umide del nostro corpo, che creano una sensazione molto piacevole al tocco con i genitali (i quali sono pieni di terminazioni nervose e ricettori sensoriali, il che li rende zone altamente sensibili al piacere). Al tempo stesso, come spiega la già citata Dott.ssa Cicirelli, a provare piacere non è solo per chi riceve la pratica ma anche per chi la compie attivamente, per diverse ragioni. In primis, perché anche le labbra e la lingua hanno molte terminazioni nervose e sono molto sensibili. In secondo luogo, vedere il partner che si eccita mentre ci impegniamo a donargli piacere, potrebbe far eccitare anche noi.

Oltre al piacere sessuale, un altro vantaggio della messa in atto del teabagging è la creazione di un alto livello di intimità tra le persone interessate. In alcuni casi viene addirittura preferito al “sesso classico” penetrativo, infatti molte persone che trovano difficoltà e disagi nella penetrazione, trovano invece più emozionante e piacevole il sesso orale. L’intimità aumenta in quanto i genitali entrano in contatto con una parte del corpo, la bocca, che è solitamente utilizzata per altri scopi che ovviamente non coinvolgono lo scopo biologico di procreare. 

L’altro lato della medaglia: l’umiliazione. E se fosse colpa dei videogiochi?

Come accade spesso, anche per il teabagging non tutti la pensano allo stesso modo. Se per qualcuno risulta essere una pratica utile per aumentare l’intimità di coppia, per altri può essere considerata negativa e, per la donna, quasi umiliante.

A parlarne pubblicamente è Jessica Drake una porno star e educatrice sessuale, la quale afferma di non essere un grande fan del termine teabagging. Secondo Drake, si tratta di una pratica legata al fattore di umiliazione, che sembra più “uno scherzo da confraternita” che una pratica sessuale intima. Come spiega l’educatrice sessuale, questo pensiero potrebbe in parte derivare dal fenomeno dei videogiochi. Per capirsi meglio, negli anni ‘90 il teabagging ha iniziato ad essere popolare soprattutto in un videogioco multiplayer nel quale i giocatori sottoponevano a questa pratica il cadavere di un avversario. Infatti, una volta ucciso l’avversario, il giocatore inviava il suo avatar virtuale e lo faceva accovacciare sul corpo del nemico deceduto praticando l’atto di teabagging, che fungeva da mossa di dominazione e umiliazione nei confronti del nemico sconfitto. 

Che questo accadesse senza cattiveria e con ingenuità è indubbio, dato che spesso a giocare erano proprio ragazzini immaturi. Tuttavia in questo caso la pratica è fortemente connessa a valori negativi che potrebbero influenzare la percezione di questa pratica anche nella realtà.

A ciò, va aggiunta la registrazione di casi in cui il teabagging è stato praticato in episodi di bullismo di gruppo, in cui alcuni aggressori tenevano ferma e inginocchiata la vittima per poi svolgere l’atto in segno di intimidazione e violenza, sia sessuale e fisica che mentale. Ovviamente si tratta di episodi sporadici che si classificano come negativi non a causa della pratica sessuale in sé (che come abbiamo visto può portare piacere ad entrambi i partner) ma dal fatto che questa sia stata utilizzata senza il consenso della parte interessata.

Per concludere la “pausa tè” in chiarezza

E ora concludiamo questa pausa tè dall’aroma eccitante tirando le fila di quanto affermato finora. 

Come abbiamo visto, il teabagging si riferisce alla pratica sessuale con cui l’uomo inserisce il proprio scroto nella bocca del partner. Questo atto appartiene al sesso orale e, in quanto tale, può apportare benefici in termini di piacere sia a chi lo riceve che a chi lo pratica. Oltre a ciò, questa pratica concorre ad aumentare l’intimità di coppia, se svolta in maniera consensuale da entrambe le parti. Se questo non accade, come abbiamo spiegato, allora si può incorrere in un atto di violenza che genera umiliazione nella persona che lo subisce. Sperando che tu abbia gradito questo insolito tè, ti auguriamo di scoprire insieme al tuo partner qual è la vostra pausa ideale!