Costituzione fisica: conosci la tua?

Ognuno di noi ha un corpo differente: ma è solo questione di genetica? Esiste una classificazione di tutte le forme fisiche? Se sì, a quale appartieni?

Ogni corpo ha la sua forma ed ogni forma ha caratteristiche specifiche, uniche nel suo genere: i fattori determinanti sono la genetica, il tipo di vita che si conduce (più o meno attivo) e l’alimentazione. Il fattore determinante però è di sicuro la genetica: così come ereditiamo dai nostri nonni e genitori gli occhi azzurri o l’altezza, allo stesso modo possiamo ricevere un tipo di corporatura e struttura ossea. La nostra corporatura definisce molti aspetti della vita e soprattutto può influire sul tipo di attività fisica che più si confà alla nostra forma. Il fotografo Howard Schatzs, che all’inizio della sua carriera era un medico oftalmologo, ha condotto un interessante studio fotografico, nato dalla sua passione per i nudi degli atleti, sulle varie fisicità. Ogni atleta immortalato da Schartzs è accompagnato dalla descrizione dell’altezza, del peso e del tipo di sport condotto. Lo studio dà un’immagine lampante di come ognuno di noi possiede un’impronta strutturale, muscolare, ossea e costituzionale diversa da tutti gli altri. Per questo motivo una persona che nasce con una corporatura e una struttura ossea massiccia avrà più difficoltà a perdere centimetri in alcune parti del corpo, così come una persona molto longilinea e dalla struttura esile avrà difficoltà a mettere su massa muscolareMa come fare a capire a quale classificazione strutturale apparteniamo?

Endomorfo, Mesomorfo, Ectomorfo: la classificazione di Sheldon

Una delle prime classificazioni scientifiche riguardante la morfologia umana arriva dagli Stati Uniti: lo psicologo e medico William Herbert Sheldon fu il primo a sviluppare i cosiddetti somatotipi, tre modelli somatici delineati dalla prevalenza di uno dei tre foglietti embrionali (ectoderma, endoderma e mesoderma). Per capirci meglio, Sheldon analizzò la fisicità di 4mila studenti, classificandoli in una scala di sette punti in base al grado di influenza dei tre foglietti embrionali. Sostanzialmente ne uscirono fuori tre tipi:

  • l’endomorfo (dall’endoderma, collegato ad apparato respiratorio e digerente): soggetto caratterizzato da una struttura e corporatura robusta, con metabolismo lento e di conseguenza con maggiori difficoltà nel dimagrire;
  • Il mesomorfo (dal mesoderma, legato all’apparato muscolare, scheletrico e circolatorio): soggetto dall’aspetto più muscoloso, con un buon metabolismo, una struttura ossea medio-grossa e una bassa percentuale di grasso;
  • L’ectomorfo (dall’ectoderma, collegato a sistema nervoso ed epidermide), : soggetto dalla struttura esile, con metabolismo veloce e più difficoltà nel prendere peso.

Considerando che ogni fisico possiede caratteristiche che possono essere assimilabili a tutti e tre i somatotipi, ma in proporzioni diverse, veniva data una valutazione di come la massa era distribuita geometricamente: ad esempio un soggetto con un valore come 5-8-2, presenta un forte mesomorfismo (struttura muscolosa espressa dal valore 8), una componente moderatamente alta di endomorfismo e una bassa componente di ectomorfismo. Scientificamente però non è assolutamente detto che il soggetto non cambi nel corso degli anni e che quindi un soggetto ectomorfo non riesca a prendere più massa muscolare e posizionarsi su valori più simili a quelli del mesomorfismo. Questa classificazione era stata utilizzata dallo psicologo William Sheldon per studiare la psicologia collegata a tali soggetti, per questo motivo il modello ha ottenuto molto più successo nel campo della psicologia e criminologia. Nonostante ciò lo studioso non è mai riuscito a provare scientificamente come questa classificazione possa influenzare il comportamento umano.

Costituzione esile, media robusta: i metodi per scoprire a quale si appartiene.

Nonostante la teoria di Sheldon sia stata poco accreditata i tre modelli sono comunque stati ripresi e rielaborati grazie a metodi di misurazione diversa. Esistono infatti tre tipi di corporatura nel quale ciascuno di noi può ritrovarsi. Attualmente la corporatura fisica viene stabilita rilevando parametri scheletrici. Esistono due modalità per scoprire a quale costituzione corporea appartieni:

  • Il metodo di Frisancho: avviene tramite la misurazione con un calibro dell’ampiezza del gomito. Un uomo con un’ampiezza del gomito inferiore a 6,9 cm è da annoverarsi tra gli esili, tra i 6,9 e i 7,6 rientra nella corporatura media, sopra i 7,6 tra le persone di corporatura robusta. Per una donna i parametri sono ovviamente diversi: esile se inferiore ai 5,9 cm, media se tra i 5,9 e i 6,6 cm, robusta se superiore ai 6,6 cm.

 

  • Misurazione del polso o “Indice di Grant”: Un metodo molto semplice e casalingo per capire a quale categoria di costituzione corporea si appartiene è quello di misurare la circonferenza del polso. Dividendo poi l’altezza e la misurazione in cm del polso si avrà un risultato ancora più accurato. Se il risultato è maggiore di 10,9 e sei donna la tua corporatura è Longilinea, se è fra i 9,9 e i 10,9 appartieni ai Normolinea, se il risultato è inferiore a 9,6 allora fai parte dei Brevilinea. Così se sei un uomo e la divisione fra altezza e polso risulta maggiore di 10,4 allora sarà di corporatura Longilinea, tra i 9,6 e i 10,4 sarà Normolinea, meno di 9,6 Brevilinea.

Biotipo Androide o Ginoide? 

Una delle più famose classificazioni riguardante la struttura corporea è quella ideata dallo scienziato francese Jean Vague che ha come scopo quello di individuare come la massa grassa si distribuisce sul nostro corpo. Jean Vague aveva distinto i biotipi in due categorie:

  • Androide;
  • Ginoide.

In piedi, in posizione eretta e piedi uniti si può ottenere suddividendo circonferenza addominale per la circonferenza dei fianchi. Un numero superiore a 0,90, nell’uomo, o a 0,85 nella donna, indica l’appartenenza al biotipo androide. Un numero inferiore a 0,85 indica invece l’appartenenza al biotipo ginoide. Quali sono le differenze? 

  • Il biotipo androide, anche detto “mela”: vede l’accumulo di grasso soprattutto nella parte superiore del corpo e, per tale motivo, il soggetto appartenente a questo biotipo ha una conformazione e struttura fisica ricordante una mela, con vita e fianchi larghi e la parte superiore del corpo più tondeggiante. Nei soggetti appartenenti a questo biotipo è stato riscontrato un livello più alto di glicemia nel sangue, rendendolo più vulnerabile e predisposto al diabete e all’ insulino-resistenza;
  • Il biotipo ginoide, anche detto “pera”: i soggetti appartenenti a questo biotipo accumulano grasso nella parte inferiore del corpo (fianchi, cosce, glutei). La forma fisica di questo biotipo ricorda quella della pera, con vita più stretta e fianchi più larghi. Chi fa parte di questo biotipo è più predisposto a sviluppare insufficienza venosa e linfatica degli arti inferioricellulite ed edemi.

Perché conoscere la nostra costituzione fisica può risultare utile? 

Conoscere il tipo di costituzione fisica al quale apparteniamo è sicuramente un modo per scoprire quale attività fisica è più adatta a noi, quali cibi preferire e quali evitare e soprattutto può aiutarci ad accettare la nostra fisicità così come l’abbiamo ereditata, cercando ovviamente di migliorarla per la nostra salute. Ma non solo! Come abbiamo visto attraverso i biotipi si possono avere utili indicazioni per capire a quali patologie potremmo essere più predisposti durante l’arco della nostra vita. Naturalmente queste sono solo indicazioni da discutere con i professionisti medici di propria fiducia