Apriamo le finestre: come purificare l’aria in casa
Un modo semplice e gratuito per ostacolare la diffusione del virus.
Il virus rimane sospeso nell’aria? Per rispondere a questa domanda è doveroso fare qualche precisazione in merito alla natura delle goccioline che fuoriescono dal nostro organismo. Saperne di più sulla dimensione delle particelle contagiose, infatti, ci permette di studiare la velocità e le modalità di trasmissione del virus.
Trasmissione per via aerea: droplets vs aerosol
Per mesi l’OMS ha sostenuto che il Covid-19 si trasmettesse soltanto attraverso i droplets, ossia le goccioline espulse con uno starnuto o un colpo di tosse aventi un diametro compreso fra i 5 e i 10 micrometri (anche se, per la comunità scientifica il dibattito sulla grandezza delle particelle è ancora aperto). I droplets sono considerati abbastanza pesanti da cadere subito sulle superfici a una distanza di circa 1 metro dal soggetto. Da qui, le regole sul distanziamento sociale, la necessità di igienizzare spesso le mani e l’obbligo della mascherina nei luoghi chiusi in presenza di altre persone.
Sono sempre di più, tuttavia, gli scienziati che affermano che il virus possa essere diffuso anche attraverso micro particelle di gas e saliva molto leggere, o aerosol, che espelliamo semplicemente parlando e respirando. Ecco quindi che gli aerosol, per la loro leggerezza, resistono in volo nell’aria più a lungo rispetto ai droplets, creando delle specie di nuvole che rimangono sospese per ore. Importante sottolineare che non emettiamo la stessa quantità di aerosol in ogni situazione: ne produciamo di più cantando e facendo attività sportiva, per esempio. Ma questo non è tutto. Ci sono altre condizioni e alcuni fattori che favoriscono o ostacolano la diffusione del Covid. Uno dei più impattanti è la ventilazione degli ambienti.
Perché è fondamentale il ricambio dell’aria?
Le stime rivelano che, nella maggior parte dei casi, i contagi hanno origine in luoghi chiusi affollati. Le probabilità di contrarre il Covid sono quasi 20 volte più alte all’interno che all’esterno, perché anche gli asintomatici, pur senza tossire, possono spargere nell’aria un flusso continuo di aerosol respirando. Se i droplets possono rimanere a lungo sulle superfici e gli aerosol sospesi in aria, allora è evidente come sia fondamentale cambiare aria in casa e in ogni altro ambiente chiuso.
Ecco perché l’Istituto Superiore di Sanità ha dettato delle istruzioni imprescindibili sul corretto e regolare ricambio d’aria negli spazi interni. Sostanzialmente, quello che dobbiamo ottenere è una circolazione d’aria continua e stabile, creando un sistema che la sposti da una parte all’altra. In questo modo l’aria in una stanza risulterà più leggera, fresca, priva di cattivi odori e meno concentrata di micro particelle di saliva e di particelle aerosoliche.
Apriamo le finestre: dove, quando, quanto
Sembra scontato. Per cambiare l’aria in casa bisogna aprire le finestre. Certo, ma in quali punti? Con quali intervalli? Per quanto tempo? Partiamo dal dove. In ogni ambiente una buona ventilazione prevede più punti di ricambio dell’aria. Ovvero, se al mattino aprite le finestre in camera dopo esservi alzati, è opportuno creare un riscontro aprendo anche quelle in un’altra parte della casa. Una regola d’oro negli uffici, nelle scuole e negli ambienti pronti ad accogliere gruppi di persone è avere anche delle prese d’aria alle pareti per favorire il processo di ricambio.
Passiamo al quando e al quanto. In generale, la durata della ventilazione va calcolata in base all’ampiezza dei locali e al numero delle persone presenti. Alcune linee guida internazionali suggeriscono 3-6 ricambi d’aria all’ora (12 se la stanza sta ospitando una persona positiva al Covid in isolamento). Per garantire la salubrità degli ambienti domestici, occorre lasciare le finestre aperte per un minimo di 5 minuti durante l’inverno e una trentina di minuti in estate, oltre a pulire regolarmente le prese d’aria e le griglie di ventilazione dei condizionatori, nel caso fossero presenti.
Ventilazione assistita: potenziare il ricambio e migliorare la qualità dell’aria
In alcuni locali aprire le finestre potrebbe non essere sufficiente. Per questo esistono ventilatori, ventole a sospensione e filtri per potenziare il ricambio dell’aria e filtrarla in modo più efficace. I ventilatori vanno posizionati contro una parete per creare dei circoli d’aria stabili. Le ventole, invece, appese al soffitto, hanno la funzione di diffonderla in tutta la stanza, anche attraverso le prese d’aria e le finestre aperte.
I filtri, specialmente quelli HEPA (ad alta efficienza), hanno la capacità di ridurre notevolmente gli aerosol nocivi. Negli uffici, nei negozi, nei supermercati e in tutti i luoghi pubblici chiusi è inoltre necessario igienizzare e azionare gli impianti di ventilazione meccanica controllata e monitorare i parametri microclimatici (anidride carbonica, umidità relativa e temperatura).
Altri consigli pratici
Oltre a aerare le stanze, ci sono altre piccole cose che possiamo fare per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti casalinghi. Innanzitutto, è importante conoscere quali sono le sostanze di uso comune da evitare. Deodoranti per ambienti e candele profumate, per esempio, rilasciano alcune sostanze sintetiche che, a loro volta, diffondono nell’aria anidride carbonica. D’altro canto, ci sono alcune piante in grado di purificare l’aria e ridurre l’inquinamento anche fra le nostre quattro mura. Lo spatifillo, i crisantemi e il giglio della pace riducono la concentrazione di formaldeide. La spada di San Giorgio, invece, elimina le particelle di benzene, tricloroetilene e xilene (composti presenti negli smacchiatori e in alcuni coloranti). Il bambù, infine, riduce la presenza nell’aria di ammoniaca e xilene. In più, gli sbalzi di temperatura e l’uso del riscaldamento e dell’aria condizionata favoriscono la comparsa di umidità e quindi di muffe. Su questo argomento puoi leggere l’articolo di Stefano: Muffe domestiche: cause, rimedi e rischi per la salute.
Per rimanere sempre aggiornato sui progressi della scienza riguardo al Covid e al vaccino anti-Covid, leggi Covid-19 news: aggiornamenti continui sulla lotta al Coronavirus e Vaccino anti-Covid: gli ultimi aggiornamenti.