Come avere una relazione felice

Le relazioni d’amore, non sono statiche nel tempo ma, come in un sistema, esse subiscono un processo di evoluzione dovuto sia al cambiamento dei suoi membri, nonché dei partner, sia al passare del tempo

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    Spesso ci chiediamo se la nostra relazione durerà nel tempo e se abbiamo trovato la persona giusta che rimarrà al nostro fianco per tutta la vita.

    Quante volte incrociamo le dita sperando che la relazione che abbiamo instaurato non cambi mai nel tempo e rimanga per sempre così pura e priva di problemi o difficoltà?

    Non possiamo prevedere il futuro delle nostre relazioni, come si evolveranno nel corso del tempo, ma, possiamo costruire delle solide basi affinché le percentuali di successo siano elevate.

     

    I CAMBIAMENTI 

    Le relazioni d’amore, non sono statiche nel tempo ma, come in un sistema, esse subiscono un processo di evoluzione dovuto sia al cambiamento dei suoi membri, nonché dei partner, sia al passare del tempo.

    Le prime fasi della relazione amorosa corrispondono all’infatuazione e all’innamoramento; i nostri occhi assumono la forma di cuoricino e ogni nostra preoccupazione viene posta in secondo piano rispetto alla necessità di rimanere in contatto con il nostro lui/lei.

    Purtroppo, o per fortuna, queste fasi iniziali dell’innamoramento, non durano per sempre. Ne susseguono altre, più articolate e complesse: quella della disillusione e dell’amore.

    Spesso più impegnative da attraversare, queste fasi corrispondono al momento in cui i partner iniziano a conoscersi profondamente e a svelare i propri punti deboli senza timore di essere abbandonati in una cornice di estrema fiducia.

    In questo stadio la fusione simbiotica, caratteristica delle precedenti fasi, inizia a venire meno, mentre vengono ad innescarsi processi di differenziazione reciproca in cui i partner iniziano ad osservarsi l’un l’altro e a individuarsi non più come un tutt’uno, ma come componenti della coppia separati e distinti tra loro, con pregi e difetti, che hanno la possibilità di mostrarsi per quello che sono, senza intimorirsi, o temere di sentirsi minacciati e abbandonati.

    Questo, tuttavia, è un punto che spesso spaventa le coppie; i partner che non hanno preso coscienza di questa evoluzione, si sentono smarriti, arrivando anche ad optare per separazioni e divorzi accompagnati da una delle tipiche frasi “non era così all’inizio, è cambiat* all’improvviso”. Spesso poco o, per nulla consapevoli di questi cambiamenti, i partner entrano in vere e proprie crisi. Ecco perché è importante fornire alle coppie gli strumenti per far fronte alla gestione del cambiamento. 

     

    SE SIAMO UGUALI SIAMO PERFETTI O GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO?

    Alcune persone pensano che se due partner si assomigliano, hanno lo stesso carattere, le stesse passioni o, addirittura, lo stesso lavoro, sono destinate a stare assieme e ad avere una relazione duratura nel tempo. Allo stesso modo, altre persone, pensano che solo gli opposti si attraggono ed è grazie alla diversità che la relazione può durare nel tempo.

    La verità è che nessuna di queste visioni può prevedere statisticamente il futuro e il successo di una relazione di coppia.

    Infatti, non sono tanto le similitudini o le differenze che i partner della coppia manifestano, a rendere la loro relazione duratura e soddisfacente nel tempo, quanto più una serie di modalità di stare in relazione, che facilitano il successo di una relazione di coppia.

     

    LA BASE SOLIDA 

    Ma quindi, cosa rende una relazione sentimentale duratura nel tempo, se il tempo trasforma la coppia? Cosa permette a una coppia di durare nel tempo ed essere felice?

    A queste domande diversi studiosi di relazioni hanno cercato di rispondere e, i coniugi Gottman, due tra i più famosi psicoterapeuti di coppia, fondatori del “Metodo Gottman” sono arrivati a dimostrare scientificamente, in 40 anni di ricerca, analizzando oltre tremila coppie, come una serie di ingredienti siano di fondamentale importanza per realizzare relazioni o matrimoni felici e duraturi nel tempo.

    Un primo ingrediente riguarda la necessità fondamentale di conoscere profondamente il nostro partner: quanto a fondo conosciamo i bisogni, le necessità, i valori, le esperienze passate, le preferenze, i fattori stressanti del nostro partner? Conoscere a fondo tutto ciò che riguarda il mondo interiore del partner è di estrema importanza per costruire una base solida relazionale.

    Non sottovalutate ciò che non sapete o che non ricordate del vostro compagno/a. Se, leggendo le domande, non hai saputo rispondere, non ti resta che andare dal tuo lui/lei e chiedergli/le direttamente di risponderti; questo ti servirà ad aggiornare le mappe interiori riguardanti il mondo del tuo compagno/a.

    Il secondo ingrediente per la ricetta della relazione duratura è l’affetto: quando è stata l’ultima volta in cui hai comunicato al tuo partner quanto lo ammiri?

    Ricordate, non basta pensarlo, è di fondamentale importanza manifestarlo spesso e comunicarlo verbalmente, magari accompagnandolo con gesti affettuosi che vanno a sorreggere il rapporto, la fiducia e garantiscono l’unione di coppia e l’empatia.

    Terzo ingrediente: il contatto. Non si intende solamente il contatto fisico, le carezze, gli abbracci e i baci ma un contatto che richiede attenzione: se il vostro partner richiama la vostra attenzione, vi fa una domanda, esprime un bisogno, ricordate di rispondergli, di dargli un feedback rispetto alla richiesta che sta inviando ed esprimendo; avvicinatevi a lui, non allontanatevi.

    Il silenzio, la mancanza di risposta, è una lampadina che, se si accende troppo spesso, va a predire con alte probabilità che da lì a qualche anno una relazione andrà in frantumi.

    Questi ingredienti, favoriscono l’intimità necessaria, la base solida per costruire una buona relazione.

    A questi, si aggiungono poi dei condimenti imprescindibili ai fini della relazione duratura.

    Un pizzico di fiducia, permette di non pensare male dell’altro, andando a minare il rapporto. Sviluppare una prospettiva di pensiero positiva, piuttosto che di dubbio e sospetto, diventa fondamentale all’interno della coppia sana. Il detto “non ti fidare di nessuno” non trova alcun terreno fertile se quella che desiderate è una relazione stabile e duratura nel tempo!

    Alla fiducia è importante aggiungere la capacità dei partner di creare significati condivisi: ciò non vuol dire, per forza, avere una visione delle cose, della vita, del mondo identica, ma, diventa di primaria importanza, condividere i propri valori personali e le proprie credenze, anche se non combaciano, questo non ha importanza. Inoltre, niente va tenuto nascosto. I segreti, i non detti, corrodono la relazione come l’acido corrode la pietra.

    Ultimo condimento importante: la capacità di gestire i conflitti.

    In qualsiasi relazione può capitare di litigare, questo è del tutto normale. Ciò che fa davvero la differenza in una relazione che funziona rispetto ad una relazione che non durerà nel tempo, è la capacità dei partner di gestire tale conflitto.

    Critiche, disprezzo, incolpare il partner di avere un brutto carattere, alzare muri di cemento ed andarsene, piuttosto che ricoprire ruoli di vittima, sono tutti comportamenti da evitare tassativamente!

    In primo luogo, come spiegano i Gottman all’interno del loro manuali di psicoterapia, questi atteggiamenti vanno a minare prima di tutto la salute fisica dei partner, producendo effetti negativi sul sistema immunitario, aumentando l’arousal (l’attivazione fisiologica), producendo problemi di stress e depressione.

    In secondo luogo, queste modalità portano solo guai e, a questi atteggiamenti, è di gran lunga preferibile disinnescare le liti interrompendo la conversazione, calmandosi, per poi dare spazio alle visioni di entrambi i partner, per arrivare a comprendere quelle di entrambi. Fermatevi, respirate e ascoltate il vostro partner senza interromperlo, dategli lo spazio che si merita per argomentare le sue ragioni, dopodichè lui farà lo stesso con voi. L’ascolto è fondamentale, non lo dimenticate!

    Inoltre, come ricordano i Gottman: in ogni conflitto ci sono sempre due punti di vista ed entrambi sono veri.

    Ricordate, inoltre, di supportare sempre la realizzazione del/della vostro/a compagno/a: realizzare i propri sogni, i propri obiettivi lavorativi, avendo al proprio fianco una persona che vi apprezza, supporta e che in sostanza, fa il tifo per voi, è un toccasana alla vostra relazione di coppia e un ingrediente che condurrà i partner a vivere una relazione affiatata e duratura.

    Ultimo condimento: l’impegno. Nulla si crea senza impegno e, anche nella relazione sentimentale, è fondamentale che entrambi i partner si impegnino l’un l’altro, valorizzandosi a vicenda e sostenendosi, affezionandosi, senza aver bisogno di andare in cerca di qualcun altro là fuori. Senza impegno, niente di tutto ciò sarà realizzabile. 

     

    SUPERARE GLI EVENTI SPIACEVOLI

    Può capitare, nel corso di una relazione sentimentale, di dover fare i conti con eventi spiacevoli: ad esempio, un tradimento. Attenzione, non tutto è perduto, un tradimento non arriva mai come un fulmine a ciel sereno, ma è il risultato di qualcosa che è stato sottovalutato, ignorato, non ascoltato.

    Se si vuole recuperare un rapporto segnato da un tradimento, sarà giunto il momento di imparare a dialogare e ripercorrere gli eventi significativi che hanno caratterizzato la relazione. Le coppie i cui partner sono carenti nel dialogo e trattano gli eventi spiacevoli come qualcosa da nascondere sotto al tappeto, sono destinate a fallire; così facendo mantengono aperte delle ferite che difficilmente si richiuderanno, la relazione andrà dritta all’oblio.

    Diversa è la sorte per le coppie che hanno imparato a dialogare: capaci di elaborare assieme gli eventi spiacevoli, disposte ad ascoltare e comprendere gli errori commessi da entrambe le parti, risultano estremamente più resistenti nel tempo.

    Un tradimento porta con sé sempre un profondo vuoto, tante domande e dubbi ed è importante sottolineare che servirà impegno e tempo per recuperare la fiducia del partner tradito. Ma niente è impossibile, se la coppia è disposta a mettersi in gioco, spesso con l’aiuto di uno psicoterapeuta, è possibile ricostruire dalle fondamenta relazioni che all’apparenza sembrano irrecuperabili.

     

    E QUANDO NASCE UN FIGLIO?

    La nascita del primo figlio corrisponde a un ulteriore cambiamento per la coppia.

    Infatti, con l’arrivo del bebè, le dinamiche relazionali subiscono una nuova variazione.

    La coppia si allarga, lo spazio relazionale non è più la coppia ma la famiglia.

    I ruoli cambiano, la moglie/compagna diventa mamma e il marito/compagno diventa papà.

    In questa cornice è importante definire confini di coppia chiari. In modo particolare la nascita del primo figlio comporta un costante lavoro psicologico che consiste nell’ interiorizzare l’idea di essere coniugi e di integrarla con quella di essere genitori. Una non esclude l’altra. Non può esistere l’idea di essere genitori eliminando l’idea di essere coppia. Può capitare che la coppia genitoriale annulli l’essere coppia coniugale per dedicarsi al 100% al nascituro, ma ciò porta ad uno sbilanciamento che nel tempo può diventare un pesante bagaglio per il figlio che ne percepisce e ne percepirà tutta la pesantezza.

    Questa integrazione comprende anche una ridefinizione della comunicazione all’interno della coppia e dell’assunzione di nuovi comportamenti come quello di delegare e di collaborare, mantenendo l’intimità nell’area affettiva, l’impegno e la progettualità nell’area etica e, infine, una buona rete di relazioni amicali nell’area sociale.

    Per stare bene un bambino deve percepire, sentire e vedere che i suoi genitori sono coppia coniugale oltre che genitoriale. Assumere un ruolo coniugale connesso alle cure rivolte al neonato, sviluppa un valido modello di attaccamento nel bambino.

    Spesso, infatti, le crisi che portano alle separazioni, si verificano in assenza di identità di coppia e in aggiunta quando non c’è stata una adeguata separazione dalle rispettive figure genitoriali: ad esempio, “voglio crescere mio figlio così, perché io da piccola sono stata cresciuta così”, è una modalità che non produce buoni effetti; è più conveniente che siano i partner a creare e costruire assieme un nuovo modello di crescita adeguato al proprio figlio, più che cercare di simulare il modello attraverso il quale sono stati cresciuti.

    Da ultimo, è buona regola mantenere un rapporto non intrusivo con le famiglie di origine: aiutate i vostri stessi genitori a mantenere i confini, a rispettare le vostre scelte di coppia e a trattarvi come genitori, non come i bambini che eravate un tempo.

    Inoltre, il ruolo dei nonni, non è quello di educare i nipoti, questo spetta a mamma e papà!

    I meccanismi consci ed inconsci che si innescano all’interno delle relazioni di coppia sono molteplici ed è buona cosa imparare a conoscere sé stessi e il proprio partner nel profondo, senza lasciare nulla al caso, senza lasciare nulla in sospeso, senza lasciare nulla nascosto, se, quello che ci auguriamo per noi stessi e per il nostro partner, è dare vita e sviluppare relazioni solide e durature nel tempo.

    “L’amore immaturo dice: “ti amo perché ho bisogno di te”.  L’amore maturo dice: “ho bisogno di te perché ti amo” 

    Erich Fromm

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